Il deputato MPS si è rivolto al governo ticinese criticando l'ultimatum rivolto alla commissione della gestione
BELLINZONA - La «discutibile» proposta di aumentare i salari dei Consiglieri di Stato non è mai "andata giù" al deputato al Gran Consiglio Matteo Pronzini, che nel mese di giugno del 2015 aveva infatti presentato un'interrogazione volta a far chiarezza sui vitalizi dei cinque componenti del governo cantonale.
Trascorsi oltre 400 giorni senza ricevere alcuna risposta, nonostante la legge imponga al CdS un termine massimo di 60 giorni, il deputato ha deciso di affidare il proprio pensiero ad una lettera aperta rivolta a Claudio Zali, Paolo Beltraminelli, Christian Vitta, Norman Gobbi e Manuele Bertoli.
Pubblichiamo di seguito la lettera per intero:
Tutto il mondo è paese…
Egregi signori,
leggo nell’edizione odierna del CdT del vostro aut aut alla commissione della gestione in merito alla difesa dei vostri lauti stipendi di 207'405 franchi netti annui.
Non tocca a me prendere le difese dalla commissione della gestione e non lo farò. Nè intendo commentare la vostra caduta di stile nel “mendicare” alla commissione della gestione di ridarvi in busta paga la deduzione per la cassa pensione pari a fr. 21'966 così da ritornare a percepire la confortevole cifra di 234'331 franchi netti annui.
Vorrei semplicemente ricordarvi che, anche grazie alle politiche messe in atto dal vostro consiglio di stato, e sostenute dalla stragrande maggioranza del gran consiglio, in questo cantone sempre più famiglie e singole persone devono vivere per un anno intero con quanto voi ricevete in un mese e sempre più lavoratori hanno dovuto ingoiare decurtazioni salariali percentualmente più importanti della vostra.
E da ultimo vi rinnovo, ancora una volta, l’invito a voler rispondere alla mia interrogazione dello scorso 5 giugno 2015, dunque più di 500 giorni fa. Ditemi, dite ai ticinesi, a quanto ammontano i vitalizi degli ex consiglieri di stato.
Cordialmente.
Matteo Pronzini, deputato MPS