Tensione in Gran Consiglio tra il consigliere di Stato leghista e il deputato MPS, insoddisfatto delle risposte ricevute
BELLINZONA - Scintille nella seduta di Gran Consiglio tra Claudio Zali e Matteo Pronzini. Il consigliere di Stato ha risposto a due interpellanze del deputato MPS riguardanti le cosiddette “pensioni d’oro” dei ministri e lo stipendio dell’ex cancelliere di Stato Giampiero Gianella.
Il (quasi) neo presidente del Consiglio di Stato - entrerà in carica domani - ha spiegato che il salario dell’ex cancelliere, che ammontava inizialmente a 214’908 franchi come previsto dalla Legge sugli stipendi del 1954, è stato aumentato del 4% nel 2014 in virtù dell’articolo 7b della stessa, che prevede che «in casi eccezionali, allo scopo di assicurarsi la collaborazione di persone di capacità eminenti o di conservarle al servizio dello Stato, il Consiglio di Stato può derogare alla classificazione della funzione e al massimo di stipendio previsto dalla presente legge».
Risposta che, inutile dirlo, non ha soddisfatto Pronzini, che anzi - commentando il contenuto dell'articolo - ha ribattuto affermando che «sicuramente avremmo trovato qualcuno per sostituirlo». Toni sicuramente poco apprezzati dal consigliere di Stato, che ha inoltre confermato come a partire «da domani» non risponderà ad interpellanze con titoli volutamente provocatori.