I Verdi del Ticino chiedono al Governo di smettere di procrastinare l'applicazione dell'iniziativa
BELLINZONA - «Basta perdere tempo». È quanto chiedono i Verdi del Ticino, criticando «aspramente» la volontà dell’esecutivo cantonale di «procrastinare con qualsiasi mezzo l’applicazione dell’iniziativa “Salviamo il lavoro in Ticino”», suffragata il 14 giugno 2015 da oltre 50mila persone.
A due anni di distanza, scrivono i Verdi in una nota diramata venerdì pomeriggio, il Governo «continua a prendere per il naso i cittadini cercando qualsiasi scappatoia per non applicare il testo approvato dal popolo», ricordando inoltre lo smarrimento della lettera per la richiesta della garanzia federale dell’iniziativa.
La priorità è quella di determinare il criterio che definisce il salario minimo. Una soglia necessaria che permetterà di definire successivamente i salari differenziati. «Il tempo è denaro, lo stesso denaro che una serie di imprenditori scorretti non intende riconoscere in maniera congrua alle persone per le prestazioni lavorative che forniscono nel cantone. Denaro che continuerà a fluire principalmente nelle tasche di certi imprenditori a scapito della dignità dei lavoratori, mentre il Governo regge loro la coda perdendo tempo», concludono i Verdi del Ticino.