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Il Partito Comunista - tramite un'Iniziativa del granconsigliere Massimiliano Ay (unitamente a Jacques Ducry - commenta la recente denuncia fatta dall'ONG “Transparency International"
BELLINZONA - L’organizzazione non governativa “Transparency International”, attiva nella lotta alla corruzione ha recentemente denunciato il fatto che il dispositivo anti-riciclaggio svizzero presenta delle falle che permetterebbero di acquisire facilmente dei beni immobiliari grazie a somme di denaro di natura illegale, derivante ad esempio dal traffico di armi e di droga e dalla tratta di essere umani.
Sono i motivi per cui il Partito Comunista - tramite un'Iniziativa depositata in Parlamento all'attenzione dell'Assemblea federale del granconsigliere Massimiliano Ay (unitamente al deputato Jacques Ducry - rivendica alcune misure utili per invertire la rotta. «I casi recenti - scrivono i comunisti in una nota stampa - hanno dimostrato che il nostro Paese non è immune da situazioni al limite della corruzione».
La soluzione del PC? «Occorre estendere la Legge sul riciclaggio di denaro ad avvocati e notai e aumentare la trasparenza del registro fondiario dove dovrebbe figurare pubblicamente non solo il proprietario ma anche il beneficiario effettivo di un dato immobile, così come il suo prezzo di acquisto».
Da ultimo il Partito Comunista chiede «una modifica al rialzo delle comminatorie di pena massime a livello di codice penale».
