BELLINZONA - Alla luce dei recenti sviluppi del caso Argo 1, anche il Partito Socialista ha inoltrato un’interpellanza al Consiglio di Stato per fare chiarezza «sul ruolo e il carattere proattivo dello stesso avuto dal Capodivisione del DASF e dal DSS nella proposta, conferma e condivisione della richiesta ai vertici del nuovo datore di lavoro di “non impiegare presso la PCI di Camorino” l’ex-agente di Argo 1».
In particolare il PS chiede quali ragioni abbiano spinto un alto funzionario del Cantone ad «intervenire ed interferire» presso una ditta privata e quale sia il suo ruolo effettivo nella sospensione dell’agente, ora in forza presso Securitas. Nell’invito a chiarire eventuali «pressioni» esercitate da parte del «Cantone e/o del DSS e/o del DASF», viene inoltre chiesto di chiarire se la responsabile dell’USSI ha avuto un ruolo nella vicenda e se Paolo Beltraminelli è intervenuto personalmente nella decisione.
«Il Consiglio di Stato è cosciente del segnale e del messaggio trasmesso in seguito all’intervento di questa e-mail, alle lavoratrici e ai lavoratori che intendono testimoniare, denunciare e sollevare dei problemi, delle irregolarità, delle malversazioni e del malaffare nel mondo del lavoro», chiede in conclusione il PS, invitando il Governo a valutare le «conseguenze generate in ambito sindacale da questo intervento».
Le domande dell'interpellanza:
Sulla sospensione dell’ex-dipendente
Sul documento riservato al vaglio del Consiglio di Stato giunto al “Corriere del
Ticino”
Sul messaggio dato alle lavoratrici e ai lavoratori