Lo ha assicurato Maroni nell'odierno incontro col Governo ticinese. Ma il collegamento sarà attivo dalla fine del 2018
COLDRERIO - «Gli accordi del 2011 per il collegamento ferroviario tra il Ticino e Malpensa sono ancora validi e saranno rispettati». È quanto ha assicurato Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia, che poco fa ha incontrato le autorità ticinesi a Mezzana. Tra queste c’era anche il consigliere di Stato Claudio Zali, direttore del Dipartimento del territorio, che si dice «tendenzialmente soddisfatto dell’incontro».
Il punto cruciale è il collegamento diretto tra Bellinzona e l’aeroporto di Malpensa, che oltre confine non potrà essere attivato - come previsto - nel dicembre 2017. Dopo l’incontro di oggi i piani non saranno stravolti, ma dal governatore Lombardo giunge la rassicurazione: l’intesa sarà rispettata entro la fine del 2018. Soltanto a partire da allora ci sarà quindi il treno diretto tra Bellinzona e lo scalo milanese, secondo gli accordi. Da dicembre 2017 per raggiungere l'aeroporto i viaggiatori provenienti da nord dovranno invece cambiare treno a Mendrisio, dove sarà prevista la coincidenza con il collegamento Como-Varese.
Sino all'attivazione del treno diretto il finanziamento del Cantone (e si parla di circa due milioni di franchi) resterà comunque sospeso. «È una misura che la Regione Lombardia accetta» ci dice ancora Zali. E aggiunge: «Comprendo la complessità del problema sul territorio italiano, dove risulta particolarmente impegnativa la ricerca di una soluzione tecnica all’introduzione della nuova tratta».
All’incontro, che si è concluso poco fa, Maroni era accompagnato dall’assessora Francesca Brianza. Mentre per il Cantone erano presenti, oltre a Zali, il presidente del Consiglio di Stato Manuele Bertoli, Riccardo Gottardi (direttore della Divisione dello sviluppo territoriale e della mobilità) e Francesco Quattrini (delegato per le relazioni esterne).