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CANTONEIl Parlamento ha detto “sì” alla scuola che verrà

12.03.18 - 18:24
Approvata la concessione del credito di 6,3 milioni di franchi per avviare la sperimentazione. Bocciati gli emendamenti presentati da Morisoli e Pamini
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Il Parlamento ha detto “sì” alla scuola che verrà
Approvata la concessione del credito di 6,3 milioni di franchi per avviare la sperimentazione. Bocciati gli emendamenti presentati da Morisoli e Pamini

BELLINZONA - Scatta il semaforo verde per la sperimentazione della “Scuola che verrà”. Nel tardo pomeriggio, dopo ore di dibattito, il plenum del Gran Consiglio ha approvato con 51 voti a favore, 19 contrari e 5 astenuti un credito di 6,7 milioni di franchi per avviare il progetto.

«Non è un esperimento per vedere che effetto fa. Lo scopo è mettere a punto un sistema in vista di una generalizzazione», ha sottolineato il presidente del Consiglio di Stato Manuele Bertoli prima del voto, precisando che l’obiettivo è quello di «giungere ad una riforma» che «non vuole far altro che migliorare l’offerta ai giovani per il futuro».

Il rapporto di maggioranza - firmato da Plr, Ppd e PS - proponeva una soluzione di compromesso: l'aumento del credito a 6,7 milioni di franchi (il messaggio governativo menzionava 5,31 milioni) e il coinvolgimento della sede di Caslano, oltre ad Acquarossa, Biasca e Tesserete. La sperimentazione su quattro sedi permetterà di testare due modelli: in due scuole la sostituzione dei livelli A e B con laboratori nelle materie principali e una separazione delle classi casuale (modello caldeggiato dal Decs), nelle altre due una divisione fra allievi più orientati ad un approccio teorico, rispettivamente pratico nei laboratori di italiano, matematica, tedesco e scienze (modello proposto dal Plr).

Bocciato l'emendamento di Morisoli - L'emendamento presentato da Sergio Morisoli è stato bocciato con 37 voti contrari, 35 favorevoli e 8 astenuti. L'emendamento chiedeva di formalizzare legalmente nel decreto che il dossier relativo alla riforma scolastica non potesse essere congelato o abbandonato dalla Commissione scolastica ma che, al contrario, si dovesse in parallelo avviare un «cantiere» prendendo in considerazione tutta la documentazione presente sul tavolo della Commissione.

«Nonostante la bocciatura dell'emendamento - ha commentato Manuele Bertoli - confermo che ci sarà comunque un dialogo continuo con la Commissione scolastica, anche diretto, perché è nell’interesse del progetto sperimentale».

Bocciato l'emendamento di Pamini - Anche l'emendamento presentato da Paolo Pamini è stato bocciato, con 41 voti contrari, 40 voti favorevoli e 1 astenuto. Il capoverso proposto chiedeva di precisare nel decreto, al fine di «salvaguardare l'autorevolezza e l'efficacia della sperimentazione», di sottoporre a priori al Gran Consiglio un piano che stabilisse precise regole per la conduzione e il monitoraggio della stessa.

La "minaccia" del referendum - Pamini, prima del voto al "suo" emendamento, ha rammentato come una bocciatura - dopo il voto negativo a quello di Morisoli - «continuerà ad aumentare il rischio di successo di un eventuale referendum, perché sarà uno strumento in mano ai docenti e alle famiglie».

Gli ha risposto il consigliere di Stato Manuele Bertoli: «Un referendum popolare è sempre possibile. Deve essere chiaro, però, che impedirebbe la partenza del progetto in settembre. Se volete maggiori rassicurazioni, noi siamo pronti a dialogare permanentemente con la Commissione scolastica».

Reazione del PLR - Il PLR non è pienamente soddisfatto del risultato, ma «questa soluzione condivisa ha permesso di tentare una nuova strada per far sì che la qualità dell'insegnamento e l'educazione delle nuove generazioni possa in futuro essere ancora migliore rispetto a quella di oggi. Speriamo sia davvero così» ha dichiarato Maristella Polli, granconsigliera PLR e vicepresidente della Commissione scolastica. 

