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CANTONEDati al fisco italiano, l'ASIB dice «no!»

21.02.19 - 08:24
La Sezione Ticino ha confermato il proprio appello nei confronti delle banche e di Berna
Tipress
Dati al fisco italiano, l'ASIB dice «no!»
La Sezione Ticino ha confermato il proprio appello nei confronti delle banche e di Berna

LUGANO - La Sezione Ticino dell’Associazione svizzera degli impiegati di banca (ASIB), riunita ieri in occasione dell’assemblea ordinaria, ha confermato il proprio appello nei confronti delle banche e di Berna affinché i dati dei dipendenti non vengano inviati alle autorità fiscali italiane. «La Confederazione è tenuta ad attivarsi e tutelare maggiormente le banche elvetiche nei confronti delle autorità fiscali estere» si legge in una nota odierna.

In occasione dei lavori, i soci dell’ASIB hanno inoltre confermato la fiducia all’attuale Comitato, eleggendo tre nuovi membri. La nuova formazione si compone di sette membri: Matteo Gianini (presidente), Claude Boni (cassiere), Alessandro Crivelli, Valeria Rimoldi, Cristina Medici, Lucio Klein e Gianluca Ponti.

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COMMENTI
 

pulp 5 anni fa su tio
Da come scrivi, si capisce che conosci molto poco le banche e soprattutto le regole. Il segreto bancario non era altro che la non collaborazione per reati amministrativi, visto che la collaborazione avviene per reati penali. Questa sottile differenza, ha permesso a cittadini extra-svizzeri di perpetrare delle evasioni fiscali - relativamente invece a quelli che tu ritieni "reati peggiori" il segreto non valeva una cippa ed i casi di collaborazione dopo le varie rogatorie, hanno portato a diversi successi un po' ovunque nella lotta alla criminalità organizzata. La LRD (legge sul riciclaggio di denaro) non è arrivata ieri e la Svizzera è stata una delle prime nazioni a dotarsi di un tale strumento giuridico. Se parli poi del presente, sarei curioso di sapere quali sono le banche e rispettivamente i funzionari di cui dici che sono rimasti al vecchio mondo e danno supporto all'evasione fiscale (che dal 1.1.16) è reato penale (qualificato) v. anche l'art. 305 bis cpv 1 bis. No perché se hai queste informazioni, ti consiglio vivamente di fare delle denunce all'autorità..... ma mi viene il sospetto che la tua è una sparata per partito preso.

pulp 5 anni fa su tio
Risposta a pulp
x galium

pulp 5 anni fa su tio
Risposta a Tato50
In generale è difficile rispondere alla tua domanda - nel senso che è tutto il contesto che va valutato e capito. Di principio, all'epoca, c'era un certo "laissez faire" da parte degli istituti.... di sicuro c'era invece l'obiettivo da raggiungere imposto ai consulenti (come oggi peraltro). Quindi siccome non è mai stato un tema il fatto che il cliente fosse fiscalmente a posto nel suo paese di domicilio, tutti sapevano che talune relazioni erano frutto di evasione/elusione fiscale. Quando dico tutti, ovviamente mi riferisco anche a chi la banca la gestiva - dal CEO in giù. Il consulente che deve fare risultati, operava quindi per portare a casa il maggior numero di clienti, senza badare troppo al fatto che la gestione di clienti non dichiarati, fosse in violazione delle regole del paese di provenienza di quel cliente.

pulp 5 anni fa su tio
Risposta a Tato50
Fatta la premessa, ci sono poi delle situazioni "occasionali" e altre che possono essere definite "metodo" - gli occasionali, sono tipicamente il caso (e in Ticino la cosa è quasi fisiologica) del cliente italiano che entra dalla porta e chiede di aprire un conto. Se sulla base delle vecchie regole, non v'era nessun obbligo di verificare se questi fondi fossero dichiarati o meno, a patto che la provenienza non fosse dubbia o di matrice criminale, il conto lo aprivi e anche con soddisfazione, visto che si trattava comunque di "produzione" che andava a incrementare il risultato personale. Quando parlo di "metodo" invece (ed è il caso di UBS in Francia) se organizzi un evento (golf...) su suolo francese, ci mandi 15 o 20 consulenti che sono li pronti a fare la caccia grossa, poi questi consulenti combinano incontri nelle sedi francesi del gruppo (anche se non potrebbero) e poi i clienti "persuasi" aprono i conti che sono palesemente dichiarati, allora la colpa è senz'altro dei vertici e non di quelli che sono stati mandati a fare quel lavoro.

