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BELLINZONATassa di collegamento, con che criterio il Governo risponde alle interrogazioni?

30.08.16 - 06:42
Tassa di collegamento, con che criterio il Governo risponde alle interrogazioni?

BELLINZONA - Il Governo risponde prima alle interrogazioni che gli fanno comodo e poi (forse) alle altre? È questo in sostanza quello che chiede un’interrogazione inoltrata da Paolo Pagnamenta (PLR), Lara Filippini (UDC), Sergio Morisoli (AreaLiberale) e Germano Mattei (Montagna Viva).

Ma andiamo con ordine. Il 12 gennaio scorso Lara Filippini e cofirmatari depositarono l’interrogazione “Tassa di collegamento e posteggi pubblici: a quando una comunicazione ufficiale?” con lo scopo di «fare chiarezza sulla modifica della legge sui trasporti pubblici che disciplina la tassa di collegamento». A oggi questa interrogazione risulta ancora pendente.

Il 14 febbraio 2016, un mese dopo, Henrik Bang e cofirmatari depositarono l’interrogazione “Tassa di collegamento, inquinamento dell’aria, diminuzione dell’offerta del servizio pubblico” alla quale è stata data una risposta il 18 maggio 2016. La stessa risposta è stata anche pubblicata sul sito del Cantone per sostenere il sì alla votazione.

Pertanto ora Paolo Pagnamenta e cofirmatari interrogano il Consiglio di Stato, chiedendo per quale motivo l’interrogazione del 12 gennaio non abbia ricevuto risposta e quando arriverà, ma soprattutto perché il Governo abbia risposto prima ad un’interrogazione depositata successivamente: «L’evasione dell’interrogazione del 12 gennaio è stata intenzionalmente tenuta in sospeso perché il Governo e il Dipartimento del territorio hanno ritenuto che la risposta avrebbe potuto portare argomentazioni per accrescere le fila dei contrari alla tassa di collegamento?» si legge nel testo dell’interrogazione.

In ultimo viene chiesto al Consiglio di Stato se l’interrogazione del 14 febbraio  sia stata appositamente evasa prima della votazione popolare del 5 giugno perché il Governo e il Dipartimento del territorio hanno ritenuto che la risposta avrebbe potuto essere utilizzata quale strumento di propaganda a favore della tassa di collegamento.

 

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