Secondo il PLR la sperimentazione non può e non deve essere considerata come il primo passo verso la generalizzazione automatica di un modello. «Dopo i tre anni vi dovrà essere un’approfondita analisi dei dati raccolti per un serio confronto tra la situazione attuale, le indicazioni scaturite dal modello base proposto dal DECS e i risultati ottenuti dal modello proposto in particolare dal PLR. Grazie alla sperimentazione sarà possibile il confronto dei modelli alternativi al sistema attuale sulla base di un’analisi scientifica approfondendo i pro e i contro delle due opzioni e dell’attuale offerta. Solo in questo modo si potrà dare un contributo valido al miglioramento della scuola ticinese, in particolare della scuola media».

Soddisfatto il PS - Il PS si dice soddisfatto. «Questo progetto è un passo in avanti per la scuola poiché mette le necessità e l’apprendimento delle allieve e degli allievi al centro dell’attenzione, per una scuola inclusiva ed equa che garantisce le pari opportunità». Ma Igor Righini non risparmia qualche frecciatina: «Come più di quarant’anni fa, quando Franco Lepori operò uno studio che portò alla nascita della Scuola media, anche oggi ci è voluto un socialista – Manuele Bertoli – per mettere l’allievo al centro della scuola e la scuola dell’obbligo al centro dell’attenzione, permettendo così di fare un decisivo passo in avanti in quest’ambito cruciale per la società. Come allora, anche oggi una parte della politica ha cercato di rallentare e modificare i progetti scolastici. È successo con l’intervento del PLRT che all’ultimo momento ha deciso d’introdurre un modello alternativo, calato dall’alto e senza che sia stato soggetto a nessuna consultazione, contrariamente al progetto “La scuola che verrà”, il quale è il risultato di uno studio approfondito che è stato sottoposto a due fasi di riflessione e consultazione».

Il risultato piace al PPD - Il PPD esprime soddisfazione per l’investimento importante che il Parlamento ha votato oggi a favore della sperimentazione nella scuola dell’obbligo. Il partito si è «fortemente impegnato» per «raggiungere una soluzione di compromesso che permettesse di sbloccare una situazione iniziale caratterizzata da posizioni molto diverse». E rivendica il potenziamento immediato della formazione dei docenti, ma anche lo sviluppo, nel secondo biennio, di un modello alternativo dei percorsi differenziati all’interno delle settimane a progetto (tra le 60 e le 90 ore all’anno), in modo da valorizzare al meglio le qualità, le potenzialità e le esigenze di ogni singolo allievo. «In questo modo si permetterà all’alunno di meglio conoscere e sviluppare le sue reali potenzialità.

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COMMENTI
 

Evry 6 anni fa su tio
Conferma che la scuola rispettivamente l'insegnamenmto e le future capacità dei nostri giovani è dettato dalla politica !!! INDOTTRINAMENTO al püosto dell'insegnamenmto, non per niente, purtroppo il livello di capacità dei giovani ticinesi è conosciuto in tutta la svizzera, non è che non sono intelligenmtoi ma a loro si insegna ben poco e oltretutto con metodi sbagliati !!

limortaccituoi 6 anni fa su tio
Risposta a Evry
Se la scuola è in mano alla sinistra che fa dell'indottrinamento e i risultati sono che la svizzera è uno dei migliori sistemi con le classi dirigenti migliori al mondo....allora non è un sistema poi così malvagio. O no?

Dioneus 6 anni fa su tio
Risposta a Evry
ahahah sisi certo

moma 6 anni fa su tio
La scuola, va bene discutere sulla sue strutture e scopi. Tutto. Ma i primi insegnamenti, educazioni e quant'altro, partono dai genitori. Per me, li sta il nocciolo della questione.

limortaccituoi 6 anni fa su tio
Mi ricordo che ai tempi delle medie che nei livelli A c'erano gli allievi effettivamente più brillanti...che guarda caso corrispondevano ai figli di persone più istruite, con stipendi più alti e socialmente più integrate. Nei livelli B invece c'erano figli di immigrati e di leghisti, ovvero le persone con genitori con livelli di istruzione minore. L'abolizione dei livelli è sacrosanta per dare a tutti le stesse opportunità e non precludere niente a nessuno....a 13 anni!

matteo2006 6 anni fa su tio
Risposta a limortaccituoi
Come farebbero certe menti a permettersi di studiare fino a 35 anni pagati da mamma e papa, partecipare ad ogni sorta di manifestazione, finire in un sindacato e in politica senza fare i livelli A? oh ce l'avrebbero fatta comunque ma il buon detto carta canta serve a tutti prima o poi. C'est la vie, c'è chi ha la bandiera del Che appesa e le chiavi della Porsche Cayenne sul tavolino in salotto e chi invece non ha ne una ne l'altra, in più si sente pure dare dell'ignorante da queste menti superiori.

