Il Movimento per il Socialismo abbandona il Comitato contro il semisvincolo A2 a seguito dell’inserzione per assoldare gente che raccolga sottoscrizioni
BELLINZONA - «Vista l’implicazione di forze politiche presenti nel comitato cantonale che avete promosso e costituito, ci vediamo costretti a comunicarvi il nostro abbandono di tale comitato». La decisione del Movimento per il Socialismo, indignato per l'inserzione pubblicitaria nella quale i Cittadini per l’Ambiente hanno dato il via alla ricerca di raccoglitori di firme contro la costruzione del semisvincolo di Bellinzona, non ha tardato ad arrivare. Ed è risolutiva: l'MpS lascia.
«Le persone all’origine di questa iniziativa - sottolinea il coordinatore dell'MpS Giuseppe Sergi - sono gli iniziatori del referendum, i Verdi, attraverso la presenza di due loro coordinatori cantonali».
«Contrari alla pratica» - L'MpS ci tiene a ribadire la propria contrarietà alla pratica della raccolta firme a pagamento: «Una pratica da tempo ormai oggetto di discussione; ancora di recente, in occasione della raccolta delle firme contro la revisione del regolamento di Bellinzona, il nostro partito ha chiaramente espresso la propria contrarietà a simili pratiche. È tuttora pendente una nostra denuncia nei confronti del settimanale Opinione Liberale che aveva ripreso voci calunniose e infondate, diffuse tra l’altro da alcuni ex-municipali PS e da alcuni esponenti della Gioventù socialista».
Per l'MpS, seppur non sia contrario alla legge, il pagare qualcuno per raccogliere le firme dovrebbe suscitare «ampie riserve in chi pensa che strumenti democratici come referendum e iniziativa sono, soprattutto, mezzo di contatto e di discussione con la popolazione, strumento di partecipazione diretta e democratica».
«Restiamo contrari al semisvincolo» - In questo senso, il deputato MPS Matteo Pronzini ha depositato di recente un’iniziativa parlamentare tesa a sanzionare il ricorso a tali pratiche. L'MpS, infine, ci tiene a precisare che abbandonare il comitato non vuol dire cambiare punto di vista: «Naturalmente restiamo contrari al semisvincolo e continueremo, con le nostre forze che negli ultimi mesi sono già state sottoposte a un grande impegno sia per il già citato referendum di Bellinzona che per quello contro il pacchetto fiscale, a sostenere la campagna di raccolta di firme in modo indipendente. Siamo dispiaciuti per questa situazione: ma la questione ha, a nostro modesto avviso, implicazioni politiche ed etiche che una forza politica che si voglia progressista non può ignorare».