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BELLINZONALa Lega attacca Bersani: «Sui due agenti raccontala giusta»

28.06.18 - 15:29
La sezione bellinzonese giudica «insoddisfacenti» le risposte date dal vicesindaco sull'interpellanza in merito alla Polizia comunale
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La Lega attacca Bersani: «Sui due agenti raccontala giusta»
La sezione bellinzonese giudica «insoddisfacenti» le risposte date dal vicesindaco sull'interpellanza in merito alla Polizia comunale

BELLINZONA - Si aggiunge una nuova pagina alla diatriba sulla polizia comunale di Bellinzona. A scriverla è la sezione della Lega della capitale che attacca il vicesindaco, e responsabile del dicastero sicurezza, Andrea Bersani dopo le sue risposte, giudicate «insoddisfacenti», durante l'ultima seduta di consiglio comunale.

Tutto era partito da un'interpellanza leghista di metà giugno che denunciava la gestione «scadente e superficiale» delle forze dell'ordine da parte del comandante e del Capo dicastero. Nel suo scritto, la Lega portava vari esempi a sostegno della propria tesi: dal caso dei due agenti formati che soggiornano a Giubiasco, ai casi di violenza a Spazio Aperto e al Parco di Viale Officina che negli ultimi tempi hanno scosso la capitale.  

Negli scorsi giorni ecco il secondo capitolo della vicenda. Durante la seduta di Consiglio comunale Bersani risponde alle critiche. Il vicesindaco in primo luogo precisa che i due agenti stazionati a Giubiasco «rispondono alle necessità di avere uno sportello nel quartiere in modo di rispondere alle esigenze del comparto sud della Nuova Bellinzona». Per quanto riguarda gli atti di violenza, il vicesindaco parla di casi isolati. «I fatti riguardanti il Centro Spazio Aperto, tre casi da gennaio 2017, sono noti alla polizia. In generale nel Bellinzonese i reati sono in netta diminuzione», specificando che questi casi non possono «giustificare conclusioni esagerate e fuorvianti».

A questa risposta segue il terzo capitolo della saga. Ancora firmato dalla Lega. La sezione bellinzonese invita infatti Bersani a «raccontarla giusta».  È soprattutto la risposta data sui due agenti di stanza a Giubiasco a non convincere per nulla. «Il capodicastero è pagato per operare a favore della città», sbottano i leghisti. «Siamo sempre in attesa del motivo per cui due agenti si rifiutano di aggregarsi al corpo di polizia standosene tranquillamente a Giubiasco. Perché nessuno  è disposto a credere che si tratti di esigenze di servizio». 

I leghisti infine lanciano l'ultimo affondo: «Si dica una volta per tutte quali sono le motivazioni per cui le due persone non vogliono spostarsi da Giubiasco. Troppo comodo pagare stipendi senza affrontare la situazione».

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COMMENTI
 

Nmemo 5 anni fa su tio
Nmemo è un cittadino “libero” di esprimersi sulla base di fatti. L’Autorità gli deve rispetto e una risposta puntuale e corretta. Il concetto di “meritare” qualifica sufficientemente Gus. È una tipica espressione di chi, alla greppia, è abituato a raccogliere ciarpame.

Nmemo 5 anni fa su tio
Non è fatica, non è spreco di energia. È un dovere civile segnalare ai cittadini prima e ai Partiti poi, chi non ha l’attitudine per esercitare cariche pubbliche. È preferibile che i Partiti se ne rendano conto per tempo, anche se per lustri hanno continuato a candidare questo tipo di personaggi. Il motivo di aver ricevuto (i Partiti) una grande quantità di contributi, non giustifica ormai più il sostegno, quasi un arrocco, a personaggi la cui inidoneità è provata dai fatti .

vulpus 5 anni fa su tio
Non si metta in dubbio la voce dell aspirante futuro sindaco della grande Giubiasco {ops della grande Bellinzona}

Logico 5 anni fa su tio
Considerato, come sembra di capire, che il Capo Dicastero non sia nuovo ad azioni inopportune, per non dire altro, come mai è stato eletto? Si vede che essere tracotanti come lui, rende.

Evry 5 anni fa su tio
Le insabbiature sono all'ordine del giorno

Gus 5 anni fa su tio
Chi sia Nmemo non è difficle capirlo. Merita risposta "alla Zali"

Nmemo 5 anni fa su tio
Lo scorso 19 giugno 2016 al Municipio di Bellinzona è stata recapitata una petizione (Cost. art. 8.2 l; Regolamento comunale in via di approvazione definitiva, art. 57); “Andrea Bersani, capo dicastero della sicurezza si è costituito “un personale corpo di polizia”? È alquanto singolare farsi beccare in un esercizio pubblico sul Viale della Stazione con due agenti polcom graduati “a rapporto”. Di regola, in un Corpo di polizia, gli agenti sono chiamati a rapporto dal loro superiore, rispettivamente dal comandante del Corpo. Ovvio che il capo dicastero nell’esercizio della sua funzione istituzionale s’intrattenga con il comandante del Corpo, ben inteso in adeguata sede, preferibile ad un eventuale esercizio pubblico. Ora il capo dicastero dovrà spiegare il motivo per il quale ha distratto contemporaneamente due agenti graduati polcom dal servizio. Il capo dicastero, si risparmi la sua “fantasia inventiva” attribuendo il fatto alla casualità. In tal caso metterebbe a disagio uno dei due agenti, ai quali per doveri di servizio non è certamente concessa la contemporanea pausa caffè, “lasciando sguarnito” il servizio, peraltro pagato dal contribuente. Si ricorderà che Andrea Bersani non è nuovo a “fantasiose azioni”. Da ex sindaco dell’ex comune di Giubiasco ha abusato dell’autorità nell’esercizio della sua carica istituzionale, attivando agenti della polcom per recapitare a due persone un ordine con la comminatoria di sanzioni penali, imponendo l’immediata rimozione di un manifesto elettorale posto in una proprietà privata. Nessuno stato di necessità giustificava né l’azione, né il provvedimento adottato, la rimozione coatta. Con quell’azione già aveva distratto, intenzionalmente e temporaneamente, gli agenti polcom dalle loro precipue funzioni, non sussistendo né pericolo incombente, né turbamenti di ordine pubblico.” È attesa la risposta del Municipio.

Esse 5 anni fa su tio
Risposta a Nmemo
signurr... ma tra articolo e commento ...quanta energia sprecata a favore dell'inutile.. Se in Ticino trasformassimo la forza che utilizziamo nel far polemiche nel far qualcosa di concreto ..tempo 10 anni vedremmo il resto della Svizzara come ora guardiamo al Congo..
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