MIM 6 anni fa su tio
Risposta a limortaccituoi
Da che so io, i livelli saranno più di due, nella sostanza! Quello che denunci sarà ancora più marcato.

limortaccituoi 6 anni fa su tio
Risposta a matteo2006
Sto dicendo proprio che i livelli facilitano chi parte da una situazione avvantaggiata, decretando a 12/13 anni chi può continuare a studiare e chi invece no. Quindi quelli con il Cayenne e la bandiera del Che sono spinti ad andare avanti con gli studi, mentre i figli dei paesani leghisti sono spinti a fare un apprendistato.

matteo2006 6 anni fa su tio
Risposta a limortaccituoi
Mi sa che sono di più i figli di quelli benestanti, con le tasche piene che si fanno mantenere dai figli dei leghisti che per conto vanno a lavorare senza chiedere sussidi e certo non hanno tempo di andare a manifestare.

limortaccituoi 6 anni fa su tio
Risposta a matteo2006
Va benissimo, e rispetto questa tua posizione anche se non la condivido (io lavoravo per pagarmi gli studi e trovavo anche il tempo per manifestare). Però è innegabile che "anche l'operaio vuole il figlio dottore", e la nostra società dovrebbe permettere che questo accada.

matteo2006 6 anni fa su tio
"Come più di quarant’anni fa, quando Franco Lepori operò uno studio che portò alla nascita della Scuola media, anche oggi ci è voluto un socialista" Mai socialisti non sono quelli che tanto si lamentavano che non voleva il DECS, ora sono diventati i salvatori della patria? o ricordo male?

shooter01 6 anni fa su tio
ringrazio il cielo di non avere figli da dover mandare alla "scuola che verrà". E se lo avessi preferire fare anche grossi sacrifici pur di mandarlo ad una scuola privata ed evitargli il "paradiso socialista".

Ambra M. 6 anni fa su tio
Risposta a shooter01
AHAHAHAHA :D

limortaccituoi 6 anni fa su tio
Risposta a shooter01
Siamo in due a ringraziare il cielo del fatto che non hai figli :D

Dioneus 6 anni fa su tio
Risposta a shooter01
A parte che la scuola che verrà non è il paradiso socialista; che il progetto è nato dalla concertazione tra addetti ai lavori, genitori e tra più partiti e che la doppia sperimentazione permette anche di valutare il modello del PLR, ci sono altri luoghi comuni che vuoi enunciare o possiamo discutere seriamente?

F.Netri 6 anni fa su tio
Risposta a limortaccituoi
E perché...tu ne hai?

limortaccituoi 6 anni fa su tio
Risposta a F.Netri
Si ne ho 7, in quanto bolscevico pro islam pro immigrazione pro statalizzazione più figliamo, prima l'europa sarà islamica -.-

Loki 6 anni fa su tio
1) La scuola attuale è una buona scuola. Non necessitava, soprattutto perché costa! Continuano a tagliare sulle attività e sulle strutture, ma di colpo saltano fuori dal cilindro... 2) I liberali erano contro fino all’altro ieri!!! Che arrivinino favori di ritorno da parte socialista ... PPDini hanno già attinto a piene mani ...

Dioneus 6 anni fa su tio
Risposta a Loki
A me non risulta che il PLR fosse contro fino all'altro ieri.

matteo2006 6 anni fa su tio
Risposta a Loki
La scuola sarà anche buona come modello di base ma i docenti che tanto si lamentano sono una grossa causa del problema in quanto usano programmi vecchi di decenni e guai a farglieli aggiornare o addirittura cambiare. Quando senti di gente che è passata 10 anni e più dopo di te nella stessa scuola e gli fanno fare le stesse identiche cose nella stessa identica maniera una domanda te la poni.

