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CANTONECaso "Argo 1": «Un’inchiesta amministrativa subito»

24.03.17 - 13:06
Il PS chiede d’istituire al più presto un’inchiesta amministrativa per fare luce sullo scandalo
tipress
Caso "Argo 1": «Un’inchiesta amministrativa subito»
Il PS chiede d’istituire al più presto un’inchiesta amministrativa per fare luce sullo scandalo

BELLINZONA - «È imperativo rispondere con maggiore chiarezza e trasparenza alle domande suscitate dal caso "Argo 1" affinché i legittimi dubbi vengano dissipati. È fondamentale individuare e valutare negligenze, errori e responsabilità», a chiederlo è Igor Righini a nome di tutto il Partito Socialista.

Per Righini la volontà politica di affrontare il caso "Argo 1" va tradotta con un «procedimento concreto quale l’inchiesta amministrativa, indispensabile per cercare e ottenere l’insieme delle informazioni utili per fare piena luce sull’insieme della vicenda».

Un'inchiesta che, ad esempio, dovrebbe permettere di ascoltare il funzionario del DSS, attualmente non più alle dipendenze dell’Amministrazione cantonale, la cui firma figura sul mandato diretto alla "Argo 1". «Il Governo deve presentare la totalità dei fatti con oggettività e fornire delle solide spiegazioni - prosegue Righini -. Solo così sarà possibile riacquisire la fiducia dei cittadini, erosa dall’attesa di risposte e da informazioni contraddittorie. Agire in senso contrario nutrirà invece delle serie perplessità circa la reale intenzione politica di affrontare la gravità del caso».

Per il presidente del PS, d'altra parte, le zone d’ombra e gli interrogativi «sono tuttora molti. Il fatto che il Consigliere di Stato Paolo Beltraminelli abbia dimenticato che "Argo 1" stesse svolgendo un mandato diretto ricondotto tacitamente. Le ragioni per cui le informazioni sono state rese note solo in seguito a più fughe di notizie pubblicate dai media. Il motivo della scelta di "Argo 1", un’agenzia di sicurezza priva di un’esperienza riconosciuta nel campo dell’asilo, il cui passato societario avrebbe dovuto fare scattare più di un allarme. L’argomento dell’urgenza è ricevibile in materia di logistica dell’accoglienza, ma non lo è per quanto riguarda la sicurezza e dei mandati diretti per 3,4 milioni di franchi».

Righini non accetta scuse: «i tentativi di banalizzazione non sono accettabili così come non è ammissibile che i responsabili dei dipartimenti interessati si rifugino nel silenzio rimandando le risposte all’esito delle inchieste in corso. Oltre alle dimensioni amministrative e giudiziarie, il caso esige chiarezza e coerenza anche sul piano politico».

Il presidente del PS chiede infine spiegazioni circa il ruolo di "Otenys SA", la società consorella di "Argo 1" con cui condivide il domicilio e l’amministratore unico. «Una società che afferma di occuparsi di sviluppo tecnologico, agendo quale “collettore fra mondo scientifico e industriale”: uno degli ambiti su cui il responsabile del DFE Christian Vitta intende puntare per lo sviluppo del futuro economico del Cantone».

«È quindi pertinente sapere se siano stati stabiliti dei contatti tra il Consigliere di Stato Christian Vitta – o dei funzionari del DFE – e dei rappresentanti della "Otenys SA"».

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