pulp 5 anni fa su tio
Risposta a Tato50
Detto questo, all'epoca non c'era nessuna legge SVIZZERA che prospettasse il fatto che bisognava prestare attenzione alle regole fiscali degli altri paesi. Poi la musica è cambiata (circ. FINMA) e quindi tutti oggi sono coscienti che bisogna verificare la conformità fiscale dei conti oltre che la provenienza (legge anti riciclaggio LRD). Ecco quindi che è pretestuoso oggi mettere alla gogna un consulente che ha magari gestito una relazione di un cliente italiano non dichiarato... anche perché a questo punto tanto vale prendere la lista di tutti i consulenti di tutte le banche e spedirla.... in Ticino non credo che esista un solo consulente che non ha avuto nel suo pacchetto clienti un italiano non dichiarato. Magari anche senza saperlo.

Tato50 5 anni fa su tio
Risposta a pulp
Ti ringrazio per la tua risposta molto esaustiva e precisa. Sapevo che prima della firma dell'accordo per lo scambio automatico di informazioni e altre cose molto restrittive, era evidente che fosse la prassi di cercare clienti ed invogliarli a "nascondere il malloppo". Era cosa risaputa ma ora il tutto è cambiato anche se mi sembra che in certe parti del mondo si fa finta che ciò non sia avvenuto e alcuni piccoli "paeselli" fanno ancora i lori porci comodi ma meglio non toccarli. Certo che infrazione c'è stata e la "botta" è forte ma mi chiedo se chi ha permesso di fare questo debba essere solo lui a pagare e non chi sapeva che era nell'illegalità (cliente). Probabilmente avrà ricevuto una "batosta" in casa sua !!!! Ma gli svizzeri, all'estero, non hanno nascosto nulla o sono solo le nostre Banche a dover pagarne le conseguenze ? Ciaooo, buon WE ;-))

pulp 5 anni fa su tio
si si...ti ricordi male. Se poi le autorità italiane sono state lacunose è ovviamente colpa loro. Per il resto la questione è una inutile caccia alle streghe... sappiamo tutti a cosa mirano... USA..la Francia...l'Italia... l'unica cosa che gli interessa davvero sono i soldi e non certo la giustizia.

Galium 5 anni fa su tio
Risposta a pulp
Mi sembra che i soldi interessano soprattutto alle banche svizzere, che sono ancora rimaste alla mentalità del segreto bancario e del supporto agli evasori fiscali esteri.

Thor61 5 anni fa su tio
Risposta a Galium
Per la felicita della Svizzera fanno bene, qui poi si parla dei nomi di chi LAVORA in o presso una banca! Ti ricordo che NON tutti sono evasori e per quelli che lo sono stati fino alla CESSIONE del segreto bancario (Che dovrebbe riguardare la banca e NON i suoi impiegati) verso gli stati dell'UE hanno reso RICCA questa nazione, se solo ora ne senti l'odore o puzza che dir si voglia mi spiace ma arrivi MOLTO tardi! Un po come le guardie svizzere in vaticano, se son li da oltre 500 anni un motivo c'è!!!

Galium 5 anni fa su tio
Risposta a Thor61
Personalmente sono sempre stato contrario al segreto bancario ai fini di evasione fiscale o di reati peggiori. Ho poi notato personalmente che molti funzionari agiscono ancora oggi individualmente in barba alla nuove regole e alla politica delle banche in cui lavorano. Prendo atto pero' che molte persone non abbiano maturato alcun senso di autocritica verso quanto avvenuto in passato, e questo è molto triste, tenendo che le stesse persone non perdono l'occasione di accusare gli altri paesi di voler soffocare la Svizzera economicamente e politicamente

Galium 5 anni fa su tio
Risposta a Galium
Chiedo scusa. Intendevo dire: tenendo conto che....

