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CANTONE / ITALIAAccordo sui frontalieri, è ancora stallo

08.09.17 - 16:11
Il consigliere federale Johann Schneider-Ammann ha incontrato oggi a Roma Carlo Calenda, ministro italiano dello sviluppo economico
Keystone / Tipress
Accordo sui frontalieri, è ancora stallo
Il consigliere federale Johann Schneider-Ammann ha incontrato oggi a Roma Carlo Calenda, ministro italiano dello sviluppo economico

ROMA - Il consigliere federale Johann Schneider-Ammann ha incontrato oggi a Roma Carlo Calenda, ministro italiano dello sviluppo economico. Temi in agenda sono stati i rapporti economici tra i due paesi, il controverso accordo sui frontalieri - la cui firma si fa attendere ormai da parecchi mesi- la digitalizzazione e la Brexit.

«È stato un buon meeting», ha detto all'ats Irène Harnischberg, portavoce del Dipartimento dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR). Si è trattato in primo luogo di fare conoscenza, essendo il primo incontro tra i due, ha aggiunto.

Il "ministro" dell'economia Schneider-Ammann e Calenda si sono trovati d'accordo nel riconoscere che il potenziale d'investimenti delle imprese svizzere in Italia non è ancora esaurito, ha rilevato la portavoce. Calenda ha anche mostrato grande interesse per il sistema svizzero di formazione professionale, tema prediletto di Schneider-Ammann nelle sue visite all'estero.

Nel colloquio si è parlato anche dell'intesa sulla fiscalità dei frontalieri, oggetto di annose controversie. In base all'accordo del 1974 tuttora in vigore, i frontalieri residenti entro 20 chilometri dal confine elvetico sono tassati alla fonte unicamente in Svizzera. Spetta poi ai cantoni interessati - Ticino, Grigioni e Vallese - ristornare all'Italia il 38,8% delle imposte pagate, una quota che Roma deve riversare ai comuni di residenza dei lavoratori.

Per i frontalieri italiani, visto che le aliquote d'imposta elvetiche sono inferiori a quelle della Penisola, è particolarmente vantaggioso lavorare in Svizzera dal punto di vista fiscale. Il 22 dicembre 2015 Roma e Berna hanno parafato un nuovo accordo, che però deve ancora essere firmato a livello ministeriale e sottoposto alla ratifica parlamentare.

Il testo prevede che in futuro i frontalieri siano tassati in entrambi i Paesi. I tre cantoni di confine dovrebbero incassare ciascuno il 70% al massimo dell'imposta dovuta secondo i loro parametri (il Ticino chiedeva l'80%). L'Italia dal canto suo applicherà le imposte secondo il proprio tariffario e poi, per evitare la doppia imposizione, sottrarrà quanto il frontaliere ha già pagato in Svizzera.

Schneider-Ammann ha sottolineato nell'incontro con Calenda che la Svizzera soddisfa ormai le condizioni per la firma dell'accordo, ha indicato la portavoce. In giugno, il governo ticinese ha tolto l'ultimo ostacolo revocando l'obbligo di presentare un estratto del casellario giudiziale per ottenere un permesso di dimora (B) o del permesso per frontalieri (G). Nel dicembre 2015 Roma aveva anche subordinato firma e ratifica a un'applicazione «euro-compatibile» da parte elvetica dell'iniziativa «contro l'immigrazione di massa».

Il ministro italiano ha mostrato «comprensione e interesse», ha indicato Irène Harnischberg. Ai microfoni della RSI Schneider-Ammann ha dal canto suo affermato che non ci sono più ostacoli tecnici - «abbiamo chiarito tutto, facendo compromessi» - e che la firma è ormai «soltanto una formalità». Calenda gli ha detto che potrà avvenire «nei prossimi mesi», ha detto il consigliere federale. Quando è però ancora da vedere: «Non sono un oracolo», ha aggiunto, auspicando che tutto si possa risolvere prima della fine della legislatura italiana, ossia entro la fine della prossima primavera.

