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CANTONE«Rafforziamo la scuola media», il Governo dice «No»

04.05.16 - 12:15
Il Consiglio di Stato raccomanda di respingere l'iniziativa su cui si esprimeranno i ticinesi il prossimo 5 giugno
Foto d'archivio (Tipress)
«Rafforziamo la scuola media», il Governo dice «No»
Il Consiglio di Stato raccomanda di respingere l'iniziativa su cui si esprimeranno i ticinesi il prossimo 5 giugno

BELLINZONA - Il prossimo 5 giugno i ticinesi saranno chiamati ad esprimersi sull'iniziativa «Rafforziamo la scuola media - Per il futuro dei nostri giovani».

Il Consiglio di Stato, attraverso una nota stampa diramata mercoledì mattina, «raccomanda alla popolazione di respingerla».

Secondo il Governo l'iniziativa - «benché animata da intenti lodevoli - non rappresenta una soluzione ideale ai problemi della scuola, in particolare dal punto di vista didattico, perché concetra la propria attenzione unicamente sulla scuola media».

«La scuola che verrà», invece, affronterebbe «in modo globale buona parte delle tematiche sollevate dagli iniziativisti», e proporebbe interventi sull'insieme del settore dell'obbligo, dalla scuola dell'infanzia alla scuola media, «nell'intento di migliorare la qualità dell'insegnamento e le condizioni di lavoro degli insegnanti».

Secondo il Governo in caso di accettazione dell'iniziativa «il processo di adeguamento complessivo alle nuove esigenze educative, culturali e socio-economiche verrebbe in parte compromesso, a scapito soprattutto dell'educazione primaria».

L'iniziativa risulterebbe problematica anche sotto il punto di vista finanziario. L'aumento di spese generato è valutato in 45 milioni di franchi l'anno. «Le diverse misure proposte - si legge nella nota - hanno infatti un costo di 37,5 milioni di franchi l’anno a carico del Cantone e di 7,5 milioni a carico dei Comuni. Gli enti locali sarebbero in particolare chiamati a sostenere parte dei costi per i servizi scolastici e a partecipare al finanziamento degli stipendi dei docenti della scuola media – in piena opposizione con i principi del progetto «Ticino 2020», che mira a semplificare i flussi finanziari e la ripartizione di compiti fra Cantone e Comuni. Va infine ricordato che l’iniziativa – accanto a questi costi ricorrenti – comporterebbe investimenti, pur se scaglionati nel tempo, di circa 23 milioni di franchi per il potenziamento della ristorazione scolastica e di ulteriori 100-120 milioni di franchi per l’edificazione di sedi scolastiche supplementari».

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