Matteo Pronzini (Mps) lancia un'iniziativa parlamentare dopo la polemica innescata da Opinione Liberale
BELLINZONA. Una multa per chi offre una ricompensa pecuniaria ai raccoglitori di firme. È quello che propone Matteo Pronzini in un'iniziativa parlamentare i cui contenuti sono stati diffusi ieri.
Nei giorni scorsi il granconsigliere Mps era stato attaccato da Opinione Liberale perché, stando a dei post comparsi su Facebook, avrebbe lui stesso pagato dei raccoglitori di firme con un compenso “a cottimo” di 80 centesimi a firma.
L'accusa è stata da subito liquidata come «assolutamente falsa» da Pronzini. Ma non basta. Per fugare ogni dubbio il parlamentare ha rilanciato, chiedendo di vietare del tutto le retribuzioni durante le campagne referendarie. La modifica proposta alla Legge sull'esercizio dei diritti politici recita, al capoverso 8, art. 121: «Chiunque versa una ricompensa pecuniaria per ogni firma raccolta è punibile con una multa». E pure salata. Pronzini propone una somma di «duecento franchi per ogni firma conseguita».