A chiederlo al Governo è un’interrogazione di Giorgio Galusero. Sotto la lente gli Uffici regionali di collocamento: «Rivolgersi a persone in difficoltà è decisamente discutibile»
BELLINZONA - Nuovo capitolo della saga legata al referendum contro il semisvincolo autostradale di Bellinzona. Dopo il polverone sollevato dal fatto che i referendisti ricorressero all’utilizzo di di raccoglitori di firme a pagamento, il Plr denuncia addirittura l’utilizzo dei servizi dello Stato - in particolare degli Uffici regionali di collocamento - da parte dei contrari alla nuova bretella autostradale.
«In effetti la ricerca si è estesa presso gli uffici regionali di collocamento (nel caso segnalatoci si tratterebbe di quello di Chiasso) dove si comunica che si pagheranno due franchi a firma», si legge nell’interrogazione che a questo proposito il granconsigliere Giorgio Galusero ha inoltrato al Consiglio di Stato.
Per Galusero il fatto di rivolgersi «laddove le persone sono più in difficoltà e quindi probabilmente anche disponibili a prestarsi a fare qualcosa in cui non credono a causa di uno stato di necessità» rappresenta infatti un fatto «grave».
Per questo il deputato del Plr chiede al Governo innanzitutto se questo corrisponda al vero e, in caso affermativo, chi ha deciso e con quali modalità vengono effettuate le proposte ai disoccupati. Inoltre, qualora questa pratica non fosse autorizzata, come intenda intervenire il Consiglio di Stato nei confronti degli uffici, dei funzionari interessati nonché dei promotori di queste proposte.