L'Associazione Ticinese per l'Autonomia dei Comuni ha preso posizione sulla proposta del Municipio della Capitale: «È la logica materiale delle aggregazioni»
BELLINZONA - «Voler proporre un aumento significativo degli stipendi proprio a inizio della legislatura, come primo progetto dell’aggregazione comunale, è inopportuno». Anche l'Associazione Ticinese per l'Autonomia dei Comuni (ATAC) entra (a piedi pari) nel dibattito sui salari di Sindaco e Municipali che da qualche mese sta infiammando la Capitale e che vedrà il suo epilogo questa domenica (21 gennaio) con la votazione.
«In merito non daremo nessuna indicazione di voto», specifica l'ATAC in una nota. «Ma questo modo d'agire fa nascere, in molti cittadini, la perplessità che per molti politici l’aggregazione possa servire solo a conseguire degli interessi personali, molto materiali e poco ideali».
L'associazione poi sottolinea come nelle logiche aggregative spesso «venga meno lo slancio» che in molti dimostravano quando il Comune era più piccolo e più vicino al cittadino. «La proposta del Municipio - conclude ATAC - esprime un messaggio assai povero: la politica intesa come guadagno e non più come servizio».