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CANTONELibera circolazione: "Bisogna riattivare le misure accompagnatorie"

04.05.15 - 11:52
Libera circolazione: "Bisogna riattivare le misure accompagnatorie"

LUGANO - Il consigliere nazionale Lorenzo Quadri chiede con una mozione al Consiglio Federale  l’immediata riattivazione del piano di potenziamento delle misure accompagnatorie alla libera circolazione delle persone, recentemente “congelato”.

La premessa di Quadri è la decisione dello scorso primo aprile, secondo la quale il Consiglio federale ha comunicato il “congelamento” del progetto di potenziamento delle misure accompagnatorie alla libera circolazione delle persone. Del pacchetto – al cui allestimento aveva partecipato anche il Canton Ticino – è stato mantenuto solo l’inasprimento delle sanzioni.

"Questa decisione ha suscitato comprensibile delusione in Ticino, anche da parte del Consiglio di Stato - spiega Quadri. In effetti le conseguenze negative della libera circolazione delle persone – dumping salariale e sociale, concorrenza sleale da parte di artigiani ed imprese italiane, sostituzione di lavoratori ticinesi con frontalieri – sono estremamente pesanti. L’abbandono del tasso minimo di cambio con l’euro da parte della BNS non fa che peggiorare la situazione. Eppure a livello federale, si assiste ad un atteggiamento schizofrenico: alle dichiarazioni pubbliche di consapevolezza della situazione fanno seguito decisioni che vanno nella direzione opposta. Il congelamento del potenziamento delle misure accompagnatorie è una di queste".

Secondo Quadri, il Consiglio federale cede a pressioni lobbystiche rifiutando alle regioni di frontiera il sollievo che misure accompagnatorie più incisive potrebbero portare. "L’argomento addotto a giustificazione dell’inaccettabile retromarcia è a dir poco evanescente: le trattative sul post-9 febbraio. La libera circolazione delle persone è attualmente in vigore esattamente come prima del 9 febbraio 2014. In attesa della concretizzazione del nuovo articolo costituzionale contro l’immigrazione di massa i correttivi restano urgenti ed indispensabili. Trattandosi di misure decise in base al diritto interno, oltretutto, l’UE non ha – né può avere – nulla da eccepire al proposito".

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