Mattiatr 6 anni fa su tio
Risposta a matteo2006
Io sono uscito dalle medie da poco. Ti posso assicurare che i docenti dalla quale ho imparato meglio sono quelli con i metodi più all'antica. Stessa cosa adesso che sto svolgendo un apprendistato. Io ricordo in particolare il mio ex maestro di italiano in 1a e 2a media. Uno tosto e all'antica, ho imparato molto da lui, ogni settimana un test fisso sui tempi verbali e ogni due settimane un test sull'argomento trattato. Senza dimenticare la lettura del libro, abbiamo letto 3 libri e li abbiamo riassunti in un solo semestre, un numero banale ma non replicabile dai docenti che girano adesso. Una tortura senza fine! MA ha funzionato, io sono uscito che sapevo tutti i tempi verbali a menadito. Non l'ho mai visto usare né il computer né un proiettore. Tutto ciò che scriveva alla lavagna lo scriveva con noi non per noi. Poi a fine lezione passava tra tutti i banchi e se non avevi copiato taac. 50 volte . Aveva molta fantasia riguardo la scelta delle frasi. La tecnica che ha usato è la stessa che ha usato pure con mio padre. Peccato che sia andato in pensione proprio a metà del mio percorso scolastico. Il docente di italiano successivo è stata una ragazza appena con 4-5 anni di esperienza. Via con testi bucati inutili, schede proiettate e indottrinamento di sinistra. Le lezioni si componevano di esercizi inutili, testi proiettati dove lei sottolineava i vari complementi, e altre attività che hanno solo peggiorato il nostro livello. Tutto ciò che ho appreso con il vecchio docente è stato cancellato dalla mia mente. L'apice dell'oscenità c'è stata quando abbiamo parlato una volta degli asilanti che allora risiedevano alla caserma di Losone. La scüra non solo aveva una sua opinione ma ci veniva contro quando esprimevamo la nostra opinione. Noi non eravamo interamente consci dei ciò che succedeva realmente. Ciò che sapevamo è che nel loro paese d'origine c'era la guerra e che il nostro paese gli offriva da mangiare e da dormire. Sapevamo inoltre di fatti avvenuti qualche paese dopo la sede della nostra scuola, alcune signore immigrate e mantenute si lamentavano vivacemente del cibo loro offerto. Secondo il nostro parere non era giusto che malgrado ciò che ricevevano la loro reazione fosse un lamento contornato di urli ecc. Allora la reazione della docente fu: loro scappano dalla guerra, dobbiamo aiutarli, e non pensava che fossimo così razzisti. Eppure ricordo bene l'ambiente calmo che c'era quando abbiamo fatto quella discussione, l'unica leggermente aggressiva era proprio la docente proprio perché stava difendendo la sua opinione e cercava di renderla nostra. Personalmente quello che vidi in quella lezione fu indottrinamento travestito da lezione. Il progetto LA SCUOLA CHE VERRÀ vuole aumentare queste situazioni di contatto fra docente e allievo. Più discussioni aperte in cui ognuno esprime la sua opinione riguardo a temi, lavori di gruppo che portano a uno sviluppo del lavoro di squadra. Imparare giocando praticamente. Sulla carta tutto bello ma non sono sicuro che sarà così vantaggioso. Con una collaborazione fra docente e allievo non ci sarà solo un passaggio di concetti ma pure di mentalità e ciò significa perdere l'imparzialità che contraddistingue l'insegnamento. Questa iniziativa è stata ideata unicamente per ridurre le mamme che si lamentano dei figli che ricevono note basse.

Dioneus 6 anni fa su tio
Risposta a matteo2006
Non conosce molto della scuola attuale, a quanto pare.

Loki 6 anni fa su tio
Risposta a Dioneus
La maristizia non era una che difendeva la scuola che verrà ... invece ora. A me risulta

sedelin 6 anni fa su tio
Risposta a Dioneus
questa é una buona scuola??!! la maggior parte degli allievi non é in grado di scrivere correttamente un pensiero, fatica con la matematica, é stressata da nozioni e sistemi complcati, complicati e complicati! poveri ragazzi!

