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CANTONEFranco forte, la Lega teme un boom dei casi di assistenza

16.01.15 - 11:54
Chiesta pure una dimostrazione di “responsabilità sociale” agli imprenditori: "Niente ulteriore ricorso a frontalieri e padroncini"
Franco forte, la Lega teme un boom dei casi di assistenza
Chiesta pure una dimostrazione di “responsabilità sociale” agli imprenditori: "Niente ulteriore ricorso a frontalieri e padroncini"

LUGANO - La decisione della Banca nazionale svizzera di non proseguire nella politica del cambio minimo tra euro e franco viene accolta molto negativamente dalla Lega dei Ticinesi.

"Questa scelta della BNS è l’ennesimo colpo basso inferto al Ticino dai burocrati d’Oltregottardo. Il commercio ed il turismo ticinesi risentiranno in modo pesantissimo dell’apprezzamento del franco, con gravi ripercussioni su tutta l’economia, sul mercato del lavoro e sul gettito fiscale cantonale e comunale".

Da Via Monte Boglia ci si scaglia poi contro i lavoratori italiani: "L’ennesimo regalo ingiustificato (aumento fattuale in busta paga) ai frontalieri ed ai padroncini. A cosa servono i sacrosanti aggravi fiscali ai frontalieri se poi li si annulla con regali sul cambio?" La Lega teme inoltre un aumento del dumping salariale e la sostituzione dei residenti sul mercato del lavoro, con conseguente esplosione dei casi d’assistenza in Ticino, ne risulteranno ulteriormente esacerbati.

"Con la sua decisione la BNS fa scelleratamente strame degli sforzi del Ticino volti a limitare l’invasione da sud tramite diminuzione dell’attrattività del frontalierato".

La politica deve intervenire: "La Lega dei Ticinesi si aspetta dal mondo politico ticinese - in primis Consiglio di Stato e Deputazione alle Camere federali - una pronta ed energica reazione nelle opportune sedi bernesi". Anche il padronato è chiamato a dare "una tangibile dimostrazione della tanto decantata “responsabilità sociale”: quindi niente ulteriore ricorso a frontalieri e padroncini a scapito di lavoratori ed artigiani ticinesi approfittando delle nuove sciagurate “condizioni quadro” poste dalla BNS (alla quale, è evidente, della situazione del nostro Cantone importa meno di zero)".

La Lega dei Ticinesi pretende inoltre l’immediata applicazione del voto del 9 febbraio e quindi del contingentamento dei frontalieri, "unico mezzo efficace per evitare il tracollo completo del marcato del lavoro ticinese. Applicare finalmente la volontà popolare, a quasi un anno di distanza dal voto, è il minimo che la Berna federale può fare dopo questo ennesimo disastro!"

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