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CANTONECivica a scuola, quale informazione?

04.09.17 - 21:05
Civica a scuola, quale informazione?

BELLINZONA - Il 24 settembre 2017 le cittadine ed i cittadini ticinesi aventi diritto di voto in materia cantonale saranno chiamati a decidere se accettare le proposte di modifica degli artt. 23a e 98 della Legge della scuola. Tali modifiche mirano ad introdurre nella Scuola media e nelle scuole medie superiore un insegnamento della civica valutato con nota a sé stante e, laddove possibile, con materia separata.

Dato il confronto molto acceso fra favorevoli e contrari Paolo Pamini, Lara Filippini, Tiziano Galeazzi, Sergio Morisoli e Gabriele Pinoja (AreaLiberale e UDC) hanno inviato un’interpellanza al Consiglio di Stato per avere delucidazioni in merito alla corretta informazione delle cittadine e dei cittadini ticinesi in relazione alla votazione.

Attualmente, gli argomenti a sostegno delle suddette modifiche della Legge della scuola sono presentati sul sito web www.lacivicainticino.ch, mentre quelli dei contrari sul sito web www.cittadinanza.ch.

Chiediamo al lodevole Consiglio di Stato di verificare e confermare che in nessuna sede scolastica cantonale organi di direzione abbiano scritto al relativo corpo docenti, tramite posta cartacea o elettronica intestata o recante un indirizzo ufficiale, prese di posizione e istruzioni circa cosa votare e far votare in relazione alla votazione popolare cantonale del 24 settembre 2017 “Educazione civica, alla cittadinanza e alla democrazia”. 

Chiediamo al lodevole Consiglio di Stato di verificare e confermare che in nessuna sede scolastica cantonale si sia dedicato del tempo ufficiale di riunione dei consigli docenti e consigli di istituto (pagato dai contribuenti ticinesi), tenutisi in concomitanza con l’inizio del nuovo anno scolastico, per organizzare le azioni contrarie alla proposta in votazione popolare cantonale del 24 settembre 2017 “Educazione civica, alla cittadinanza e alla democrazia”. Infatti, finché vale lo statu quo e la proposta non sia approvata dai cittadini in votazione popolare, le sedi scolastiche non necessitano discutere ed implementare alcuna misura in relazione al tema oggetto della presente interpellanza. Naturalmente, ciò non esclude che nel proprio tempo libero docenti prendano pubblicamente posizione a favore o contro le proposte di modifica della Legge della scuola messe in votazione popolare.

Chiediamo al lodevole Consiglio di Stato di verificare e confermare che in nessuna sede scolastica cantonale vi siano state comunicazioni in forma scritta o orale verso i genitori delle alunne e degli alunni circa cosa votare e far votare in relazione alla votazione popolare cantonale del 24 settembre 2017 “Educazione civica, alla cittadinanza e alla democrazia”, né tantomeno comunicazioni circa la portata ed il contenuto dell’oggetto in votazione. Infatti, non sta agli istituti scolastici cantonali orientare i genitori delle alunne e degli alunni circa i contenuti delle votazioni popolari.

Qualora ai punti 1., 2. e 3. risultasse che organi di una o più sedi scolastiche abbiano diffuso tali informazioni o abbiano dedicato tempo di lavoro al tema in votazione, si chiede di rendere note tali sedi.

Qualora ai punti 1., 2. e 3. risultasse che organi di una o più sedi scolastiche abbiano diffuso tali informazioni o abbiano dedicato tempo di lavoro al tema in votazione, chiediamo al Consiglio di Stato se ritiene che tale comportamento sia esemplare, in particolare in relazione alla funzione sociale e all’autorità che la Scuola ha nel trasmettere informazioni e sapere alla cittadinanza. 

Qualora al punto 5. il Consiglio di Stato ritenesse che tale eventuale comportamento di organi di una o più sedi scolastiche sia criticabile, chiediamo al Consiglio di Stato se e quali misure disciplinari esso intende deliberare nei confronti di tali organi.

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