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PARADISO«Il Cantone cerca in tutti i modi di far morire i Comuni»

17.05.17 - 15:49
Duro attacco dell’ATAC nei confronti del progetto Ticino 2020 e delle aggregazioni. E infine una stoccata anche alla Città di Lugano
archivio TiPress
«Il Cantone cerca in tutti i modi di far morire i Comuni»
Duro attacco dell’ATAC nei confronti del progetto Ticino 2020 e delle aggregazioni. E infine una stoccata anche alla Città di Lugano

PARADISO - Il progetto Ticino 2020, le aggregazioni tra Comuni e, più in generale, lo stesso Cantone. Sono diversi i bersagli “colpiti” dall’Associazione Ticinese per l’Autonomia dei Comuni (ATAC) nel rapporto di comitato presentato in assemblea a Paradiso.

Al centro delle critiche è finito in particolare il «deficitario» progetto di riforma Ticino 2020, fonte di grande «malcontento tra i cittadini». La riforma, se attuata, conferirebbe alle votazioni «un aspetto unicamente consultivo, privando i cittadini della loro possibilità di decidere», sottolinea l’ATAC, che auspica il fallimento del progetto.

«Combattere l'arroganza cantonale» - Nella discussione, l’Associazione ha mostrato il pugno duro anche in materia di aggregazioni, ree di «banalizzare la partecipazione della popolazione e appiattire l’intero processo politico», sottolineando come «il Cantone cerchi in tutti i modi di far morire i Comuni con continui balzelli e una burocrazia soffocante che rende prigioniero il cittadino».

Un’ultima stoccata infine l’ATAC, spendendo parole di lode per l’ottima situazione finanziaria di Paradiso, l’ha riservata alla Città di Lugano e al «tentativo miseramente fallito di sovvertire l’esito delle elezioni comunali».

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COMMENTI
 

Bacaude 6 anni fa su tio
Penso che di fondo ci sia un aumento dell'egoismo diffuso che fa pensare: Perchè lo devo pagare io? Da questa lógica discende l'idea di tagliare tutti i servizi che, in comuni discosti e meno urbanizzati, inevitabilmente saranno in perdita. E dunque aggrego, accorpo due scuole, taglio un servzio dirandandone la frequenza, diminuisco le corse, obbligo gli utenti a fare più strada ecc. Con l'indubbio vantaggio che il costoso servizio (magari inutile per gli altri comuni) del centro urbano lo spalmo un pò su tutti. Penso si debba ricominciare a pensare che alcune cose vadano preservate anche se scomode e magari in perdita, perchè è nelle loro pieghe che sta la nostra società, il nostro tessuto la nostra storia. Non nei proclama di chi si dichiara paladino del territorio e poi rende impraticabile vivere in valle perchè manca tutto!

MIM 6 anni fa su tio
Risposta a Bacaude
Esatto; ma il Cantone va verso la banalizzazione della società: un gruppo di individui e nulla più gestiti da poche persone. Centralizzazione dei servizi, razionalizzazione dei costi e persone gestite come contribuenti che devono adattarsi; e poi hanno la tolla di parlare di autonomia... si, la loro.

vulpus 6 anni fa su tio
Risposta a MIM
Ora che la grande Bellinzona è una realtà, i primi malcontenti affiorano e le difficoltà sono enormi. Ma è ancora presto. Quando tutti saranno coscienti della realtà effettiva della mega aggregazione, potranno solo dire: si stava meglio prima. Auguri!

pulp 6 anni fa su tio
Risposta a vulpus
Beh se qualcuno pensa che si possa fare un'aggregazione di quelle dimensioni, senza avere nessun problema o disservizio nella fase iniziale, obiettivamente mi sembra un po' superficiale. Ci vorrà del tempo e ci saranno alcuni svantaggi (tipicamente la delocalizzazione di certi uffici preposti) ma complessivamente ci sarà da guadagnarci..... solo che gli effetti positive si potranno vedere solo fra diversi anni (pianificazione del territorio, infrastrutture per tutto il commune, eccellenze che rimangono o che riescono ad essere attratte - miglioramento delle reti (aquedotti, rifiuti) ecc. ecc.

