Dopo la sentenza del Tribunale federale di Losanna, il PS vuole che anche in Ticino si introduca un minimo salariale di almeno 3’750 franchi
BELLINZONA - Il Partito Socialista ha accolto con grande soddisfazione la sentenza del Tribunale di Losanna che, respingendo il ricorso del padronato e di più associazioni dell’economia, ha sancito l’introduzione di un minimo salariale di 20 franchi all’ora nel Canton Neuchâtel.
I giudici hanno affermato che questa «misura di politica sociale è giustificata dalla volontà di permettere alle persone che lavorano di ottenere un salario che permetta loro di vivere dignitosamente, senza dover ricorrere all’assistenza sociale». L’introduzione di un minimo salariale dignitoso di 20 franchi l’ora, adattato ogni anno all’indice dei prezzi al consumo, non contravviene dunque né il principio costituzionale della libertà economica né il diritto federale.
Il PS ribadisce con forza che ora, in Ticino, bisogna introdurre un salario minimo legale di almeno 3'750 franchi che equivale alle prestazioni sociali di base del Cantone. «Un importo inferiore non può essere accettato perché implica un intervento dello Stato. Le prestazioni sociali sono previste per aiutare chi è in difficoltà, non per sovvenzionare le aziende che elargiscono dei salari inaccettabili!», si legge nel comunicato.
«Ora attendiamo che il Governo agisca con responsabilità e coraggio, presentando rapidamente un messaggio in questo senso. In Ticino il tasso di rischio povertà è oltre il 30%, le persone che necessitano l’assistenza sociale sono in allarmante aumento e ci sono più di 1'000 persone costrette a ricevere l’aiuto sociale benché lavorino! È imperativo introdurre un minimo salariale nel nostro Cantone, tenendo conto della sentenza del Tribunale federale – la quale respinge sul nascere qualsiasi tentativo di negoziazione al ribasso – senza più esitazioni né tentennamenti!», conclude il partito.