Cerca e trova immobili

BELLINZONAStudio IRE, "Dati di riferimento errati? Questioni rimaste inevase?"

27.10.15 - 10:40
Studio IRE, "Dati di riferimento errati? Questioni rimaste inevase?"

BELLINZONA - La pubblicazione dello studio dell'Istituto ricerche economiche (IRE) ”Approfondimento della situazione del mercato lavoro ticinese negli anni successivi all’introduzione dell’Accordo sulla Libera Circolazione delle Persone” e le relative notizie di stampa hanno suscitato un polverone sia nel mondo politico che nella popolazione. Sull'argomento si sono chinati, tra i tanti, anche Michela Delcò Petralli e Francesco Maggi con un'interrogazione al Consiglio di Stato.

"Gli autori - spiegano nell'interrogazione i due deputati - concludono che il 'rischio di disoccupazione indotta in Ticino ha avuto la tendenza ad essere leggermente superiore rispetto al resto della Svizzera' ma 'non si identifica un effetto reale di sostituzione'. Visto che i risultati del 'sondaggio tra le aziende mostrano anche che la concorrenza è grande per l'eccesso di offerta di lavoratori stranieri nel mercato del lavoro. E’ quindi del tutto possibile che il vero problema non sia lo spostamento della manodopera attiva in disoccupazione, ma l’ostacolo all’entrata nel mercato del lavoro dei residenti'".

Lo studio, per i due gran consiglieri, si baserebbe inoltre su alcuni grafici, in particolare riguardanti la disoccupazione ILO, che "sembrano, a prima vista divergere da quelli pubblicati in studi dell’Ufficio cantonale di statistica (USTAT). Sarebbe quindi opportuno effettuare una verifica della correttezza dei dati di riferimento dello studio IRE".

Per i due firmatari "rimangono senza risposta domande fondamentali relative alla situazione del mercato del lavoro ticinese".

Al Consiglio di Stato vengono quindi poste le seguenti domande:

1 – Quale è il mandato preciso affidato ai ricercatori dell’IRE? È stato chiesto agli autori di spiegare come mai, in una fase espansiva dell’economia cantonale, caratterizzata dall’aumento degli occupati, dei posti di lavoro, del numero dei frontalieri e della loro percentuale sul totale degli occupati, vi sia stato al contempo un aumento del numero dei disoccupati e del tasso di disoccupazione calcolati secondo i criteri dell’Organizzazione mondiale del lavoro (ILO)?

2 - lo studio è stato visionato da due esperti indipendenti (peer review), pratica in uso in tutti i campi scientifici? Si intende farlo?

3- Esiste un metodo scientifico – e semmai qual è - con il quale si possa determinare con certezza se vi è stata sostituzione dei residenti nel mondo del lavoro (intesa come la intende la SECO: licenziamento di un residente per assumere un frontaliere al suo posto)? Gli studi su questo tema divergono, come ha sottolineato anche la pubblicazione dell’IRE. Esiste un metodo scientifico per determinare come mai la crescita economica - aumento occupati e posti di lavoro - si rifletta in un aumento dei lavoratori frontalieri ma non della manodopera residente?

4– la concorrenza per l’eccesso di offerta di lavoratori stranieri che costituisce un’ostacolo all’entrata nel mercato del lavoro dei residenti come condiziona lo sviluppo della disoccupazione e dell’occupazione nel nostro cantone?

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE