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CANTONE«Noi starnazziamo? Loro propongono dibattiti farlocchi e inutili»

08.01.18 - 16:03
La replica di Quadri e Bühler al duro comunicato dei Verdi: «Avevamo altri impegni. La nostra agenda non la decidono loro»
«Noi starnazziamo? Loro propongono dibattiti farlocchi e inutili»
La replica di Quadri e Bühler al duro comunicato dei Verdi: «Avevamo altri impegni. La nostra agenda non la decidono loro»

LUGANO - «Avevo altri impegni». È identica, seppur contornata da argomentazioni differenti, la giustificazione che Lorenzo Quadri (Lega dei ticinesi) e Alain Bühler (UDC) avanzano circa la loro assenza al dibattito pubblico dei Verdi, costata oggi un comunicato al vetriolo vergato dagli stessi organizzatori.

Comunicato per il quale Bühler si dice quantomeno sorpreso, sia per i toni che per le accuse: «Ho una famiglia, un lavoro e un impegno pubblico che mi vede chinato su più commissioni. La mia agenda è fittissima, ma questo non vuol dire che mi tiri indietro quando si tratta di dibattere su questo tema. Ne è la prova il fatto che abbia accettato di discuterne prossimamente in televisione e in un incontro pubblico nel Malcantone».

La non presenza all'incontro organizzato dai Verdi è così spiegata: «Io non ho ricevuto nessun invito ufficiale. All'Usi, semmai, sono stato avvicinato da un esponente dei Verdi con la richiesta di partecipare a un dibattito, ma ho dovuto declinare. Avevo altri impegni».

Per quanto riguarda i toni usati nel comunicato odierno Bühler conclude con ironia: «Se il loro intento è farsi notare in questa campagna già di per sé acida facciano pure. Ma se esprimere la nostra idea è per loro starnazzare dovrebbero rivedere il loro concetto di democrazia».

«Dibattito farlocco, tempo perso» - Più mordace è la replica di Lorenzo Quadri: «Capisco che i Verdi (con più coordinatori che elettori) abbiano molto tempo libero a disposizione. La stessa cosa non vale però per altri», spiega il municipale e Consigliere Nazionale leghista.  «Il comitato ticinese a sostegno del No Billag è composto da pochissime persone (quattro gatti, come già detto) con impegni professionali e politici gravosi. Anche fuori Cantone, come mi pare fosse il caso per quel che mi riguarda, del giorno proposto dai Verdi per il loro evento. La mia agenda non la decidono i Verdi. E, malgrado il clima di isteria generale scatenato dai contrari al No Billag (coda di paglia?), i dibattiti su questa iniziativa non sono di certo in cima alla lista delle priorità». 

Anche Quadri assicura la sua presenza a dibattiti sul tema. Ma non a tutti, evidentemente: «Gli argomenti a sostegno dell'iniziativa No Billag ci sono eccome, personalmente ho scritto vari articoli e rilasciato interviste sul tema. In generale, è chiaro che il poco tempo a disposizione per il No Billag verrà impiegato dove ha senso spenderlo. E non certo per andare a dibattiti farlocchi organizzati da chi ha già una posizione granitica ed ideologica sul tema, come è il caso dei Verdi. Il fatto che essi abbiano ritenuto di divulgare un bilioso comunicato su un tema del genere, dimostra quanto siano ideologicamente prevenuti nei confronti dell’iniziativa ed anche dei suoi sostenitori: a conferma, dunque, che la  partecipazione al dibattito sarebbe stata tempo perso.

Non manca, in conclusione, la frecciatina politica: «Sarebbe stato bello vedere i Verdi, ma anche altre forze politiche, stracciarsi le vesti per temi ben più importanti del No Billag, quali ad esempio gli oltre 2700 posti di lavoro persi nelle sole banche in Ticino in pochi anni. O sulle devastanti conseguenze della libera circolazione delle persone, da loro sostenuta. Ma a quel proposito, naturalmente, silenzio tombale».