MIM 6 anni fa su tio
Risposta a pulp
Parole già sentite nelle precedenti aggregazioni. Prova a chiedere a chi ci è già passato e ha creduto a queste parole cosa voterebbe oggi. Io l'ho fatto e puoi immaginare le risposte. Finiti i soldi finita la festa.

Bacaude 6 anni fa su tio
Risposta a pulp
Di base hai diverse ragioni. L'idea di fondo dovrebbe essere quella di rendere i servizi più efficienti per tutti. E può anche darsi che per il luganese possa anche funzionare. Il problema si presenta quando le condizioni geografiche non sono quelle di un agglomerato vicino e a forte urbanizzazione. E' da tempo che ho l'impressione che si voglia rendere il Ticino una lunga striscia di transito che non ostacoli logiche più grandi e correndo lungo l'autostrada concentri i servizi solo in Bellinzona-Lugano-Chiasso. Non sono contro aprioristicamente, soprattutto se contribuisce a far girar l'economia. Il grosso MA che io ho, è che in questo processo si vogliano sfoltire i paesi meno urbanizzati è più decentrati come rami secchi! Bisogna mettersi in testa che deve esistere una solidarietà intercantonale (vorrei dire federale ma mi sembra un'utopia). Se così non sarà il nostro Ticino cambierà volto. Le montagne non saranno più luoghi di vita ma di villeggiatura e le peculiarità dei distretti perderanno senso. Andremo tuti a vivere lungo l'asse nord-sud circondati da aziende e traffico. Insomma temo che diventeremo una lontana periferia di Milano...

Bacaude 6 anni fa su tio
Risposta a pulp
Di base hai diverse ragioni. L'idea di fondo dovrebbe essere quella di rendere i servizi più efficienti per tutti. E può anche darsi che per il luganese possa anche funzionare. Il problema si presenta quando le condizioni geografiche non sono quelle di un agglomerato vicino e a forte urbanizzazione. E' da tempo che ho l'impressione che si voglia rendere il Ticino una lunga striscia di transito che non ostacoli logiche più grandi e correndo lungo l'autostrada concentri i servizi solo in Bellinzona-Lugano-Chiasso. Non sono contro aprioristicamente, soprattutto se contribuisce a far girar l'economia. Il grosso MA che io ho, è che in questo processo si vogliano sfoltire i paesi meno urbanizzati è più decentrati come rami secchi! E' necessaria una solidarietà intercantonale (vorrei dire federale ma mi sembra un'utopia). Se così non sarà il nostro Ticino cambierà volto. Le montagne non saranno più luoghi di vita ma di villeggiatura e le peculiarità dei distretti perderanno senso. Andremo tuti a vivere lungo l'asse nord-sud circondati da aziende e traffico. Insomma temo che diventeremo una lontana periferia di Milano...

vulpus 6 anni fa su tio
Risposta a pulp
Forse non centri bene la questione: all'inizio invece i disservizi sono minimi, ma è col tempo che poi le cose peggiorano. Tutti i buoni propositi di garantire anche alle periferie, uguali servizi e prestazioni, vanno a cadere velocemente, sacrificati sull'altare dei costi, che alla prova dei fatti esplodono in modo esponenziale. Per cui i servizi amministrativi vengono levati, la pulizia delle strade ridotta al minimo,manutenzione di stabili e strade procastinate in quanto non indispoensabili, E il tutto a favore di mega progettio che si vorrebbero realizzare nel centro, in quanto poi tutti vogliono palazzetti dello sporto, centri culturali, mense per scuole e asili, in quanto poi le scuole verranno "razionalizzate" cioè concentrate in pochi sedi, con tanto di bussini per il trasporto. Le eccellenze, se parliamo di Bellinzona, rimangono indipendentemente dalla aggregazione, e nonostante il moltiplicatore è pronto per decollare.

Bacaude 6 anni fa su tio
Risposta a Bacaude
PC impallato. scusate il doppio

pulp 6 anni fa su tio
Risposta a Bacaude
Si certo - non deve mancare il sostegno alle realtà rurali - ma per Bellinzona ad esempio, la "grande" città potrà mantenere certe eccellenze che altrimenti avrebbero rischiato la fuga (penso allo IOSI o al IRB) e qui, indirettamente c'é anche un sostegno alle zone più delocate.....

pulp 6 anni fa su tio
Risposta a pulp
nel senso che gente che abita comunque nelle tre valli, può trovare posti di lavoro in città - senza dover fare mezz'ora in più d'auto e andare a Lugano.