Dioneus 6 anni fa su tio
Risposta a sedelin
Se per questo neppure la maggior parte degli adulti, ma non ritengo che tutto possa e debba essere imputabile alla scuola. Peraltro, ch'io ricordi da mie pregresse reminiscenze, matematica è sempre stata ostica per molti (per me in primis). Sul linguaggio da ciò che vedo posso concordare, ma credo che vada fatto un discorso sulla globalità della nostra società. Riguardo a nozioni e sistemi complicati, a cosa si riferisce di preciso?

Dioneus 6 anni fa su tio
Risposta a Loki
Può darsi: se ha una fonte ne possiamo discutere. Qua dice che non è pienamente soddisfatta, ma che è stato trovato un compromesso. Peraltro la Scuola che verrà ha avuto una pesante ristrutturazione progettuale dopo la prima consultazione in quanto il primo progetto è stato molto criticato da più parti.

Loki 6 anni fa su tio
Risposta a Dioneus
Ho molti amici docenti. Chiedete loro se sono contenti di accogliere la scuola che verrà... Gli attori, fino prova contraria sono loro. La scuola che verrà crede insegnerà a tutti esprimere un pensiero e a non far fatica a matematica? Pie illusioni. Non possiamo prendere modelli esteri e copiarli alla nostra realtà e pensare che funzionino. Vabbè. Quello che è triste non è la scuola e il progetto. Quello che è triste sono i meccanismi politici per farle accettare.

matteo2006 6 anni fa su tio
Risposta a Loki
I docenti dovranno rifare i programmi che hanno nel cassetto da 20 anni ... ahi ahi ahi gli tocca lavorare quest'estate invece di passarla al fiume... be dai è poi solo per quest'anno poi potranno tornare a farsi la vacanza estiva di 2 mesi. ;-)

Dioneus 6 anni fa su tio
Risposta a Loki
Beh io lavoro nel mondo della scuola quindi sono sempre a contatto con docenti. Le posso dire che il primo progetto fu ampiamente criticato, mentre la seconda proposta del DECS ha incontrato molte persone favorevoli, o perlomeno disposte a vedere la sperimentazione in atto. Poi questo progetto non è pensato per rendere tutti bravi e forti perché è mera utopia (oppure lo puoi ottenere solo virando nettamente verso il basso per quanto concerne aspettative e grado di difficoltà), bensì è pensato per sviluppare al massimo il potenziale di un allievo. Preferisco non entrare nel merito dei giochi politici, ma perlomeno a questo giro i docenti sono stati ascoltati e consultati, a differenza di recenti iniziative popolari.

Loki 6 anni fa su tio
Risposta a Dioneus
Ascoltati e consultati? Io ho almeno 10 dita di amici docenti. Non uno favorevole! Forse sono tutti pecore nere? Chissà. Da quello che mi hanno raccontato la gestione è un po’ “bulgara”. Danno parvenza di consultazione ma concretamente fanno quello che vogliono. Se hanno cambiato rotta non è certo per compiacere ai docenti ma ai politici, anche se poi il sostegno politico non passa attraverso il canale dei “contenuti” ... Io ho simpatia per i docenti e il loro lavoro (che nessuno vuole fare), un po’ meno per la classe dirigente. A parte i vari capoccioni, mi dicono anche a livello di direttori lo scenario non è spettacolare... La mia domanda è: Secondo quale criterio vengono assunti i direttori e la classe dirigente? Da simpatizzante di uno “stato forte” nel campo della formazione, ma pure da cittadino che paga le tasse...!!!, mi rattrista e mi fa pure arrabbiare che faccende che riguardano la formazione dei nostri figli passino attraverso la politica e i suoi annessi e connessi... e mi fermo qui! ...

