La Lega dei Ticinesi giudica il risultato cantonale «tutt'altro che scontato, considera la clamorosa sproporzione tra gli schieramenti in campo»
LUGANO - La Lega dei Ticinesi, prendendo atto dell’esito della votazione sull’iniziativa No Billag nel nostro Cantone, guarda il bicchiere mezzo pieno e sottolinea come la percentuale di Sì sia stata superiore alla media nazionale di circa 5 punti: «Un risultato tutt’altro che scontato, soprattutto se si considera la clamorosa sproporzione tra gli schieramenti in campo».
Il partito di via Monte Boglia evidenzia infatti come, a livello mediatico, «tutti gli altri organi di stampa, sia elettronica che cartacea che online, hanno combattuto attivamente l’iniziativa, non risparmiandosi ricatti e fake news». Criticata anche la RSI, che per la Lega è venuta meno al proprio mandato di servizio pubblico: «Per mesi si è prodotta in un vero e proprio lavaggio del cervello all’indirizzo degli spettatori. Contro l’iniziativa si è schierato, con un’isteria senza precedenti, l’intero establishment, puntellato da una miriade di associazioni piccole e grandi. Si è creato uno scenario di tipo “bulgaro”».
«È ora di cambiare» - Nonostante tutto, la Lega ritiene che da quasi 50mila ticinesi è giunto un chiaro segnale di protesta nei confronti della RSI: «I vertici dell’emittente dovranno tenerne conto ed avviare senza indugio i cambiamenti ed il ridimensionamento promessi durante la campagna di votazione. Qualsiasi altro atteggiamento costituirebbe uno schiaffo della TV di Stato ad una fetta importante di popolazione».
«Continueremo a dare battaglia» - La questione non si chiude dunque qui. «Costringere tutti i residenti in Svizzera a pagare il canone più caro d’Europa per finanziare una SSR di dimensioni spropositate, anche se non si seguono i suoi programmi, non è più accettabile nell’era della digitalizzazione e del “chi consuma paga”. La Lega dei Ticinesi continuerà la propria battaglia affinché il canone radioTV venga sensibilmente ridotto e si augura che l’iniziativa popolare per abbassare il balzello ad al massimo 200 Fr all’anno venga lanciata quanto prima», conclude il comunicato.