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COMMENTI
 

TI72 6 anni fa su tio
No billag: disastro mediatico!? Ultimamente sentiamo parlare di favorevoli e contrari a no billag, ma mi sembra che tutte e due le parti non stiano facendo nulla di costruttivo per portare ad un giusto equilibrio mediatico l’importanza di questa votazione. È palese a chiunque che senza la televisione pubblica si perde quella identità multiculturale mediatica a cui gli Svizzeri sono affezionati, senza contare i posti di lavoro e le varie conseguenze economiche. Ma è anche vero che per principio democratico non si può obbligare qualcuno a pagare un servizio non vitale e non indispensabile, inoltre bisogna partire dal presupposto che un’azienda deve stare in piedi da sola, troppo facile fare azienda se tutto è bello che pagato anche un neonato sarebbe in grado di fare il direttore. Quindi già questo principio è di ineguaglianza verso le altre aziende e antidemocratico. Oltre che così facendo, il mercato non è assolutamente concorrenziale e i piccoli vengono sempre tagliati fuori (vedi quote di ridistribuzione dei canoni SSR privati) . Qui si vede chiaramente da parte di chi è contro l’iniziativa di non voler scendere a compromessi e volere mantenere lo status quo (se non pagate il canone non esisterà più la televisione Svizzera), cosa che agli occhi dei cittadini suona come un ricatto bello e buono. e che ciò porterebbe ad un autogol di chi è contro l’iniziativa. Perché le cose come vengono discusse con vittimismi, catastrofismi, accuse e contraccuse portano solo i cittadini alla confusione, e alla fine il danno è fatto. Se si vuole essere costruttivi, bisogna anche essere propositivi e scendere a compromessi, le soluzioni sono molteplici ma bisogna lavorarci sopra tutto da parte dei vertici SSR. Il problema sta soprattutto nello spreco di soldi in tutte le parti della macchina ben oliata SSR. Ad esempio si decantano le produzioni SSR di altissimo livello. Questo è vero in parte ma soprattutto nelle spese di produzione stile Hollywood che ha preso mano negli anni d’oro della SSR. Ma non vuole dire che se ho speso una fortuna ho fatto un lavoro di qualità, infatti nel cinema il trend degli ultimi 40 anni la dice lunga sulla qualità artistica delle produzioni a livello globale, le migliori produzioni a contesto artistico culturale e cinematografico sono per il 70% low budget o addirittura amatoriali. Quindi sarebbe giusto rivedere le produzioni in quantità e qualità che non significa spendere di più ma avere una vena artistica produttiva. Poi non è chiara questa cosa che senza il canone o con il canone dimezzato non ci sarebbe più il pluralismo linguistico in televisione, non è che costa di più fare una trasmissione di una o un’altra lingua nazionale, si può capire se bisognerebbe cambiare in cinese, inglese o altra lingua……ma ci aspetta che chi lavora alla SSR parli almeno due lingue nazionali. I dipendenti SSR potrebbero diventare tutti azionisti in egual modo, e quindi essere imprenditoriali e produttivi come qualsiasi altra azienda. Se non scendono a compromessi la vedo male.

Libero pensatore 6 anni fa su tio
Risposta a TI72
Il tuo post è interessante, ma qua si tratta di votare un testo piuttosto chiaro, che se venisse approvato determinerebbe l’impossibilota da parte dello stato di sussidiare la radio e la televisione. I compromessi andavano fatti prima, oppure andranno fatti dopo. Se passa l’iniziativa si chiude e non sarà possibile alcun compromesso. Forse qualche privato avrà interesse a riprendere la rete svizzerotedesca. Per il Ticino non c’e alcuna possibilità, perché il mercato è troppo piccolo. Avremo 1200 disoccupati da pagare e svariati milioni di PIL e gettito fiscale che verranno bruciati. In questo momento la scelta da fare è semplice per il cittadino: deve decidere se vuole ancora la TV pubblica pagando il canone, oppure se non vuole più pagare il canone e rinunciare alla TV pubblica. Per quanto mi riguarda chiudere la RSI sarebbe un autogol a livello economico clamoroso. Ma si sa che ormai il Ticino è diventata la patria del tafazzismo (tafazzi: personaggio che si dava martellate nelle parti basse, per chi non lo sapesse)