Bacaude 6 anni fa su tio
Risposta a pulp
E' un ragionamento corretto. Io intendevo che se però in valle mi chiude il pronto soccorso, mi chiude la scuola, diminuiscono i servizi e chiude la posta, mi chiuderà di conseguenza il piccolo alimentari; dunque cambio casa e vengo a vivere in città (così d'auto farò ancora meno). Mi pare stia già accadendo. L'indice demográfico degli ultimi 10 anni indica un 1 per cento abbondante di spostamenti verso realtà urbane. Cambia poco ma culturalmente si perde davvero molto.

pulp 6 anni fa su tio
Risposta a MIM
Beh spiegami quali sono questi grossi problem - perchè se le reclamazioni sono del tipo: prima andavo a prendere quel documento li e adesso devo andare la e sono "lontani".... non é una gran motivazione. Detta altrimenti, abbiamo gente che si lamenta di dover fare magari 5 o 10 km in più per fare una determinata cosa una volta all'anno, quando c'é gente non lontano da noi che si tappa 80 km al giorno per lavorare. Il problema é che ci sono cose che non si vedono ..... gli acquedotti per esempio..... tutti sanno che arriva l'acqua dal rubinetto e va bene così - ma a monte ci sono interventi milionari da effettuare e per I piccolo comuni la cosa é diventata ingestibile.... si rischia solo di fare pasticci e mettere delle pezze.

Tarok 6 anni fa su tio
favorevoli all'autonomica comunale? ah beh allora meglio il sindaco-duce comandina di buona famiglia che gestisce privatamente la cosa pubblica....

comp61 6 anni fa su tio
in cantone c`è troppa gente che dobbiamo mantenereeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

siska 6 anni fa su tio
Eh é la GABOLALIIZZAZIONE dove tutto deve essere sotto controllo e nessuno deve eccepire...naturalemente come prima cosa dilapidare gli averi del comune in questione e non solo....

elvetico 6 anni fa su tio
Il Cantone si comporta come la UE che fa tutto il possibile per far morire gli Stati-Nazione; l'analogia ci sta, eccome se ci sta.

leopoldo 6 anni fa su tio
se fossero solo i comuni , ma guardate l'economia come sta morendo e nessuno fa niente tranne che riempirsi le loro tasche

MIM 6 anni fa su tio
Concordo in toto con ATAC

GI 6 anni fa su tio
Meno comuni, meno burocrazia ......maggior tempo libero a disposizione.....attorno alla piazza della Foca....

falcodellarupe 6 anni fa su tio
Questi sono fuori dalla realtà, non capiscono che i piccoli comuni non possono sopravvivere alle sfide che l'attuale società, quotidianamente, ti presenta. L'esempio di Paradiso è eclatante (nomen omen) ma quanti sono i comuni che hanno le stesse peculiarità? Certo a volte è triste, le nostre radici sono ben salde nei nostri paesi, ma la storia non si ferma, quindi occorre plasmarla sulle nuove realtà socio-economiche che occorre ridisegnare. E qui saranno gli uomini e le donne, che mettendo la faccia e togliendo le mani di tasca, dovranno fare le scelte con responsabilità e competenza.

MIM 6 anni fa su tio
Risposta a falcodellarupe
Non possono sopravvivere a che sfide? A quelle lanciate dal Cantone che li tartassa, li impoverisce e poi li obbliga a darsi in pasto a qualcuno? Esistono i consorzi e altri mezzi per collaborare tra Comuni, ma al Cantone questo non piace: li vuole in pugno. E' questa l'unica realtà. Nei Comuni grandi gli appalti fanno gola ai pescecani, e se guardi l'andazzo di questi ultimi tempi una riflessione andrebbe fatta.

