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BELLINZONA«La scuola media è uguale per tutti?»

10.05.17 - 14:15
Massimiliano Ay ha presentato un'interrogazione al Consiglio di Stato inerente le presunte differenze esistenti fra sedi scolastiche
TiPress
«La scuola media è uguale per tutti?»
Massimiliano Ay ha presentato un'interrogazione al Consiglio di Stato inerente le presunte differenze esistenti fra sedi scolastiche

BELLINZONA - «La scuola media è davvero uguale per tutti?». È questa la domanda principale posta dal Granconsigliere PC Massimiliano Ay in un’interrogazione al Consiglio di Stato.

Ay si rivolge al Governo per capire se la localizzazione geografica di una sede di scuola media o una cosiddetta sua “vocazione maggiormente professionale” possano modificare la fruizione dell’insegnamento e il diritto allo studio. In vista della riforma “La scuola che verrà”, il Consiglio di Stato è invitato alla precauzione per evitare diseguaglianze fra le sedi scolastiche. Infine, il Granconsigliere PC domanda un intervento affinché il trasporto pubblico non sia un intralcio all’offerta didattica, citando gli studenti di Tesserete che - pare - dovrebbero rinunciare al latino per non perdere il bus.

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COMMENTI
 

samarcanda 6 anni fa su tio
Bisogna invece fare un discorso più generale e approfondito. Dire che ci sono differenze fra sedi, non risolve i problemi. Occorrono veri pedagoghi ed esperti di didattica.

samarcanda 6 anni fa su tio
Ma no! Programmi confusissimi, libri di testo quasi niente, spesso degli stampati dove inserire le parole nei puntini (che grande sciocchezza antididattica!), disegni brutti, poco attinenti alla realtà, niente grammatica, spiegazioni scarse nelle lingue e, soprattutto, pochi esercizi di consolidamento da scrivere di proprio pugno. Troppe cose, troppa confusione! Riescono i figli dei ricchi, in generale, che possono avere lezioni private, ma che stress! La Scuola Media è difficile, astrusa, spesso incomprensibile. Incapaci, i bolognesi che l'avevano strutturata, di preparare programmi adatti alla mentalità dei ragazzi di quell'età. È stata solo una questione politica, apparentemente di sinistra, ma, in realtà, di estrema destra. A fare la scuola sono i programmi, a formare i ragazzi le famiglie (e dunque il ceto sociale), per dirla chiara: le possibilità economiche. Sì, ci sono ragazzi difficili, ma bisogna valutarne il contesto sociale e anche la scuola media ha forti colpe: è una scuola caratteriale, che fa diventare caratteriali anche molti ragazzi. Era meglio il ginnasio. I socialisti pensavano dapprima a un ginnasio per tutti, anche perché il ginnasio era stato concepito come scuola per i ceti più abbienti. Per i poveri, era un problema anche comperare i libri ed erano intimoriti dal ceto dei VIP. Si doveva lasciare il ginnasio con i suoi ottimi programmi e i 5 anni. Era molto più facile della scuola media, perché più chiaro e con solide basi culturali, pedagogiche e culturali. Ora dalla scuola media escono dei semianalfabeti. Peccato! Perché ci sono veri talenti che vengono soffocati dai problemi economici, famigliari e scolastici.

Bär 6 anni fa su tio
chi è più bravo va avanti chi è meno bravo resta indietro... è sempre stato e così sarà anche con le riforme del ministro

GI 6 anni fa su tio
Beh, già una classe può essere diversa dall'altra....molto, ma molto dipende sia dagli allievi stessi (come si amalgamo la varie etnie) ma anche da colei o colui chiamati a dirigere (si fa per dire) la classe !! Non siamo in Russia dove tutti e tutto deve essere uguale....
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