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BELLINZONADelcò Petralli: “Togliere lo Studio IRE dalla pagina della Seco”

12.01.16 - 11:59
“Lo studio può rivelarsi controproducente per l’accoglimento della clausola di salvaguardia”
Ti Press
Delcò Petralli: “Togliere lo Studio IRE dalla pagina della Seco”
“Lo studio può rivelarsi controproducente per l’accoglimento della clausola di salvaguardia”

BELLINZONA - Lo Studio dell’IRE torna a far parlare di sé: la deputata dei Verdi Michela Delcò Petralli ha inoltrato oggi un’interrogazione parlamentare, chiedendo al Consiglio di Stato di togliere lo studio dalla pagina della Seco, visto che “fornisce un’immagine incompleta del mercato del lavoro ticinese”.

Nell’interrogazione si legge che “Abbiamo appreso dalla stampa che il Consiglio di Stato intende presentare la proposta di clausola di salvaguardia elaborata dal professor Michael Ambühl il 9 febbraio in Ticino e poi tornare a Berna per sensibilizzare la Confederazione sulle specificità del mercato del lavoro ticinese.  A un mese esatto dalla prevista presentazione, le autorità federali dispongono però di un solo studio dedicato alla situazione del mercato del lavoro ticinese, quello realizzato dall’Istituto ricerche economiche (IRE). Lo studio che contiene dati errati, secondo quanto ammesso da uno degli stessi autori, ed è stato giudicato incompleto dalla stessa Segreteria di stato all’economia, figura tuttora sulla pagina ufficiale delle Segreteria di stato all’economia  (sabato 9.1.2016)”.

La SECO, rispondendo all’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio, ha assicurato che per le valutazioni ufficiali terrà conto di tutta la documentazione in suo possesso e non solo dello studio dell’IRE.

La deputata dei Verdi si chiede come sia possibile che il Consiglio di Stato possa perorare a Berna la causa di una clausola di salvaguardia per il Ticino basandosi sulle peculiarità del mercato del lavoro ticinese “se queste peculiarità non emergono dall’unico studio sul tema di cui dispongono le autorità federali. Vi è il rischio” continua Delcò Petralli “che a Berna non venga capita la necessità di una clausola di salvaguardia particolare per il Ticino”.

Oltre a chiedere al Consiglio di Stato il ritiro dello studio dalla pagina della SECO, Delcò Petralli chiede inoltre se il Consiglio di Stato non ritenga che lo studio “sfalsato” possa rivelarsi controproducente per l’accoglimento della clausola di salvaguardia, e se non sia necessario affidare all’Ustat il compito di controllare i dati contenuti nello studio.

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