Cerca e trova immobili

CANTONENuova imposizione dei frontalieri, bloccare i ristorni? "No, ma..."

09.02.15 - 10:49
Nuova imposizione dei frontalieri, bloccare i ristorni? "No, ma..."

BELLINZONA - Bloccare i ristorni dell'imposta alla fonte dei frontalieri a titolo cautelativo, considerato il progetto di revisione dell'imposta alla fonte? Per ora no, ma "sarà in ambito della rinegoziazione della Convenzione di doppia imposizione con l'Italia che si dovrà anche tener conto delle implicazioni delle modifiche di legge previste dal messaggio del Consiglio federale".

Così risponde il Consiglio di Stato all'interrogazione del coordinatore dei Verdi Sergio Savoia, nella quale si chiedeva conto delle conseguenze per il Ticino della nuova imposizione dei frontalieri.

Si parte da un fatto: nel 2010 il Tribunale federale ha ritenuto che gli assoggettati alla fonte in ragione della loro attività lucrativa dipendente che conseguono oltre il 90% dei loro proventi mondiali in Svizzera, i cosiddetti "quasi-residenti", abbiano diritto alle stesse deduzioni delle persone imposte in Svizzera tramite tassazione ordinaria. Detta tassazione potrà essere effettuata solo su richiesta e di anno in anno, a condizione che venga soddisfatto il requisito già citato del 90% del reddito.

Da una parte il Gran Consiglio ha aumentato il moltiplicatore cantonale al 100%, e gli introiti in più dovranno essere suddivisi tra Cantone, Comuni e Italia. Eppure "allo stato attuale non è possibile quantificare la riduzione di gettito che potrebbe comportare l'introduzione delle modifiche legislative proposte a livello federale. Dalle discussioni parlamentari si evince che il possibile problema di un minor introito dovuto alla nuova Legge federale sull’imposizione alla fonte era noto, anche se non quantificabile", rileva il Governo.

Con la richiesta della tassazione ordinaria, aggiungeva Savoia, sorgeva il problema di verificare le spese sostenute in Italia dai frontalieri. Il Cantone risponde che "ai frontalieri che in futuro potrebbero richiedere l'assoggettamento in via ordinaria, dovranno essere applicate le norme fiscali di diritto interno vigenti in Svizzera, ritenuto che il frontaliere invocherebbe a questo punto la qualifica di "quasi-residente" sulla base di una presunta disparità di trattamento rispetto a chi beneficia di una tassazione ordinaria. Da ciò ne consegue che anche tutte le norme e prassi interne svizzere in materia di deduzioni per spese di manutenzione di immobili avranno identica applicazione indipendentemente dall'ubicazione dell'immobile stesso".

I Verdi chiedevano inoltre se fosse possibile chiedere ai lavoratori d'oltreconfine o a chi li impiega in Ticino di contribuire alle spese sostenute dai contribuenti residenti, ad esempio per le infrastrutture o le misure antinquinamento e antirumore. Qui sorgerebbe un problema: "Una modifica di legge in questo senso e dal profilo fiscale sarebbe contraria al principio della non discriminazione che trova pure applicazione in ambito fiscale, ritenuto che il lavoratore frontaliere,
“quasi residente” potrebbe, sulla base della citata sentenza del Tribunale federale, invocare la disparità di trattamento fra residenti in Ticino e residenti fiscali all'estero assoggettati in Ticino in ragione dell'attività lucrativa ivi conseguita".

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE