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BELLINZONA Riuscita l’iniziativa sulla legittima difesa: consegnate oggi 7'007 firme

19.05.16 - 09:40
Non sono mancate le polemiche da parte del promotore Giorgio Ghiringelli in merito alle modalità e ai termini della raccolta firme. All'orizzonte una nuova iniziativa sui copricapi religiosi?
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Riuscita l’iniziativa sulla legittima difesa: consegnate oggi 7'007 firme
Non sono mancate le polemiche da parte del promotore Giorgio Ghiringelli in merito alle modalità e ai termini della raccolta firme. All'orizzonte una nuova iniziativa sui copricapi religiosi?

BELLINZONA - Sono state consegnate questa mattina alla Cancelleria dello Stato le firme a favore dell’iniziativa popolare sulla legittima difesa lanciata lo scorso primo aprile. In totale le firme già vidimate dai Comuni sono 7’007, ma quasi altre 2’000 firme sono ancora depositate nelle varie cancellerie comunali in attesa di vidimazione. Per la sua riuscita ne occorrevano almeno 7’000.

L’iniziativa, lo ricordiamo, propone di adottare una nuova legge in base alla quale lo Stato dovrà assumersi i costi legali a carico di persone assolte nel corso di procedimenti giudiziari per reati commessi in stato di legittima difesa, per essersi difesi da aggressioni o per essere intervenute a difesa di altre persone aggredite.

Polemiche - Il promotore Giorgio Ghiringhelli è soddisfatto, ma non nasconde qualche polemica: «Solo chi non ha mai provato a raccogliere firme può pensare che 7’007 firme raccolte in meno di due mesi siano poche: in realtà è sempre un’impresa ciclopica e molto costosa portare a lieto fine un’iniziativa popolare in Ticino, ossia l’unico Cantone in tutta la Svizzera (assieme a Nidvaldo) che concede solo due mesi di tempo per raccogliere le firme necessarie, e uno dei Cantoni che chiede il maggior numero di firme per rapporto al numero dei cittadini con diritto di voto».

Ma le polemiche proseguono anche verso il Consiglio di Stato, che ha espresso un parere negativo, lo scorso 20 aprile, nei confronti dell’iniziativa parlamentare di Sergio Morisoli, il quale proponeva di ridurre il numero di firme richiesto per la riuscita di iniziative e referendum, e di aumentare il tempo a disposizione per la loro raccolta. «L’introduzione del voto per corrispondenza anche per le elezioni comunali e cantonali, a partire dal 2015, ha complicato notevolmente la vita ai promotori di iniziative popolari. Non è un caso se nel 2015 e nel 2016 sono state lanciate con successo solo un’iniziativa popolare all’anno, mentre che la media annuale degli ultimi dodici anni si era aggirata attorno alle quattro iniziative».

Nuova iniziativa? - Il Guastafeste ha poi fatto intendere che una prossima eventuale iniziativa potrebbe riguardare il tema dei copricapi religiosi (come ad esempio il velo islamico) indossati da minorenni nelle scuole dell’obbligo, «e che oltre ad avere scopi subdoli di proselitismo e a non rispettare la parità dei sessi, non facilitano certo l’integrazione».

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