Thor61 5 anni fa su tio
Risposta a Galium
In realtà i VERI ipocriti sono coloro che hanno chiesto la dismissione del segreto bancario Svizzero, a cominciare da Bruxelles che ha preso il posto della Svizzera e dove sono confluiti la maggior parte di conti ex Elvetia, in pratica parliamo di CF che hanno fatto un altro REGALO, L'ENNESIMO in cambio di NULLA, proprio come i 1300 Milioni da REGALARE all'UE invece di sistemare le proprie beghe monetarie interne e per le quali si dice sempre che non ci sono denari. I funzionari fanno solo quello che chiede la BANCA, non certo si alzano al mattino e fanno come meglio credono, prendono ORDINI ed eseguono. Poi se per te il segreto bancario è solo fonte di evasione o altro è perchè sei distorto da altre motivazioni, non tutti sono ladri o/e disonesti. In ultimo le molte persone l'autocritica magari l'hanno già fatta e si sono accorti di essere stati presi per il c..o da chi ha distrutto un sistema economico basandosi su FALSE ideologie che hanno creato VERI disoccupati e, cosa ben peggiore è stato il via per altre porcate fatte in nome della globalizzazione economica e non. Certo non tutto è mai stato rose e fiori in Svizzera, ma l'ideologia accecante e senza una visione reale dei fatti rende davvero ciechi!

lo spiaggiato 5 anni fa su tio
Ma forse non sono tutti così onesti e integri di come affermano!...

pulp 5 anni fa su tio
Risposta a lo spiaggiato
Non è una questione di onestà e integrità - è una questione meramente legale: se ci sono state delle violazioni della legge Svizzera, allora le persone vanno senz'altro processate e condannate. Sennò, trasmettere nomi di consulenti ad un paese terzo equivarrebbe ad estradare qualcuno..... ops... ma non eri tu un feroce sostenitore del Baragiola di turno? Coerenza la tua ZERO, come sempre per altro.

il saggiatore 5 anni fa su tio
Risposta a pulp
Giusto: quel che i funzionari di banca hanno fatto era, e forse (nonostante tutte le modifiche di legge e tutti gli accordi internazionali) è tuttora legale; in Italia, invece, probabilmente ciò è sempre stato illegale. Sia come sia, che nel frattempo il diritto sia cambiato e che l'Italia si sia svegliata (ora, peraltro, non trent'anni fa) non cambia il fatto che i funzionari non hanno commesso alcun reato in Svizzera per il periodo a cui si fa riferimento. Detto ciò, è chiaro che, se essi continuano (adesso e in futuro) ad aiutare ad evadere il fisco, non devono escludere che i loro nomi vengano trasmessi a Stati esteri che li richiedano.

lo spiaggiato 5 anni fa su tio
Risposta a pulp
he he he, qui ti volevo e qui sei arrivato... ma come, non dicevi che la giustizzia italiana funziona... se non hanno fatto niente non hanno niente da temere, al contrario al massimo questi bancari rischiano una condanna in contumacia, no?... e come dicevi sull'altro blog, se c'è una condanna (anche in contumacia) bisogna estradare il tipo, vero?... Salvini , preparati a chiedere l'estradizione dei bancari svisseri condannati!... :-))))))

pulp 5 anni fa su tio
Risposta a lo spiaggiato
no no... io non ho proprio mai detto che Baragiola deve essere estradato - e qui ti volevo io..... perché ancora una volta dimostri coerenza ZERO. Io ho detto che Baragiola dovrebbe essere processato in Svizzera per l'omicidio Moro - tutto qui. Così come oggi dico che se c'è un reato assimilabile i funzionari che hanno sbagliato vanno condannati rigorosamente in Svizzera. Perché tra l'altro, nel caso di Baragiola, la giustizia italiana si è mossa ed ha delle prove a suo carico - nel caso dei nomi dei funzionari elvetici, dovrebbero semmai essere loro (l'Italia) a fornire una lista di nomi di chi ritengono abbia violato le loro leggi o in alternativa (sempre se hanno le prove) condannare in Italia le banche che si sono rese colpevoli (un po' come accade con il processo UBS in Francia.... che tra l'altro è una farsa in grande stile visto l'evidente squilibrio fra la pena e l'ammontare degli affari in essere).