Meno 6 anni fa su tio
Risposta a falcodellarupe
Io sono cresciuto in un piccolo comune ben amministrato, che non ha mai avuto problemi finanziari. Purtroppo il Cantone vuole comuni più grandi così che possano scaricare a questi ultimi oneri che attualmente sono a carico del Cantone. Questo lo stanno già facendo, e con comuni più grandi potranno farlo di più. Il paradosso è che nonostante i comuni sono sempre più chiamati a contribuire ai costi del Cantone, quest'ultimo non diminuisce le tasse, bensì se ne inventa sempre di nuove!

falcodellarupe 6 anni fa su tio
Risposta a MIM
Innanzi tutto mi sembra che, su tanti temi, venga rafforzata l'autonomia, ma per risponderti sulle sfide da un lato pensa agli effetti che deriverebbero da un processo di razionalizzazione della spesa e di riduzione delle diseconomie di scala, che caratterizzano gli enti appartenenti alle più ridotte fasce demografiche; dall’altro ipotizzando minori spese di personale e l’adozione di misure volte a riallineare le dotazioni organiche dei predetti enti al rapporto medio per abitante dei comuni appartenenti a fasce di maggiore dimensione demografica, vorrebbe dire migliorare ed ampliare i servizi pubblici essenziali. Se poi queste aggregazioni saranno accompagnate da contributi finanziari a fondo perso, dal cantone o dallo stato centrale, non a spot ma in modo strutturale per almeno un quinquennio, ti rendi conto che è una strada da percorrere. Non discuto sugli appali e sui pescecani, perchè semplicemente non devono esistere, e sono i cittadini con i loro rappresentanti politici, i primi a dover fare la guardia e denunciare situazioni insolite e sospette.

MIM 6 anni fa su tio
Risposta a falcodellarupe
Scrivi come un politico; dovresti candidarti, ma non abbocco :-) I contributi finanziari a fondo perso del Cantone (soldi nostri) servono a coprire un buco, per tacitare chi di dovere, che poi si rigenererà automaticamente; se nel frattempo avanza qualche soldino, stai tranquillo che faranno un centro sportivo che serve solo di immagine di facciata ma serve a poco o niente ai cittadini che si sono aggregati. Grande non vuol dire meglio, specialmente in questo caso. Se si vuole gestire tutto dall'alto è ovvio che in basso restano le briciole. Forse a scuola, visto che stanno finalmente reintroducendo le lezioni di civica, sarebbe doveroso insegnare che il nostro sistema federale è basato sui Comuni (sono autonomi e formano i primi mattoni del nostro paese). Togliere i mattoni e mettere dei massi giganti che verranno gestiti da politici di professione o lontani dai cittadini è il primo passo verso il baratro o se preferisci il primo passo di smantellamento della Confederazione così come la conosciamo. Chi avrà più soldi, chi avrà più potere sui massmedia avrà il controllo della democrazia.

Lore62 6 anni fa su tio
Risposta a Meno
Concordo pienamente! ;-)

elvetico 6 anni fa su tio
Risposta a MIM
Condivido totalmente quanto hai scritto !

Lore62 6 anni fa su tio
Risposta a MIM
Perfettamente d'accordo bravo ! ;-)

vulpus 6 anni fa su tio
Purtroppo è la realtà. Dietro ai grandi propositi di risparmi, efficenza, il poco o nulla. L'appiattimento generale in tutto, con una qualità dei servizi in discesa verso il basso, onde garantire il "tutto" a tutti. Senza parlare poi della pleteora di impiegati superstipendiati che queste operazioni generano. Purtroppo le esperienze sono positive solo per i politici in sella. Per i cittadini comuni la realtà è diversa. Si salva il Locarnese, che riesce a collaborare e costruire senza fare troppe ammucchiate.

falcodellarupe 6 anni fa su tio
Risposta a vulpus
Come ho detto a MIM , in teoria dovrebbe essere l'opposto, le economie di scale sono destinate a riallineare le dotazioni organiche e quindi a razionalizzare il personale.

MIM 6 anni fa su tio
Risposta a falcodellarupe
in teoria, ma nella pratica non dimenticare che l'uomo è affetto da ingordigia.

falcodellarupe 6 anni fa su tio
Risposta a MIM
No dai, pensiamo ogni tanto in modo positivo. Non sposiamo il detto del più famoso politico italiano che disse: a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina!! Ciao

Equalizer 6 anni fa su tio
Wow, allora c'è ancora qualcuno con gli attributi.
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