Dioneus 6 anni fa su tio
Risposta a Loki
Io c'ero quando il progetto è stato presentato da Berger congiuntamente ai plenum di tre scuole medie diverse e so che i diversi plenum dei docenti cantonali hanno scritto al dipartimento e alla divisione scuola le relative osservazioni. Il che non vuol dire che siano tutti favorevoli, naturalmente (come per ogni cosa). I direttori /direttrici e vicedirettori / vicedirettrici fanno regolare concorso e tutti con 4 (mi pare) anni di servizio possono concorrere. I criteri poi di scelta dei candidati non li conosco, idem per chi sceglie il direttore della divisione scuola o della SIM. In realtà poi le decisioni per i tuoi figli (e pure per i miei, dato che anche io ho figli in età scolare) non le prende solo il mondo scolastico ma pure il popolo in maniera del tutto slegata dalle opinioni di chi opera nella scuola (vedi "votazione sulla civica")

Mattiatr 6 anni fa su tio
Risposta a matteo2006
Il miglior insegnante che io ho avuto ha usato un programma vecchio di 20-30 anni leggermente perfezionato nel tempo. Mio padre aveva lo stesso docente e una delle poche differenze nel metodo di insegnamento erano le rigate sulle mani. Eppure funzionava benissimo, peccato che oggi quel docente è in pensione. ATTENZIONE vecchio non vuol dire per forza peggio! E lo dico io che a scuola ci vado ancora. Questa riforma è dovuta ai ragazzi che si lamentano della scuola ai genitori, che si convincono che sia inutile. Poi il figlio arriva a casa con una nota pessima e subito parte la chiamata al docente. . La soluzione? Facciamo divertire i ragazzi così non si lamentano e le chiamate della mamma finiscono.

Loki 6 anni fa su tio
Risposta a matteo2006
Vai a studiare e fai il docente visto che è una pacchia! Scrivimi quando ci sei riuscito che poi mi racconti come ti senti. A parlarti è un non docente ma che di scuola un po’ ne ha vista.

Dioneus 6 anni fa su tio
Risposta a matteo2006
Si informi

matteo2006 6 anni fa su tio
Risposta a Loki
Il docente professione faticosa certo, io non lo potrei mai fare; tanto quanto un muratore ogni giorno fuori al caldo e al freddo che ci permette però di vivere con un tetto sopra la testa, o l'infermiere che si occupa di curarci eppure queste due professioni tanto diverse e tanto faticose non hanno tanti privilegi. Potrei farlo, certo, in molti potrebbero farlo ma non è nelle mie qualità fare il docente di scuola e quindi non mi interessa ma spero che chi lo fa lo faccia con coscienza fino alla fine non solo per potersi fare 3 mesi all'anno di vacanza pagata. Provocatoriamente i docenti ogni 5 anni massimo 10 dovrebbero venire rivalutati e definiti abili a continuare la loro professione perché troppo spesso dopo 10-15 anni di professione inizi ad avere docenti che non hanno più nelle corde il loro lavoro e questo a scapito dell'istruzione. Senza poi contare quanto ha raccontato Mattiatr di docenti che cercano di indottrinare gli allievi ma qui poi si divagherebbe troppo e non ho conoscenza di ciò, onestamente speravo non fosse così ma evidente siamo tutti umani e quindi un po so come siamo fatti. :-)

Loki 6 anni fa su tio
Risposta a matteo2006
Concordo al 100%. Hai ragione e lo pensò seriamente. Però sui muratori e sugli infermieri nessuno spara a zero come sugli insegnanti! Quando si discute di scuola si attaccano sempre i docenti, di principio. Mentre non si pensa che se la scuola può esser perfettibile forse bisognerebbe partire criticanti i vertici, dalla classe dirigente che non è più quella di una volta!!!. Inoltre non tutti i docenti sono come li dipingi tu. Non si può generalizzare. È come se dicessimo che tutti gli avvocati sono ladri... Ti assicuro che ci sono pure dei muratori che lavorano male ...

Mattiatr 6 anni fa su tio
Risposta a matteo2006
La rivalutazione ogni 10-15 anni non serve a niente. Tutt'oggi in alcune lezioni si presenta l'esperto di turno che presenzia la lezione. Ovviamente sia la classe che il docente sono forzati a mantenere un comportamento perfetto. Quindi non vedrai mai i difetti. Io piuttosto eleggerei un docente per istituto che si occupa di visionare tutti i voti di tutti i docenti. Se un ragazzo è insufficiente si analizza il caso e si ''indaga'' sulla causa. Magari con dei colloqui con il ragazzo e con il docente (assieme e separatamente). Se la situazione continua e altri sono insufficienti nella classe si fa un esame con il livello che si dovrebbe aver raggiunto (senza valutazione ma agli allievi non lo dici così si impegnano). Se l'esito della prova è negativo si scopre la causa e si cerca di risolverla. Se un docente viene coinvolto di 3-4 analisi con esito negativo si prendono dei provvedimenti salariali, se la soglia dei fallimenti raggiunge un numero elevato (per es. 10) si provvede trasferendo o liquidando il docente. Così facendo i maestri avranno degli interessi a svolgere bene il loro lavoro. Perché attualmente se un ragazzo va male a scuola sono cavoli suoi. Sarebbe mica male coinvolgere un po' anche chi insegna. Per lo meno questo è ciò che penso a riguardo dei prof. Buona serata matteo :-D

