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BERNA / CANTONEBanda larga, sospesa l'iniziativa ticinese

13.02.18 - 15:29
La Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Nazionale ha deciso all'unanimità di attendere la deliberazione della revisione della LTC, in programma a marzo
Tipress
Banda larga, sospesa l'iniziativa ticinese
La Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Nazionale ha deciso all'unanimità di attendere la deliberazione della revisione della LTC, in programma a marzo

BERNA - L'iniziativa del Canton Ticino "Garantire un'offerta capillare di servizi di banda ultra larga su tutto il territorio nazionale" è stata sospesa fin quando non sarà conclusa la deliberazione della revisione della legge sulle telecomunicazioni, che inizierà a marzo.

È quanto ha deciso oggi all'unanimità la Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Consiglio nazionale, si legge in una nota dei Servizi del Parlamento.

L'iniziativa cantonale, depositata in aprile del 2016, chiede il sostegno attivo della Confederazione per l'ampliamento delle reti di telecomunicazione a banda ultra larga nelle regioni con densità di utenti inferiore al limite di redditività economica, tramite finanziamenti diretti (via NPF o PR) o aumento del livello del servizio universale (LTC).

Fanalino di coda - Considerato che tale servizio è esposto alle dinamiche di mercato che richiedono una minima densità di utenti per garantire la redditività dell'investimento, l'accesso a servizi di banda ultra larga via cavo rimarne precluso in molte regioni periferiche del Cantone e della Svizzera, sottolinea il Ticino nel testo. Il Cantone italofono risulta all'ultimo posto a livello svizzero con il 69% di utenze connesse.

Il Ticino ritiene che non sia compito del Cantone o dei Comuni erogare finanziamenti a fondo perso per rimuovere nelle regioni a bassa densità di utenti le barriere di mercato allo sviluppo dei servizi di banda ultra larga create dalla liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni.

Comuni e Cantone oltretutto non possono incassare nessuna tassa di concessione per uso speciale del pubblico demanio per tali impianti, malgrado oggigiorno oltre il 90% dei flussi di telecomunicazione abbia contenuti commerciali, sottolinea il Cantone nell'iniziativa.

«La Confederazione negli ultimi decenni ha scaricato diverse competenze e relativi costi ai Cantoni». La situazione generale è «abbastanza precaria», si legge nel testo, e richiederà importanti investimenti su più fronti. Le sinergie, mette in guardia il Ticino, non basteranno per annullare i costi addizionali richiesti per la realizzazione di "una capillare nuova rete di telecomunicazione in cavo interrata".

Ora bisogna attendere la deliberazione sul dettaglio della revisione della legge sulle telecomunicazioni, che inizierà a marzo. La commissione, con 18 voti contro 6, ha infatti proposto oggi alla propria Camera di entrare in materia sul progetto.

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COMMENTI
 

Tarok 6 anni fa su tio
una buffonata: anche quando c’è la fibra gli operatori vedi cablecom preferisce restare sul cavo coassiale mentre mentre swisscom ti fa mettere quattro fibre che poi hai divieto di usarle come ti pare. altro che mercato libero
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