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CANTONEMercato transfrontaliero: «Occorre pressione costante»

01.03.18 - 12:55
Per il PLR la decisione del Parlamento di accogliere il postulato di Merlini potrebbe «rappresentare finalmente un cambiamento di attitudine da parte delle autorità elvetiche»
Keystone
Mercato transfrontaliero: «Occorre pressione costante»
Per il PLR la decisione del Parlamento di accogliere il postulato di Merlini potrebbe «rappresentare finalmente un cambiamento di attitudine da parte delle autorità elvetiche»

Nella seduta del 28 febbraio, il Parlamento ha accolto – con 138 voti a 47 – il postulato del marzo del 2017 del Consigliere nazionale PLR Giovanni Merlini, affinché il Consiglio federale presenti un rapporto sugli scenari strategici e le misure che adotterà per agevolare l’offerta transfrontaliera di prestazioni da parte di intermediari finanziari svizzeri. Secondo il PLR «un simile rapporto è urgente a seguito della decisione di Francia e Italia di subordinare l’offerta transfrontaliera di servizi e prodotti d’investimento da parte di Paesi terzi all’obbligo di costituire filiali o succursali sul loro territorio».

Lo scorso 25 agosto 2017 è stato pubblicato in Italia un Decreto legge per l'attuazione delle Direttive MIFID-2: gli istituti finanziari di Paesi terzi (non-UE) potranno sottoporre offerte di investimento a clienti privati unicamente se dispongono di una succursale in Italia. La Francia intende attuare le succitate Direttive europee secondo modalità analoghe.

«L'obbligo della succursale rappresenta, tra i requisiti alternativi previsti da MFID-2, quello che penalizza di più gli intermediari finanziari svizzeri ed in particolare la piazza ticinese e ginevrina - si legge nel comunicato stampa del PLR -, che si vedono così impedite di esportare i loro servizi direttamente dalla Svizzera. Inoltre esso comporta oneri sproporzionati: soprattutto le banche private non sono interessate all'apertura di succursali sul territorio italiano e francese per ragioni economiche, fiscali ed imprenditoriali. Ne conseguirebbe un inesorabile calo della clientela, dell'attività d'affari e quindi dei posti di lavoro in Ticino e a Ginevra. Quanto all'Italia, l'accesso agevolato al mercato delle prestazioni transfrontaliere doveva rappresentare, secondo lo spirito collaborativo espresso con la "Roadmap" siglata il febbraio 2015 a margine del nuovo Accordo contro la doppia imposizione, una sorta di controprestazione per la pronta collaborazione offerta dall'AFC e dalle banche elvetiche nell'ambito dello scambio di informazioni fiscali ai fini della regolarizzazione dei patrimoni italiani detenuti in Svizzera».

Per il partito di Giovanni Merlini «occorre quindi una pressione costante sui nostri partner internazionali per evitare scaltri colpi bassi alla nostra piazza finanziaria». La decisione del Parlamento potrebbe in questo senso «rappresentare finalmente un cambiamento di attitudine da parte delle autorità elvetiche».

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