Dioneus 6 anni fa su tio
Risposta a matteo2006
Le scrivo solo per informarla che i docenti sono annualmente osservati e valutati dall'esperto di materia e dal direttore, i quali devono stendere un rapporto sul docente osservato nei vari aspetti, sia didattici che relazionali. Non entro evidentemente sulla sua opinione rispetto alla figura del docente

Dioneus 6 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
Seriamente? Decurtazione salariale o licenziamento se una classe ha troppi insufficienti? Chiunque lavora in una scuola sa che ci sono classi con allievi forti e classi mediamente deboli. La sua proposta porterebbe unicamente i docenti (che non vedo come possano essere ritenuti responsabili di ogni deficit dei singoli) ad abbassare il livello di difficoltà della lezione, con chiari squilibri tra il ritmo della scuola media e ciò che viene richiesto dopo la scuola media. Aggiungo che invece soprattutto per gli allievi che vanno male a scuola si attiva una rete che possa aiutarli nelle difficoltà. Peccato comunque che conosca così poco i docenti e la scuola attuale

Mattiatr 6 anni fa su tio
Risposta a Dioneus
Per i grandi mandati che possono essere statali o privati si possono inserire dei bonus e dei malus per i ritardi. Se tu hai 100 giorni per edificare le captazioni per 3 sorgenti e ne impieghi 150 ricevi un malus perché sei in ritardo mentre se impieghi 100 giorni o meno ricevi un bonus. Ho visto malus di 1000 franchi al giorno per dei ritardi. Se l'operaio fa una parete di una di queste captazioni e dopo due settimane questa crolla è più che probabile che verrà licenziato. Non vedo perché questo concetto non possa essere applicato anche ai docenti. Se sono un maestro e trovo un posto fisso non rischierò mai di perderlo perché che i ragazzi vadano bene o vadano male loro il posto ce l'hanno sicuro. Hanno il cu1o al caldo. Io propongo di aggiungere un po' di pepe al piatto. Poi che ci siano casi speciali sono più che d'accordo infatti proponevo di richiamare l'allievo e il docente così da estirpare il problema il prima possibile. Le sanzioni che proponevo erano applicate dopo un determinato numero di volte che si nota che buona parte della classe (per es. sup 50%) va male con note inferiori alla sufficienza. Concorderai con me che se metà classe ha la media insufficiente la colpa non è unicamente degli alunni. Quindi bisogna intervenire per limitare i danni. Grazie per l'osservazione Dioneus.

Dioneus 6 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
Non comprendo il paragone tra l'insegnamento e il mondo edilizio. Il compito per un docente è preparare un programma didattico valido nei contenuti e in linea con il piano di studio, non regalare note. Inoltre, chi opera nel settore edilizio deve fare i conti con materiale inerte e deve dargli una struttura in grado di restare in piedi. Gli allievi non sono materiali inerte e in una scuola media come concepita in Ticino, che è inclusiva a differenza dell'esclusività di altri cantoni svizzeri dove ad essere divise per livelli sono direttamente le scuole e non le materie, bisogna prevedere che nella stessa classe ci possono essere abissi tra un allievo e un altro. Poi certamente, la linea guida per la valutazione di una verifica dovrebbe essere la campana di Gauss, ma non sempre si può ottenere. Aggiungo altresì che la valutazione finale per un allievo in una determinata materia tiene conto sì della media delle note delle verifiche, ma non unicamente. In realtà, rispetto alla tua conclusione, non concordo: infatti, se è doveroso per un docente analizzare una verifica con metà classe insufficiente, è altrettanto necessario quali eventuali altri fattori possono influenzare l'esito. Ad esempio ci sono classi che strutturalmente sono drammatiche sia nell'impegno degli allievi che nella condotta in classe e può succedere che la medesima verifica porti a risultati soddisfacenti in una classe e pessimi in un'altra: in questo caso che faresti?

