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BELLINZONAGermano Mattei chiede che in Parlamento venga introdotta l'ora delle domande

21.03.17 - 09:35
Germano Mattei chiede che in Parlamento venga introdotta l'ora delle domande

BELLINZONA - Germano Mattei è rimasto di stucco di fronte a quanto successo nell'ultima seduta del Gran Consiglio, tanto che ha deciso di inviare all'Ufficio presidenziale del legislativo una lettera in cui chiede se non sia opportuno introdurre un'ora delle domande ad ogni inizio di sessione parlamentare, questo per snellire e rendere più immediata «la macchinosa e poco razionale forma delle interpellanze e delle interrogazioni».

Ecco qui di seguito quanto successo in Gran Consiglio e la denuncia di Germano Mattei

 Egregio Signor Presidente del Gran Consiglio,

stimato Ufficio presidenziale,
ad ogni seduta del Gran Consiglio è prevista ad inizio della sessione la trattanda specifica "Risposta ad atti parlamentari". Anche nell'ultima seduta alla trattanda no. 3 dell'Ordine del giorno erano programmate queste risposte e diversi Consiglieri hanno approfittato per dare la dovuta evasione a atti parlamentari. Questo modo di agire mi sembra cosa corretta e rispettosa sia del programma dei lavori parlamentari, sia dei Consiglieri presenti nel gremio e anche della giusta informazione della Stampa.
Lunedì stranamente al termine dei lavori, alle ore 19 inoltrate, il Presidente del Gran Consiglio annuncia che il Consigliere Zali desidera rispondere all'Interpellanza che ho citato in entrata. Comunicazione data nella confusione totale di Colleghe e Colleghi che stavano facendo armi e bagagli dopo un pomeriggio assai impegnativo per trattande e aspetti emotivi. Il brusio, il nervosismo, il movimento di persone in aula hanno portato i più a non aver capito poco o nulla del l'esposto del Consigliere Zali, tra l'altro pure Lui molto a disagio, agitato e poco chiaro nel suo esposto. Vi era in aula manifesto disagio e praticamente nessuna attenzione. Tra l'altro al termine dell'esposto del Consigliere Zali, il collega Celio ha cercato dal suo seggio di esprimere la sua insoddisfazione, ma i microfoni non funzionavano più!
Personalmente sono rimasto basito e sconcertato seduto al mio posto, chiedendomi se era possibile e ammissibile che simili cose potevano succedere nel Parlamento della nostra Repubblica e Cantone Ticino. In questi giorni la domanda sulla legalità di questo intervento di risposta ad un importante atto parlamentare ha continuato a balenarmi nella testa. Tra l'altro sul tema del preoccupante fenomeno dei Grandi predatori e del lupo in particolare sono in attesa di risposta, tra interrogazioni e mozioni, almeno altri sei atti.
Ritengo che la risposta all'interpellanza del Collega Ferrari doveva essere presentata alla specifica trattanda no. 3 e non ho capito il motivo che la Presidenza ha accettato una risposta presentata all'ultimo minuto, alla fine di lunga e stancante giornata di lavori parlamentari.
Per questo motivo mi permetto chiedere all'Ufficio presidenziale per sapere se il rispetto della specifica trattanda per presentare risposte a atti parlamentari è perentoria e obbligatoria o se ognuno può fare come vuole e magari far passare in secondo piano risposte scomode scegliendo il momento propizio di poca attenzione e di stanca reazione del Parlamento.
Formalmente chiedo che questa risposta, che avrebbe potuto portare ad una richiesta di una discussione generale in Aula sul tema, sia stralciata dai verbali dei lavori parlamentari di lunedì scorso e ripresentata alla prossima tornata dei lavori di aprile.

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