freevoice 6 anni fa su tio
Billag si, o billag no, in ogni caso pagheremo! Negli anni Billag (sostenuta dalla Confederazione) ci ha preso per i fondelli, ha imposto le sue regole, ha fatto la voce grossa, ha fatto il bello ed il cattivo tempo; anche io sono arrabbiato e deluso, ed avrei sete di vendetta... Il Nano diceva di fare aereoplanini, aveva ragione, perchè ci stavano fregando....la sua era provocazione per arrivare a una sensibilizzazione, che c'è stata. Ma il Nano era un provocatore intelligente e un gran matematico con i soldi...5 mio all'anno di canone versato contro i 20 mio che ritornano in ticino....il calcolo matematico è semplice, non va smantellato nulla....(cià, cià, ci vuole un disegnino? - come avrebbe detto lui). Perderemmo 15 mio che oggi alimentano e sostengono l'economia locale. Detto ciò, allora perchè non ridimensioniamo il canone senza smantellare nulla? Togliere del tutto il canone non è la cosa giusta. Se si mantiene il canone, si può imporre di rivedere i medoti di riscossione e gli importi (ad oggi ci sono molte persone che pur avendo la tv, non pagano nulla, come pure ci sono persone che non usano un servizio pur pagandone il canone); tutto questo è inacettabile, ma non va fatta confusione . Un no billag porterà solo ad una perdita di servizi e lavoro per il Ticino e ad un conto che pagheremo tutti, soprattutto noi Ticinesi. Pensate che con il mercato del lavoro che abbiamo in Ticino grazie alla vicinanza dei lavoratori della vicina penisola, i 2500 impiegati di Comano troveranno lavoro facilmente? Con 2500 disoccupati in più in ticino (ad oggi ca. 5000), aumenterà la disoccupazione di 1/3 di botto. Trascorsi 2 anni, 3/4 dei disoccupati finirà in assistenza...il popolo pagherà le conseguenze di questo aumento di costi. Cantone e Comuni (quindi anche Quadri che siede in Municipio) saranno costretti a aumentare le entrate (o tagliare servizi) per sopperire ai maggiori costi. Quindi billag si, o billag no, comunque saremo chiamati a pagare. La differenza? In modo diretto, con il canone (che come detto dobbiamo rivedere nella sua totalità), o in modo indiretto tramite le tasse o tagli. Io a parità di risultato (visto che comunque pagheremo), preferisco tenermi la RSI. Riflettere sulle conseguenze generali è un dovere civico di ogni avente diritto di voto, indipendentemente dall'appartenenza politica. Una volta nella vita, pensate in generale e non pro saccoccia nell'immediato. Vedrete che cambierete opinione sulla questione NO billag...io che sono di destra ed inizialmente ero d'accordo, l'ho fatto.

Libero pensatore 6 anni fa su tio
Risposta a freevoice
Purtroppo l’elettore estremista, sia di destra che di sinistra, tende a non cambiare mai idea. Nemmeno quando si dimostra scientificamente che la sua opinione è sbagliata. In Ticino siamo diventati molto estremisti, per cui il tuo resterà un caso isolato

vulpus 6 anni fa su tio
Probabilmente spera che abolendo la Billag e azzerango la SSRG ( perchè di questo si tratta)spera in un aumento di pubblictà sul suo giornale. Ma la conseguenza , della quale nessuno parla, è che abolendo il canone, anche le radio e Tv private, ,almeno alle nostre latitudini andranno a sparire.Non dimentichiamo che parte dei proventi vanno a finanziare le piccole radio locali, che sono a complemento dell'azienda nazionale. Da buoni svizzeri e sopratutto ticinesi, siamo molto bravi a spararci negli zebedei, salvo poi elevare alti lai, perchè le difficoltà aumentano, i servizi spariscono.Siamo la regione che ne beneficia maggiormente di questa solidarietà.Siamone coscienti e beneficiamone.La votazione ha raggiunto lo scopo di diminuirne il costo, per cui il risultato è positivo.

Benji78 6 anni fa su tio
"i dibattiti su questa iniziativa non sono di certo in cima alla lista delle priorità". Quali sarebbero quelli in cima alla lista delle priorità se non quelli relativi a una votazione per sopprimere di fatto la radiotelevisione pubblica e l'informazione indipendente mandando a casa decine di lavoratori?