I due ministri hanno parlato anche della prevista uscita britannica dall'Unione europea (Brexit). Un altro tema è stata la digitalizzazione. Schneider-Ammann ha approfittato dell'occasione per invitare Calenda a Zugo, rinominata Crypto Valley, essendo diverse sue imprese affermate e startup all'avanguardia nelle tecnologie blockchain e criptografiche.

I due interlocutori dovrebbero rivedersi al più tardi a Davos nel prossimo gennaio, in occasione dell'annuale Forum economico mondiale (WEF).
 
 

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COMMENTI
 

GIGETTO 6 anni fa su tio
Povero Schneider-Ammann è al limite del ridicolo il nostro consigliere federale. Rimane l'unico a credere ancora alle "panzane" che gli raccontano quando si reca in Italia.

Nicklugano 6 anni fa su tio
Risposta a GIGETTO
Leider...

GI 6 anni fa su tio
Hanno spesso e volentieri cognomi da "urlo"....Del(i)rio quello dei trasporti, Calend(e)a quello dello sviluppo economico....QuoVadis quando arriverà in governo ??

navy 6 anni fa su tio
Ieri ho fatto una bella passeggiata. Arrivando sul lungolago di Lugano, davanti al municipio, noto una nave della Navigazione pronta a salpare. A poppa la bella Bandiera Svizzera che sventola. Appena sotto il nome della nave "ITALIA". Ho pensato ecco uno dei pochi casi in cui la Svizzera sta sopra all'Italia............ Per il resto siamo solo capaci di farci prendere per i fondelli da uno dei paesi europei più bananieri in cui (tanto per dirne una), ancora oggi, per poter pagare una multa stradale, non si può ricorrere al pagamento bancario dal proprio paese ma bisogna andare dai vigili o in posta......... Il buon Scheider-Ammann a Napoli (tanto per dire un posto) verrebbe fatto nero in un nano secondo ma non dal politico di turno ma dal primo scugnizzo incontrato per strada. Il nostro paese, almeno a livello internazionale, è alla deriva. In certi stati, quando un paese non è più all'altezza dei propri doveri, issano la bandiera al contrario...........noi neppure quello possiamo fare. Vergogna. Provo vergogna per i nostri rappresentanti.

Bluechips 6 anni fa su tio
Risposta a navy
Non voglio entrare nelle solite polemiche, ma ti assicuro che io personalmente ho pagato un paio di multe stradali a Milano e a Varese con bonifico bancario da Lugano. Anzi, con il pagamento entro un termine di 15/30 giorni, ti fanno pure lo sconto.

limortaccituoi 6 anni fa su tio
Risposta a navy
Purtroppo (o per fortuna) la diplomazia estera rimane fondamentale ed è ciò che ha permesso al nostro paese di prosperare fino ad oggi. Riconosco che ci sono pochi paesi oggi con una classe politica all'altezza di quella Svizzera. Le possibilità sono due: chiudere i rapporti, comportarsi da primi della classe con la puzza sotto il naso e non ottenere nulla, oppure tapparsi il naso, fare un sorriso forzato, cercare di portarsi a casa qualche vantaggio e qualche accordo che possa fare il bene della Svizzera anche quando gli interlocutori non sono "all'altezza". Forse l'orgoglio direbbe di scegliere la prima opzione, ma la responsabilità impone di scegliere la seconda.

navy 6 anni fa su tio
Risposta a limortaccituoi
Grazie limortaccituoi per leggermi e commentare! Analisi attenta e puntuale totalmente condivisibile. Il problema è che, ultimamente, pare non sia più questione di orgoglio sì, orgoglio no ma compromessi ad oltranza che, in gran parte, vanno a pesare più dei benefici. Lo scopriremo solo vivendolo........forse. Saluti.

