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CANTONE"Lega in mezzo al guado"

25.01.15 - 18:18
Grande festa leghista al capannone di Pregassona. Lorenzo Quadri: "Sbagliato credere di aver già vinto"
Foto Tipress / Davide Agosta
"Lega in mezzo al guado"
Grande festa leghista al capannone di Pregassona. Lorenzo Quadri: "Sbagliato credere di aver già vinto"

LUGANO - Allegria, applausi scroscianti e soprattutto tanta, tantissima gente al capannone delle feste di Pregassona. Il popolo leghista, oltre 500 le persone stimate, ha risposto presente all'invito della Lega dei Ticinesi per un pranzo domenicale in compagnia, durante il quale sono state ufficializzate le liste del movimento per le elezioni cantonali del 2015.

"Il capannone era pienissimo, siamo molto soddisfatti, veramente un bell'ambiente, che conferma che la Lega c'è ed è consapevole della battaglia che l'attende". A chiamare alla riscossa è Lorenzo Quadri, che di campagne elettorali ormai ne ha vissute ormai tante in vita sua. Questa volta, dopo tre candidature di fila in Consiglio di Stato, il consigliere nazionale e municipale della città di Lugano, non figura nel quintetto per il Governo cantonale formato da Amanda Rückert, Fabio Badasci, Norman Gobbi, Claudio Zali, Daniele Caverzasio. "Sarebbe sbagliato riproporre sempre le stesse persone. La forza della Lega, in tutti i casi, non si esaurisce nella lista del Consiglio di Stato. E io farò del mio meglio per dare il mio contributo, anche se non sarò direttamente coinvolto nella campagna per le cantonali. Mi candiderò a ottobre (per le federali, ndr) e per le Comunali. Ritengo che sia più che sufficiente. La lista per il Consiglio di Stato è forte. Presenta due consiglieri di Stato uscenti, un capogruppo in Gran Consiglio, un secondo vicepresidente del Gran Consiglio e una deputata e consigliera comunale a Lugano. Sono tutte persone con competenza ed esperienza".

Quadri è consapevole che mantenere il doppio seggio in Governo e lo stesso numero di parlamentari non sarà una passeggiata. L'exploit delle cantonali del 2011, con una Lega che vinse grazie ad una campagna contraddistinta dalla martellante propaganda per un Ticino meno dipendente economicamente dai frontalieri e più favorevole ai lavoratori residenti, sarà difficilmente ripetibile. Anche perché, abbiamo fatto notare al consigliere nazionale, il numero di lavoratori frontalieri è continuato a crescere inesorabilmente, nonostante i proclami e le promesse. "Sono aumentati, ma non per colpa nostra - ha precisato Quadri - Purtroppo nessuno ha la bacchetta magica per risolvere questa tipologia di problematiche. La Lega fa del suo meglio, attraverso il lavoro dei suoi due rappresentanti in Consiglio di Stato che, in questi quattro anni, hanno messo al centro della loro azione politica il lavoro per i residenti. La Lega non ha la maggioranza assoluta e quindi fa, agisce nei margini di competenza a lei consentiti. Il problema non si risolve da un giorno all'altro. Ci vuole tempo e pazienza. Sarebbe però sbagliato fermarsi a metà del guado. La strada è lunga e la votazione del 9 febbraio deve essere concretizzata. Lasciare in mano il Cantone a forze politiche che erano contrarie all'iniziativa contro l'immigrazione di massa e che hanno sempre ostacolato la nostra politica sarebbe veramente un peccato".

L'antagonista numero uno, "lo sfidante diretto", come lo ha definito il direttore del Mattino della Domenica è il Partito Liberale Radicale Ticinese. "Ambisce a riconquistare il secondo seggio. E' il Plr, che mira a riappropriarsi del potere per ricominciare a ridistribuire mandati e cadreghe. Non dobbiamo sottovalutare l'avversario, anche perché ha voglia di rivincita. Noi leghisti dobbiamo assolutamente evitare di pensare di aver già vinto. Sarebbe un errore madornale. Siamo consapevoli di avere davanti a noi una battaglia dura".

Una battaglia dura in cui si inserisce Sergio Savoia, un esponente dei Verdi che ambisce a diventare forza di Governo, con tanto di patto con gli elettori ticinesi. "I Verdi sappiamo che cavalcano temi leghisti, ponendosi anche con un certo modo abbastanza simile a quello della Lega. Ma non dobbiamo però scordarci che sono per tradizione e storia un partito di sinistra. Ed è molto più probabile che i suoi elettori li vada a pescare proprio in quel bacino".

Marco Borradori, oggi si è rivolto a quei simpatizzanti leghisti tentati da Savoia, invitando tutto il partito a mantenere la propria indipendenza e a non strizzare l'occhio ai Verdi. (forse si è rivolto al ministro Zali che ieri era presente all'assemblea straordinaria dei Verdi?).

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