pulp 5 anni fa su tio
Risposta a lo spiaggiato
Una considerazione ulteriore.... alcuni stati hanno dei reati penali decisamente particolari (tipo la Corea del Nord, l'Arabia Saudita, la Thailandia, tanto per citarne alcuni). In Thailandia ad esempio rischi la galera se fai un oltraggio al Re - ebbene metti che qualcuno in Svizzera (e sottolineo in Svizzera) sputa sulla foto del Re Thailandese..... secondo la tua farlocca teoria, la Svizzera dovrebbe dare il nominativo di questa persona alla Thailandia? Siamo seri.... la Svizzera con tutti i suoi difetti ha fondamentalmente adottato gli standard dello scambio automatico a buona riprova di collaborazione - oggi gli stati canaglia si chiamano USA (tanto per dirne uno, ma potrei aggiungere Dubai e tante altre giurisdizioni) - i funzionari? hanno sempre rispettato le leggi svizzere e semmai a perpetrare l'evasione era il cittadino italiano.... è lui ad aver evaso e non certo il funzionario.

lo spiaggiato 5 anni fa su tio
Risposta a pulp
Se non hai mai detto che il Baragiola dovesse essere estradato allora mi ricordo male io, sarà... in quanto al processo in Svizzera mi pare che è stato spiegato a più riprese dalle autorità competenti che in pratica è stata l'Italia a non volerlo fare... come si è sempre rifiutata di adeguarsi alle giuste richieste francesi per concedere le estradizione dei rifugiati ricercati!... per ritornare all'argomento odierno è chiaro che io non sono d'accordo con la trasmissione dei nominativi a Stati esteri, la mia era, come detto, una provocazione per farti arrivare a spron battuto... :-)))))))

pulp 5 anni fa su tio
Risposta a il saggiatore
Dalla firma del SAI (scambio automatico di informazioni) è decisamente complicato aiutare un cliente ad evadere il fisco - figuriamoci farlo in modo sistematico. Detto questo, semmai un funzionario dovesse oggi "aiutare un cliente" sarebbe comunque perseguibile dall'autorità Svizzera che contempla il reato di evasione fiscale e in subordine di aiuto all'evasione fiscale. Semmai un funzionario dovesse quindi commettere un reato penalmente perseguibile in Svizzera, dovrebbe giustamente essere processato in Svizzera. Continuo a non ritenere giustificata la trasmissione di dati di consulenti ad un paese terzo. Altro discorso invece è se il funzionario dovesse essere arrestato nel paese terzo in flagranza di reato (peraltro violazione questa delle leggi di quel paese).

Galium 5 anni fa su tio
Risposta a il saggiatore
Sono d'accordo e spero che in futuro i funzionari svizzeri che si comportano secondo la vecchia logica del segreto bancario vengano perseguiti in Svizzera, ed i loro nomi siano segnalati alle autorità estere

pulp 5 anni fa su tio
Risposta a Galium
e perché mai bisognerebbe dare i nomi alle autorità estere? Sono il primo a dire che se qualcuno infrange la legge deve essere punito - nel caso specifico se un funzionario si rende attore di collaborazione attiva all'evasione, oggi (o meglio dal 1.1.2016) va perseguito ed eventualmente condannato IN SVIZZERA. Ma poi perché dare i nominativi anche ad autorità estere? Non si fa nemmeno con i pedofili, gli assassini e gli stupratori, non vedo perché bisognerebbe mettere alla gogna i funzionari delle banche - che poi, per inciso, spesso hanno solo fatto quello che gli veniva chiesto dalla linea ed il bello in questo è che solitamente il CEO (ed i successivi capetti) NON hanno nemmo un cliente riconducibile a loro.... con il rischio quindi che il consulente viene messo alla gogna mentre il suo capo resta vergine ed immacolato.....

Danny50 5 anni fa su tio
Incredibile ! Un paese che svende all’estero i propri cittadini che hanno solo fatto il loro dovere e hanno rispettato la legge, merita di scomparire. Come abbiamo mezza svenduta la Svizzera e la stiamo svendendo totalmente con l’osceno accordo con l’UE, ora diamo in ostaggio i nostri lavoratori. Fate veramente schifo.
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