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CANTONEScuola che verrà e nuovo Piano di studi

08.03.18 - 11:58
Il Comitato OCST-Docenti esprime apprezzamento per le modifiche apportate al progetto “La scuola che verrà” ma propone anche alcuni suggerimenti
TI Press
Scuola che verrà e nuovo Piano di studi
Il Comitato OCST-Docenti esprime apprezzamento per le modifiche apportate al progetto “La scuola che verrà” ma propone anche alcuni suggerimenti

LUGANO - Il Comitato OCST-Docenti, attraverso un comunicato, esprime apprezzamento sia per le modifiche apportate al progetto “La scuola che verrà” e pubblicate nel messaggio governativo del 5 luglio scorso, sia per gli approfondimenti sviluppati in seno alla Commissione scolastica e volti alla ricerca di un punto di incontro tra le forze politiche che salvaguardi gli sforzi profusi negli ultimi anni dai vari attori.

Pur sostenendo l’avvio della sperimentazione, il Comitato OCST-Docenti propone tuttavia alcuni suggerimenti che hanno quale obiettivo quello di «garantire maggiore qualità al nostro sistema scolastico».

    • Definire chiaramente il mansionario delle nuove figure del consulente didattico e del coordinatore di sede previste dal progetto e di evitare dannose sovrapposizioni di ruoli, specie in relazione al preesistente mandato dell’esperto di materia.
    • Vigilare affinché la differenziazione delle pratiche pedagogiche (che consente, tra l’altro, di rimodulare la lunghezza e la complessità dei compiti, la loro scadenza,…) non si tramuti in differenziazione degli obiettivi formativi.
    • In presenza di “allievi molto deboli” che “non dovessero raggiungere gli obiettivi minimi” e per i quali si dovesse decidere un “adattamento” degli stessi, non limitarsi a differenziare gli obiettivi esclusivamente tramite la collaborazione tra docente disciplinare e docente di Sostegno Pedagogico, ma coinvolgere nella decisione anche i genitori dell’allievo a cui si rivolge la modifica.

Inoltre il Comitato OCST-Docenti rileva «un pericoloso squilibrio tra la grande attenzione attribuita ad una riforma concernente gli aspetti organizzativi della scuola e lo scarso interesse rivolto invece ai contenuti dell’insegnamento».

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