Boris Bignasca chiede di introdurre nella Costituzione ticinese il referendum obbligatorio in caso di decisioni riguardanti l’apertura o il prolungamento di attività dei centri asilanti
BELLINZONA - Boris Bignasca (Lega dei Ticinesi) ha deciso di presentare un’iniziativa parlamentare costituzionale affinché sia il popolo a decidere sulla creazione di eventuali nuovi centri asilanti e sul prolungamento di attività degli stessi.
Il deputato motiva la richiesta con il fatto che la loro presenza in Ticino abbia, negli ultimi anni, «provocato seri problemi di sicurezza e di ordine pubblico, nonché costi milionari esorbitanti a carico dei contribuenti». Inoltre, la politica migratoria della Confederazione «favorisce l’afflusso di finti asilanti e migranti economici sul nostro territorio e contribuisce a trasformare il Ticino nel principale centro asilanti della Svizzera».
Emblematico del volere dei ticinesi, per Bignasca, è il caso di Losone, dove solo grazie al voto popolare si è potuta scongiurare la riapertura del centro asilanti presso l’ex caserma San Giorgio.
Ad avere l’ultima parola sui centri asilanti, insomma, «sarà così sempre il popolo sovrano, non Simonetta Sommaruga e la SEM».