Il Consigliere nazionale ticinese è stato candidato alla vicepresidenza del comitato direttivo dell'UDC: «È il riconoscimento del percorso fatto insieme in questi due anni»
BERNA - Il fatto che mi abbiano proposto la vicepresidenza del comitato direttivo dell'UDC è il riconoscimento del percorso che abbiamo fatto assieme negli ultimi due anni. Lo ha dichiarato all'ats il consigliere nazionale Marco Chiesa (TI), che ha parlato di una «bella sorpresa» e di «soddisfazione».
Secondo Chiesa, questi due anni in parlamento «sono serviti a farmi conoscere dagli altri colleghi che se ti apprezzano, specie gli svizzero tedeschi, ti spingono in alto».
Il fatto di poter sedere nella stanza dei bottoni del partito è per il ticinese una bella soddisfazione, fermo restando che la scelta dovrà ancora essere ratificata dai delegati democentristi il prossimo 24 di marzo a Klosters (GR).
La nuova funzione non dovrebbe causargli grattacapi nella conciliazione tra lavoro e attività parlamentare. Il grosso dell'impegno, come indicato da Chiesa, avviene durante le sessioni parlamentari. Il maggior onere è quindi limitato alle 12 settimane che si trascorrono a Berna, cui si aggiungono delle sedute di clausura (due l'anno).