Dioneus 6 anni fa su tio
Risposta a Dioneus
Aggiungo: un docente di scuola media per ottenere un incarico a tempo indeterminato o una nomina deve essere laureato nella materia che insegna; affrontare due (orrendi) anni di DFA per avere l'abilitazione e dovrebbe avere da 2 a 3 visite annuali da parte di esperti e direttore. Inoltre deve spendere 8 giornate di corsi di formazione in un quadriennio. A me pare più che sufficiente come metro per valutare la qualità di un docente

Dioneus 6 anni fa su tio
@saetta Quali porte chiuse? Se intende il barrage per l'accesso al liceo, non dipende dalla volontà della scuola media. Barrage comunque arginabile con gli esami di ammissione

sedelin 6 anni fa su tio
La scuola dovrebbe chinarsi sui contenuti didattici e pedagogici, anziché apportare riforme formali. Io credo poco alla scuola che verrà, ma staremo a vedere...

rojo22 6 anni fa su tio
Risposta a sedelin
Sinceramente nemmeno questa scuola ispira molta fiducia. Ho due figli che hanno terminato le medie e devo dire che il livello è preoccupante... a somm tropp vecc.

Dioneus 6 anni fa su tio
Risposta a rojo22
Intende livello generale o livello specifico per alcuni materie? E per quali ambiti lo trova preoccupante?

sedelin 6 anni fa su tio
Risposta a rojo22
concordo: troppe nozioni e poca cultura!

saetta 6 anni fa su tio
Dal tuo commento deduco che non hai figli che vanno a scuola in questo momento...col modello attuale di scuola i ragazzi già alle medie si ritrovano con un sacco di porte chiuse, perlopiù durante la fase adolescenziale che già è complicata di suo...

saetta 6 anni fa su tio
Risposta a saetta
Il mio commento era dedicato a Lonely Cat

Lonely Cat 6 anni fa su tio
Risposta a saetta
Le difficoltà della fase adolescenziale sono state vissute da tutti e da sempre. Esse fanno parte della propria crescita individuale e nulla hanno a che vedere con la scuola. È utile che ognuno le viva e le superi con le proprie forze, perché queste fanno parte del proprio bagaglio personale che tornerà utile per tutto il resto della vita. Il peggior danno che potresti fare ad un adolescente è proprio quello di metterlo sotto una campana di vetro. Porte chiuse. Cosa intendi con porte chiuse? Chi avrebbe le porte chiuse?

saetta 6 anni fa su tio
Risposta a Lonely Cat
Non intendo di sicuro mettere i miei figli sotto una campana di vetro, ma il fatto che abbiano i livelli B(che di fatto li relegano ad una categoria inferiore) alle scuole professionali non hanno accesso per via della graduatoria. Inoltre i datori di lavoro hanno pure loro la tendenza a preferire ragazzi che sono usciti dalla scuola media con i livelli A.

Lonely Cat 6 anni fa su tio
Risposta a saetta
Diciamo che i datori di lavoro hanno la tendenza a preferire i permessi G :) Battute a parte, i livelli A e B servono proprio perché non tutti sono uguali. C’è chi va più lento e c’è chi va più veloce, c’è chi è più intelligente e c’è chi lo è di meno, c’è chi ha più voglia di studiare e chi ne ha di meno. Gli studenti non vengono messi nei livelli A e B tramite una lotteria o per simpatia, ma in base al loro rendimento. È pura e semplice meritocrazia, che è il principale motore dell’evoluzione e del progresso. Paradossalmente, il solo nominare il termine “meritocrazia” fa rizzare il pelo sulla schiena proprio di coloro che si definiscono progressisti. Il modello attuale della scuola funziona benissimo. Se c’era una cosa che il Bertoli non doveva fare era questa. Invece è l’unica cosa che ha fatto!

rojo22 6 anni fa su tio
Resta la possibilità dell‘emigrazione... oppure dell‘asilo politico... Comunque la notizia positiva è che, almeno qualcuno, in questo Cantone se la gode... la scuola verrà. Beata lei.
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