Lorenzo Quadri ha inoltrato una mozione al Consiglio federale
LUGANO - «Il cittadino naturalizzato che si macchia dei crimini più gravi, in particolare quelli contro la vita e l’integrità della persona, non deve poter mantenere la cittadinanza svizzera». Lorenzo Quadri ha inoltrato al Consiglio federale una mozione per il ritiro della cittadinanza svizzera alle persone naturalizzate che si macchiano di gravi crimini.
Il Consigliere nazionale della Lega dei ticinesi chiede al Consiglio federale di rielaborare l’articolo 48 della Legge sull’acquisto e sulla perdita della cittadinanza svizzera. «La portata attuale - scrive Quadri - è pressoché nulla». Lorenzo Quadri porta come motivazione «la cronaca nera ticinese» e «la naturalizzazione estremamente facilitata per gli stranieri di cosiddetta “terza generazione” accettata in votazione popolare».
L’articolo 48 della Legge federale sulla cittadinanza consente alla Confederazione di «revocare la cittadinanza svizzera, la cittadinanza cantonale e l’attinenza comunale a una persona che possiede anche un’altra cittadinanza, se la sua condotta è di grave pregiudizio agli interessi o alla buona reputazione della Svizzera». Il portavoce della Segreteria di Stato per la migrazione, Lukas Rieder, ha recentemente precisato a tio/20 minuti: «Possono ad esempio costituire dei casi di grave pregiudizio agli interessi o alla buona reputazione della Svizzera, i crimini di guerra o il terrorismo».
Secondo Il Consigliere nazionale leghista togliere la cittadinanza a chi si macchia dei crimini più gravi, in particolare quelli contro la vita e l’integrità della persona, «è nell’interesse della “sicurezza e della reputazione della Svizzera” e contribuisce a dare valore al passaporto elvetico. Chi - continua la mozione -, da naturalizzato, si macchia di un crimine offende in modo grave la comunità che l’ha accettato come membro a tutti gli effetti dimostra che la naturalizzazione non era meritata».