navy 6 anni fa su tio
Risposta a Bluechips
Ciao Bluechips, grazie per leggermi e commentare! nessuna polemica (almeno da parte mia) cercata. Forse hai ragione sulle multe. Se è come dici tu, meglio così! Relativamente alle imposte sugli immobili, quest'ultime vanno forzatamente pagate in Italia (sportello bancario e/o postale) in quanto formulari "intrastat". Con +/- 60 mio di Italiani all'estero è logico che, uno che sta a Londra debba prendersi un aereo per andare a pagarsi l'ICI sulla casetta dei nonni a Trapani? Questo è quanto capita ed è dinamica da repubblica delle banane. Buona giornata a te!

Mag 6 anni fa su tio
La cifra dei frontalieri in Ticino é salita recentemente a 65'500. Quello che non si capisce bene é se questi 65'500 siano tutti frontalieri fiscali oppure se sono inclusi i frontalieri non fiscali, cioè quelli residenti in Italia ma fuori dalla zona di frontiera. Quest'ultimi sono da sempre assoggettati all'imposizione fiscale italiana, senza sconti, in quanto esclusi dal patto del 1974. Quindi mi chiedo: quanti frontalieri saranno effettivamente toccati da questo nuovo accordo (quando e se sarà mai firmato)?

Sarà 6 anni fa su tio
Far pagare ai consiglieri federali la trasferta a Roma... Eviterebbero trasferte inutili a spese del contribuente.

Danny50 6 anni fa su tio
Ancora una volta i fresconi bernesi si fanno prendere per i fondelli, da boccaloni che sono. Povero Schneider Amman. Probabilmente dopo un piatto di pasta e due bicchieri di vino si é assopito al tavolo.

Nicklugano 6 anni fa su tio
Risposta a Danny50
Infatti: "è stato un buon meeting", la solita süpa....

gp46 6 anni fa su tio
Risposta a Danny50
"Povero" non é la definizione appropriata...

limortaccituoi 6 anni fa su tio
Risposta a Danny50
Certo che se i nostri rappresentanti dovessero comportarsi come il sagace Danny50 suggerisce giornalmente su questo blog avremmo una classe politica molto simile a quella della Sierra Leone.

Bandito976 6 anni fa su tio
Sarebbe anche ora che lo firmino. Non si puo' + andare avanti cosí. Nel 1974 non c'era il traffico che c'é oggi ne tantomeno l'inquinamento a questi livelli. Tassare le DITTE che assumono solo frontalieri perché sono quelle generatrici di traffico.

Meck1970 6 anni fa su tio
Risposta a Bandito976
Giusto.... le ditte più assumono frontalieri più devono essere tassati. Mentre ditte che più assumono svizzeri o domiciliati meno tasse.

Mag 6 anni fa su tio
"Calenda gli ha detto che potrà avvenire «nei prossimi mesi», ha detto il consigliere federale. Quando è però ancora da vedere (...) auspicando che tutto si possa risolvere prima della fine della legislatura italiana" Ma il problema della firma di questo accordo sta proprio nelle vicine elezioni. Il partito di chiunque avalli la firma di questo accordo perderà i voti dei frontalieri di confine e delle loro famiglie. Frontalieri 65'000 * 2 (minimo) = 130'000.- voti; anche per l'Italia 130'000.- voti non sono noccioline! A meno che i politici italiani non si inventino qualcosa di geniale per far digerire questo accordo agli elettori frontalieri, semmai ci sarà una firma, penso avverrà dopo le elezioni, col prossimo governo.

cerea 6 anni fa su tio
Risposta a Mag
E nemmeno così la firma è assicurata; se sale un governo di centro-destra con alleanza leghista, col fischio che firmano l'accordo. Il problema è a monte, che ha firmato degli accordi accettando come come contropartitata solo promesse, ha dimostrato ... lasciamo perdere, preferisco lasciare in sottinteso.
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