Il partito accusa alcuni membri del PS che vorrebbero eliminare l'ora facoltativa prevista in I, II e III media
BELLINZONA - Il Partito popolare democratico ha accolto positivamente il compromesso raggiunto sull’insegnamento religioso nelle scuole: dal 2019, infatti, dalla prima alla terza media è prevista l’ora di religione facoltativa, mentre in quarta media si studierà come materia obbligatoria storia delle religioni. Il PPD, però, non vede di buon occhio la presa di posizione del Partito socialista.
Il PS auspica che il compromesso raggiunto «sia solo l’inizio di un percorso che porti il DECS a mettere in discussione anche l’insegnamento della religione nelle classi I, II, III, tenendo conto sia dell’importanza di un insegnamento aconfessionale sia delle motivazioni dei Liberi pensatori». Per il PPD è la dimostrazione che «per alcuni il messaggio evangelico di amore, pace e fratellanza nonché aiuto al prossimo, un pericoloso esempio di civiltà che va contrastato ed eliminato dal Pianeta».
Nel comunicato stampa trasmesso alle redazioni, la volontà di chi intende «annientare e neutralizzare le tradizioni, simboli e radici della nostra identità e del nostro Paese» è definita «più pericolosa dell’estremismo».
Il PPD, rappresentando «la maggioranza della popolazione», non è d’accordo con la limitazione della libertà personale e «l’auto-annullamento dei fondamenti della nostra storia e della nostra civiltà, con l’unico scopo (per alcuni) di non infastidire le altre culture che generosamente vengono ospitate e che nessuno di noi vuole, al pari della nostra, eliminare e ancor meno ghettizzare».
«Se si continua di questo passo - conclude - presto ci sarà chi vorrà abolire il Natale, i presepi, il san Nicolao, le feste popolari e magari anche il dialetto ticinese».