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BELLINZONASemisvincolo, Commissione regionale dei trasporti soddisfatta

21.03.18 - 12:12
Si tratta infatti «di un’opera fondamentale per la mobilità della regione»
TI Press
Semisvincolo, Commissione regionale dei trasporti soddisfatta
Si tratta infatti «di un’opera fondamentale per la mobilità della regione»

BELLINZONA - La Commissione regionale dei trasporti del Bellinzonese (CRTB) ha preso atto «con grande soddisfazione» della crescita in giudicato del credito – approvato lo scorso 23 gennaio 2018 a larghissima maggioranza dal Gran Consiglio – per la realizzazione del semisvincolo di Bellinzona e relative opere accessorie, il cui progetto generale era già stato approvato dal Consiglio federale, a più riprese dal Parlamento cantonale e, il 23 settembre 2012, su referendum contro lo stanziamento del credito per la progettazione definitiva, anche dai cittadini ticinesi in votazione popolare.

Per la CRTB il semisvincolo di Bellinzona (che permetterà l’utilizzo dell’autostrada quale circonvallazione sud della Città), assieme al massiccio potenziamento dell’offerta di trasporto pubblico urbano e alla dorsale ferroviaria regionale, «è un’opera fondamentale per la strategia intermodale di mobilità e per una migliore gestione di quella privata e pubblica su gomma nella regione».

L’auspicio ora è che la fase di pubblicazione e di attribuzione degli appalti da parte di Confederazione e Cantone «possano procedere con sollecitudine, così da rispettare i tempi per la realizzazione delle opere (compresa una nuova passerella ciclopedonale sul fiume Ticino e il risanamento del tratto autostradale fra Sementina e Bellinzona nord con asfalto fonoassorbente e ripari fonici), il cui inizio è previsto per il 2020 e la consegna per il 2023», conclude il la presa di posizione della Commissione regionale dei trasporti del Bellinzonese.

Anche il Plr soddisfatto - Anche la Sezione Liberale Radicale di Bellinzona apprende «con grande soddisfazione la notizia secondo la quale non è riuscito il referendum che avrebbe voluto portare nuovamente i cittadini ticinesi alle urne per decidere quanto già deciso dal popolo nel 2012». Per i liberali radicali, «i cittadini ticinesi hanno probabilmente capito che c’è un limite a tutto, ce ne rallegriamo. La progettualità, tipica dello spirito liberale radicale, ha quindi avuto la meglio sulle solite logiche disfattiste e poco costruttive». 

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