I promotori del referendum contro il semisvincolo autostradale di Bellinzona non sono riusciti a raccogliere le 7’000 firme valide
BELLINZONA - Il referendum contro il credito netto di 28'940'000 franchi e autorizzazione alla spesa di 41'130'000 franchi per il semisvincolo di Bellinzona non è riuscito nonostante gli sforzi dei promotori. Un risultato definito dai Verdi «deludente», dovuto in gran parte a un’organizzazione del lavoro di raccolta «tardiva e per alcuni aspetti lacunosa». Da noi contattato, il co-coordinatore dei Verdi del Ticino Ronnie David sottolinea infatti come i ritardi nel mettere in piedi il dispositivo di raccolta firme abbia giocato un ruolo chiave, «altrimenti, ne siamo convinti, avremmo raccolto facilmente il numero di sottoscrizioni necessarie».
Le firme raccolte sono state circa 7’300. Di queste, solo 5'826 sono però risultate valide, ecco perché non si è arrivati alle 7’000 firme necessarie. Sempre David non nasconde la propria delusione e un pizzico di polemica: «Pensavamo di giocarcela sul filo del rasoio, ma così non è stato. Naturalmente il fatto di ricorrere a raccoglitori pagati fa sì che la qualità ne risenta».
Per i Verdi del Ticino, tra i principali promotori, c’è un certo rammarico per la mancata chiamata alle urne. Tuttavia viene salutato positivamente «il grande sforzo dei militanti del nostro movimento nella raccolta, come pure il fatto di essere riusciti a portare il dibattito pubblico su un tema centrale quale il traffico e la mobilità».
In questo senso, pur accettando l’esito del referendum, i Verdi del Ticino continueremo a battersi per modificare radicalmente la ripartizione delle risorse dal trasporto individuale motorizzato al trasporto pubblico e a alla mobilità dolce. «In un cantone come il nostro, afflitto da tremendi problemi di traffico e qualità dell’aria, risulta prioritario riorientare le priorità verso soluzioni che mirino a diminuire drasticamente il numero di veicoli in circolazione, sia per quanto riguarda i residenti che i frontalieri, favorendo fra le altre cose la mobilità collettiva», conclude il comunicato stampa.