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BELLINZONAIl Municipio torna sulla neve: «Ci vuole più efficienza»

29.12.17 - 15:27
Tra i correttivi proposti anche »il coinvolgimento di altri servizi come la protezione civile o ausiliari esterni, o disoccupati per lo sgombero dei marciapiedi»
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Bellinzona
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Il Municipio torna sulla neve: «Ci vuole più efficienza»
Tra i correttivi proposti anche »il coinvolgimento di altri servizi come la protezione civile o ausiliari esterni, o disoccupati per lo sgombero dei marciapiedi»

BELLINZONA - Il Municipio di Bellinzona torna sul “problema neve” e lo fa rispondendo all’interpellanza presentata dalle consigliere comunali Mps Angelica Lepori-Sergi e Monica Soldini.

La spiegazione equivale a quella fornita in conferenza stampa il 19 dicembre, quando la popolazione era indignata per la presenza di ghiaccio a distanza di una settimana dalla nevicata ma, soprattutto, per l’impraticabilità dei marciapiedi.

Inizialmente viene ricordata la natura «fuori dalla norma» della prima nevicata dell’inverno. Dal punto di vista organizzativo «è stato impiegato lo stesso numero di mezzi, personale, assuntori esterni e sono stati usati protocolli di intervento così come erano attivati nei 13 quartieri prima dell’aggregazione, con le squadre esterne invariate senza nessun travaso di personale».

Un po’ di numeri - Il Municipio fornisce i dati della nevicata: 230 chilometri di strade e marciapiedi, 10’000 m3 di neve sgomberata, 100’000 chili di sale sparso tra il 10 e il 18 dicembre (pari alla scorta annuale della vecchia Bellinzona), 4’300 ore di lavoro investite, 120 operai impiegati in turni fino a 15 ore, 26 assuntori esterni, 40 mezzi mediamente impiegati durante il giorno e la notte, 25 chiamate ai pompieri per la messa in sicurezza di rami, alberi pericolanti, strutture e altro per circa 280 ore lavoro (senza contare quelli svolti dalla squadra dei giardinieri dei servizi urbani) e un costo presumibile dello sgombero neve di 250'000 franchi.

L’ammissione - Il Municipio, che «si rammarica per i disagi di questi giorni», ammette che «chiaramente, anche in un evento particolare come quanto accaduto, la città deve reagire con un’efficienza ben maggiore di quanto fatto». In particolar modo per quanto concerne lo sgombero della neve dai marciapiedi, «il parco veicoli della città ha rivelato i suoi limiti: attualmente con il numero dei nostri uomini e i mezzi non riusciamo a tenere il passo ed effettuare una pulizia efficace. Anche i silos del sale dovranno essere distribuiti in modo più capillare sul territorio, coscienti del fatto che l’attuale logistica dei magazzini comunali di Bellinzona non è più in grado di far fronte a eventi di simile portata».

Risposta alle critiche - La gestione di Bellinzona si toglie qualche sassolino dalla scarpa in merito alle critiche ricevute: «Lunedì sera gli operai non stavano partecipando all’aperitivo del Comune in Piazza del Sole, le lame delle cale rialzate durante alcuni passaggi erano di assuntori non facenti capo al Comune, oppure erano di assuntori del Comune che si trasferivano nella zona loro assegnata, gli operai hanno lavorato a turni anche di notte e non abbiamo messo in atto nessuna misura di risparmio».

I correttivi - La Città ha intenzione di istituire un gruppo di coordinamento e controllo in caso di eventi / pericoli naturali per casi straordinari (neve, riali, scoscendimenti, messa in sicurezza di versanti, frana Preonzo), perfezionare la linea di comando con una chiara struttura organizzativa dei servizi urbani con quattro aree geografiche (Bellinzona, Giubiasco, zona Sud e Nord), ridefinire le priorità di intervento sulla base di questa esperienza e adottare una comunicazione proattiva verso la popolazione in caso di eventi naturali.

Disoccupati a sgomberare i marciapiedi - Il Municipio si prefissa inoltre di migliorare la gestione del sistema tra i servizi urbani e gli appaltatori esterni. «Si impone pure una discussione sulla ripartizione dei compiti con il Cantone in particolare lungo le strade cantonali». Per limitare il numero di utenti delle strade, il Municipio valuterà «la gratuità dei trasporti pubblici in caso di nevicate straordinarie, la chiusura temporanea di tratti per urgenti lavori di sgombero neve e il coinvolgimento di altri servizi come la protezione civile o ausiliari esterni, o disoccupati per lo sgombero dei marciapiedi».

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COMMENTI
 

Tato50 6 anni fa su tio
Alessio Empathy !!!!!!!! La signora di Gnosca in 32 anni che abita li non ha mai visto un porcheria del genere. Scuole chiuse, gente rimasta a casa, servizi di trasporto pubblici assenti. Ha cominciato a nevicare la sera del 10.12 e con la calla neve sono passati il 12. dicembre alle 15.00. La calla rotta è stata fornita dalla Grande Bellinzona, un baracchino che con 5 cm di neve si bloccava. Ai tempi delle grandi nevicate non 'cerano i disoccupati e nemmeno certi mezzi per scrivere cretinate senza essere toccato dal problema.

vulpus 6 anni fa su tio
Tutti possono collaborare, anche i singoli cittadini: ognuno pulisce il proprio pezzo di marciapiede davanti a casa, come si faceva ...50 anni fa. Ma il problema è un altro.Come qualcuno ha già evidenziato, a cosa serve snocciolare tanti numeri?Purtroppo è uno dei tanti, anzi dei primi problemi, che non si risolveranno, creati dalla mega aggregazione .Inutile che il sindaco si nasconda dietro ad un dito.Non esiste l'organizzazione e la testa per gestire un territorio di queste dimensioni: solo l'ambire alle famose cadreghe. Gli appalti agli esterni ,possono solo funzionare se questi esterni fanno voto di completa fedeltà alla città, rinunciando a qualsiasi altro incarico. Ma chi la fa?? Ma la questione mentalità affiora ancor più nelle considerazioni: si continua a parlare della città, ma in tutti gli altri ex comuni ,( che qualcuno stenta definirli quartieri), la situazione non è assolutamente migliore.Negli ex comuni, gli operai operavano con altri stimoli,con una punta di orgoglio per rendere il tutto praticabile in poco tempo. Ora invece più nessuno sa cos aspettarsi.

gigipippa 6 anni fa su tio
Chissà quando vi arriva la fattura !

tip75 6 anni fa su tio
duma ball
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