Una nuova mozione di Tiziano Galeazzi, Sara Beretta Piccoli e Matteo Quadranti chiede al Cantone di trattare con la piattaforma per definire una procedura di registrazione
LUGANO - Dopo le prime inquietudini sollevate lo scorso autunno dalla politica, il fenomeno AirBnB sembra finalmente diretto verso una maggiore regolamentazione anche in Ticino.
A preoccupare - come sottolineato lo scorso 24 ottobre in una mozione firmata dai deputati Tiziano Galeazzi (UDC), Sara Beretta Piccoli (PPD) e Matteo Quadranti (PLR) - era il crescente numero dei novelli “albergatori fai da te”, che spesso affittano appartamenti o locali all’insaputa del proprietario o dell’amministrazione.
In una seconda mozione, i tre deputati - prendendo quale esempio il sistema di registrazione implementato lo scorso dicembre nella città di Parigi per arginare i “furbetti” e considerando l’esistenza di un sistema di controlling esterno da parte dell’ente turistico ticinese - chiedono al Cantone di intraprendere con la piattaforma AirBnB le trattative necessarie al fine di stabilire una procedura che permetta la pubblicazione sul sito di appartamenti solo con la necessaria autorizzazione.
«Se ogni locatore interessato a pubblicare un locale o appartamento su AirBnB é obbligato a notificarsi presso il Comune per ricevere un numero di matricola» è lecito ipotizzare che di conseguenza «tutti gli aspetti legati alla tassa di soggiorno, alla fiscalità, la sicurezza, gli oneri sociali, l'edilizia e la concorrenza, verranno di conseguenza ossequiati», sottolineano i mozionanti.