L'ennesima offerta di lavoro sottopagato indispettisce Lorenzo Jelmini che interroga il Consiglio di Stato
BELLINZONA - «Ci risiamo! Ancora un annuncio pubblicato su un sito internet svizzero che propone l’assunzione di personale a condizioni da fame!». La denuncia, tramite interrogazione parlamentare, arriva da Lorenzo Jelmini (PPD). L'annuncio, invece, è il seguente: "Cercasi babysitter (per bimbo di 3 anni) e donna referenziata tuttofare (pulizie, stirare, cucinare) per famiglia in appartamento nel luganese. Amante dei bambini e degli animali, automunita, non fumatrice, in buona salute, precisa e affidabile. Massima serietà. No perditempo. Circa 3 giorni alla settimana. Chf. 12.- all'ora".
Jelmini ironizza sui requisiti richiesti: «Vero - scrive - che gli inserzionisti hanno avuto il buon gusto di non pretendere, per quella paga, la conoscenza delle lingue nazionali e neppure dimestichezza nell’usare il computer, ma non hanno però precisato di che tipo di animale dovrebbe occuparsi la “tuttofare”, oltre evidentemente al bimbo di 3 anni. Si potrebbe temere che i signori abbiano pure una scuderia di cavalli di cui si deve occupare la “donna referenziata”».
Il deputato PPD definisce «mortificante» la paga proposta, oltre che «illegale». «Le condizioni lavorative e salariali del personale domestico - sottolinea - da anni sono regolate da un Contratto normale di lavoro che prevede un minimo salariale di 18.55 franchi all’ora».
Sulla scorta di quanto sopra al Consiglio di Stato vengono quindi posti i seguenti interrogativi:
1. A fronte del ripetersi di annunci che propongono la violazione di un contratto normale di lavoro, già più volte segnalati, il Consiglio di Stato quali misure ha intrapreso o intende intraprendere?
2. Il Consiglio di Stato in che modo verifica le inserzioni che sono di dominio pubblico e che violano palesemente le condizioni salariali previste da un contratto normale di lavoro?
3. Non ritiene il Consiglio di Stato doversi attivare per chiedere ai portali internet che propongono offerte d’impiego di non pubblicare annunci palesemente illegali?
4. Non è possibile verificare sistematicamente le condizioni salariali proposte da questi siti così da bloccare sul nascere questi abusi?