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BELLINZONA«La popolazione deve pronunciarsi sul futuro dell’Officina»

28.01.18 - 19:13
Angelica Lepori Sergi e Monica Soldini - consigliere comunali MPS-POP-Indipendenti - hanno presentato una proposta di risoluzione all’attenzione del Consiglio Comunale
Ti-Press
«La popolazione deve pronunciarsi sul futuro dell’Officina»
Angelica Lepori Sergi e Monica Soldini - consigliere comunali MPS-POP-Indipendenti - hanno presentato una proposta di risoluzione all’attenzione del Consiglio Comunale

BELLINZONA - Angelica Lepori Sergi e Monica Soldini propongono l’introduzione di un referendum consultivo a livello comunale su temi di grande interesse. Nel caso specifico sul futuro dell’Officina.

Le consigliere comunali bellinzonesi MPS-POP-Indipendenti partono dal presupposto che la votazione sugli onorari dei Municipali ha mostrato che su questioni importanti il punto di vista del Municipio e quello della maggioranza dei “rappresentanti” dei cittadini e delle cittadine in Consiglio comunale non necessariamente corrispondono, potrebbe quindi essere utile «una votazione generale che il Municipio o la maggioranza del Consiglio Comunale possono indire per sentire, sul tema specifico, quale sia l’orientamento della maggioranza della popolazione. Questo, in particolare, ancora prima di sviluppare tutto l’iter della proposta, evitando, ad esempio, le conseguenze di un referendum abrogativo».

«Ci pare che il futuro dell’Officina - hanno continuato - sia un tema che si presta molto bene ad un eventuale esercizio di questo tipo. Infatti attorno al futuro dell’Officina vi sono due visioni strategiche diverse, una rappresentata dal punto di vista dei lavoratori (e consegnato nella iniziativa popolare pendente da quasi dieci anni davanti al Parlamento cantonale), l’altra contenuta nella dichiarazione di intenti sottoscritta dal Municipio di Bellinzona. È vero che il progetto ha una valenza cantonale, ma è anche vero che la dichiarazione di intenti ipotizza la possibilità che l’Officina possa lasciare il territorio cittadino (andando a finire anche relativamente lontano, ad esempio Chiasso o Bodio) e mettendo in una luce ben diversa il contributo (20 milioni) che la città di Bellinzona dovrebbe versare. A questo problema, nemmeno quello decisivo, se ne aggiunge un altro – fondamentale – che attiene al mutamento radicale di prospettiva rappresentato dal progetto di “nuova” Officina: una rottura con la tradizione produttiva, industriale e sociale rispetto all’attuale Officina».

Secondo Angelica Lepori Sergi e Monica Soldini tutte queste questioni potrebbero e dovrebbero essere oggetto di una decisione di principio, ancora prima di andare nel dettaglio. «Una opzione di principio è infatti quella contenuta nella dichiarazione di intenti: non si sa se e dove questa “nuova” Officina si farà, non si sa quali contenuti tecnologici o industriali essa avrà».

Le consigliere comunali bellinzonesi MPS-POP-Indipendenti chiedono quindi che il Municipio organizzi una consultazione popolare sul progetto di massima per una “nuova” Officina contenuto nella dichiarazione d’intenti firmata con le FFS e con il Cantone, mettendolo in alternativa ai contenuti dell’iniziativa popolare “Giù le mani dalle Officine: per la creazione di un polo tecnologico-industriale nel settore del trasporto pubblico”.

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