Il Dipartimento delle istituzioni avrebbe affidato il mandato per la stampa delle cartelle per le tombole a una tipografia legata all’ex socio di Norman Gobbi
BELLINZONA - «I mandati diretti strumento per favorire gli amici o conoscenti?». Ha titolato così la sua ultima interrogazione Matteo Pronzini. Nel testo il deputato racconta la vicenda del mandato per la stampa delle cartelle per le tombole fornite dal cantone agli organizzatori. «Fino allo scorso 2015 il Consiglio di Stato dava un mandato diretto ad una tipografia della Riviera per la stampa e la confezione delle cartelle per le tombole. Competente di questo mandato è il Dipartimento delle istituzioni», scrive Pronzini. Un compito che è valso nel 2013 la somma di 119’249,30 franchi, nel 2015 112’407. Queste cifre, spiega il granconsigliere, riguardano solo la manodopera e l’infrastruttura, la carta sarebbe infatti fornita dal cantone.
Il cambio - «Nel 2016 il Dipartimento delle istituzioni decide di “trasferire” il mandato diretto alla tipografia Dazzi SA di Chironico», scrive Pronzini in grassetto. Poi contestualizza le sue accuse di vicinanza: «I dirigenti della tipografia Dazzi SA avevano condiviso, fino allo scorso 23 settembre 2011, con il Direttore del Dipartimento delle Istituzioni Norman Gobbi il mandato nel Consiglio d’Amministrazione dell’Alpin Media SA anch’essa di Chironico ed anch’essa attiva nel settore delle arti grafiche e dei media. Si potrebbe dunque desumere che si tratti di due società consorelle», spiega. Per poi affondare rintracciando legami nel registro di commercio: «Nel CdA della Alpin Media SA Norman Gobbi è stato sostituito dalla persona con il quale condivideva la sua ditta individuale di Marketing & Events».
Le domande - Dopo questa introduzione il deputato interroga il governo:
1. Quali sono le ragioni del cambio di definizione del mandato diretto da fornitura a prestazioni di servizio?
2. Per quali ragioni nel mandato diretto non era inserita anche la carta per la stampa delle cartelle?
3. Quali sono le ragioni che hanno portato il Dipartimento delle Istituzioni a “trasferire” il mandato diretto alla tipografia Dazzi SA?
4. Per quali ragioni il Dipartimento delle Istituzioni non ha ritenuto necessario concludere il mandato diretto e procedere con l’ordinaria procedura d’appalto considerato che la stampa delle cartelle è un’attività che si ripete ogni anno?
5. Alla Dazzi SA è stato chiesto un capitolato d’appalto?
6. Corrisponde al vero che la tipografia Dazzi, al momento del “trasferimento” del mandato diretto non aveva le necessarie infrastrutture tecniche per la stampa delle cartelle?
7. Con questo “trasferimento” vi è stato un risparmio finanziario per l’amministrazione cantonale? Ciò è stato eventualmente possibile perché la manodopera è stata pagata meno?
8. Nella scelta del “trasferimento” ha influito il fatto che il direttore del Dipartimento delle Istituzioni” avesse nel passato condiviso con i dirigenti della tipografia Dazzi un mandato nel CdA di una ditta “consorella”?