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CANTONE / SVIZZERACompensazione al Ticino? «Si spera prima del 2019»

22.03.16 - 15:38
La Consigliera nazionale Marina Carobbio Guscetti auspica che i fondi per i mancati introiti fiscali derivanti dal nuovo regime di tassazione dei frontalieri arrivino nel 2017
Foto Ti-Press Gabriele Putzu
Compensazione al Ticino? «Si spera prima del 2019»
La Consigliera nazionale Marina Carobbio Guscetti auspica che i fondi per i mancati introiti fiscali derivanti dal nuovo regime di tassazione dei frontalieri arrivino nel 2017

BERNA - È difficile dire se il Canton Ticino potrebbe ricevere già nel 2016 una compensazione finanziaria - si parla di circa 20 milioni - per i mancati introiti fiscali derivanti dal nuovo regime di tassazione dei frontalieri, negoziato tra la Svizzera e l'Italia. Lo ha dichiarato all'ats la Consigliera nazionale Marina Carobbio Guscetti (PS), secondo cui la speranza è che di tale ipotetica somma, frutto di una modifica a livello di perequazione finanziaria, il Ticino ne possa godere comunque ben prima del prossimo periodo di contribuzione, ossia del 2019. La consigliera nazionale socialista spera già nel 2017.

Concretamente, si tratterebbe di abbassare dal 75% al 50% la ponderazione dei redditi dei frontalieri nel potenziale di risorse come chiede un postulato della Commissione delle finanze del Nazionale accolto dal Plenum (151 voti a 34) nel marzo 2015.

Il Consigliere federale Ueli Maurer, ha ricordato Carobbio Guscetti, ha dichiarato durante un recente incontro con la Deputazione ticinese alle Camere federali di «voler valutare come dare seguito a una richiesta in tal senso".

«È difficile indicare una data precisa - ha ammesso la deputata socialista - giacché una proposta simile dovrà ancora ottenere il via libera del Consiglio federale». Insomma, «c'è un margine di manovra, ma tutto dipenderà dalla volontà dell'Esecutivo».

Frontalieri, un beneficio ma anche un costo - La proposta di una modifica della perequazione, ha voluto precisare Carobbio Guscetti, nasce da una sua iniziativa - sostenuta anche dal suo partito - in seno alla commissione delle finanze dopo aver valutato le risposte alla consultazione riguardante il rapporto sull'efficacia della perequazione finanziaria tra Confederazione e cantoni 2012-2015.

In questa occasione, ha spiegato, è emerso da parte di diversi cantoni - Basilea Città, Basilea Campagna, Neuchâtel, Giura e Ticino, n.d.r - il desiderio di ridurre la ponderazione al 50% allo scopo di tenere in maggior considerazione anche i costi causati dai lavoratori frontalieri. Tra gli aggravi, Carobbio Guscetti cita anche il dumping sociale e salariale.

In un primo tempo, avremmo voluto mediante una mozione fare in modo che tale modifica venisse accolta per il periodo contributivo 2016-2019, ha spiegato Carobbio Guscetti, «ma non c'era una maggioranza per andare in questa direzione». Da qui l'idea del postulato che ha trovato una maggioranza confortevole.

Modifica perequazione più giusta - L'idea di modificare la perequazione, secondo Carobbio Guscetti, è indipendente dai problemi con l'Italia riguardo il regime di tassazione del frontalieri. Il calcolo su cui ci si basa attualmente non è infatti più attuale.

A causa della sua collocazione, il Ticino deve sopportare aggravi maggiori rispetto ad altri cantoni, ad esempio per quanto riguarda il settore sanitario o della formazione. Per noi è più difficile «fare rete» con altri cantoni in questi ambiti, e quindi contenere i costi. In merito al nuovo regime di imposizione dei frontalieri, la cui entrata in vigore è ancora in alto mare, Marina Carobbio Guscetti si è detta favorevole nella misura in cui tale intesa potrebbe limitare il fenomeno del dumping salariale e sociale.

Più critica, invece, in merito all'aumento del moltiplicatore comunale al 100% per i frontalieri, una decisione che anche in Ticino si sapeva «problematica», secondo Carobbio Guscetti. Per la deputata socialista, è legittimo che il Canton Ticino porti avanti le proprie rivendicazioni, specie per quanto riguarda il contrasto al dumping, ma non si può fare astrazione da quanto accade a un livello più elevato (leggi: negoziati con l'Italia).

Cercare soluzioni interne ai problemi del Ticino, vedi i cambiamenti a livello di perequazione, mi «sembra più giusto anche perché altri cantoni potrebbero trarne beneficio».

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