Bernabeu 6 anni fa su tio
Ho l'impressione che anche le truppe leghiste favorevoli all'iniziativa si stiano assottigliando. In Via Monte Boglia pare siano rimasti Quadri, Boris Bignasca ed il Conte Zio. Nel ricordo del fondatore della lega che invitava a fare delle fatture Billag degli aeroplanini. Ma credo che nemmeno lui fosse così d'accordo di eliminare la RSI. Un minimo di coscienza sociale lui ce l'aveva.

Bernabeu 6 anni fa su tio
Sono curioso di vedere se nella prossima edizione del suo settimanale insulterà anche Borradori, Gobbi e Zali per la loro esplicita posizione contraria all'iniziativa "No Billag". Persone cioè che hanno responsabilità di governo e non fanno politica a suon di slogan.

Frankeat 6 anni fa su tio
Tra tutti quanti è un asilo Mariuccia come non si vedeva da tempo. A me sto voto del 4 marzo ha già rotto le coconas E ancora adesso che gioco a carte e bevo vino, per la gente del porto mi chiamo Gesu' bambino

sedelin 6 anni fa su tio
Buffoni rovina della democrazia!

kochise74 6 anni fa su tio
Buher ha studiato ed ha famiglia grazie al canone dato che un suo genitore lavora in RSI. Bravo, bel ringraziamento: dopo aver ciucciato tutto dalla RSI diventando "autonomo" ringrazia la mamma facendola licenziare! Gran bel figlio.... mi auguro per lui che i suoi (se ne ha) non lo ricambino con la stessa moneta...

curziocurzio 6 anni fa su tio
Ma dove sono tutti i Leghisti favorevoli alla NoBillag, Un Caverzasio un Foletti Una Pantani non sono in grado o non vogliono affrontare questo tema? E quelli dell'Udc ticino dove sono i 7 che il mese scorso hanno detto Si al sostegno della NoBillag sono tutti impegnati nei prossimi 2 mesi?

ilarios 6 anni fa su tio
Non capisco la frecciatina politica. Il commento dei Verdi è proprio in questa attività fatta di parole, di fiumi di parole, senza un'azione concreta. Quindi a cosa serve stracciarsi le vesti per il 2700 posti e per le conseguenze della libera circolazione? Se stracciarsi le vesti sarebbe equivalso solo a scrivere blog e articoli da giornale, se ne poteva fare anche a meno.

kochise74 6 anni fa su tio
Immagino gli impegni del codino... Sicuro a Berna no, visto che é il più marchiato di assenteismo (ma che noi lo paghiamo)...

ilarios 6 anni fa su tio
Non capisco la frecciatina politica... per la soppressione dei posti in ambito bancario o per le conseguenze della libera circolazione serve stracciarsi le vesti? Credo che la critica dei Verdi sia proprio legata alla parole dette a vanvera come i discorsi al bar e a nessuna attivtà concreta.

anonimoperforza 6 anni fa su tio
Importanti sono i posti in banca ma se la RSI chiude chi se fotte :-( e non ditemi che non sarà così. La RSI come la conosciamo oggi non esisterà più. Non ci sono alternative considerato il testo in votazione. E se raccontano altro sono semplicemente bugiardi e scorretti.

curziocurzio 6 anni fa su tio
mi sono perso una votazione che chiedeva di sopprimere 2700 posti di Lavoro nel settore Bancario

Thor61 6 anni fa su tio
Risposta a curziocurzio
Segreto bancario sparito, spariti i posti di lavoro.

Libero pensatore 6 anni fa su tio
Risposta a curziocurzio
Le banche fino a prova contraria non si finanziano con un canone. Nessuno ha mai lanciato un’iniziativa “no banche” per cui non capisco la consistenza di questo argomento. Poi, onestamente, non capisco nemmeno la logica secondo la quale se in passato non si è intervenuti a tutela di qualcuno allora bisogna continuare a non tutelare nessuno. È una cosa che non capisco.

Pepperos 6 anni fa su tio
Concordo signor VB Quadri un Trump leghista non guasta! Ma limitiamoci nel bere:)
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