Cerca e trova immobili

L'ANALISII mali di una medicina che ci fa vivere più a lungo... da poveri

02.10.18 - 18:05
Da Novartis che fa utili d'oro, ma taglia posti di lavoro e vola in borsa, ai farmaci, anche generici, che in Svizzera costano un occhio. Cronaca di una sanità malata di speculazione
Tipress
I mali di una medicina che ci fa vivere più a lungo... da poveri
Da Novartis che fa utili d'oro, ma taglia posti di lavoro e vola in borsa, ai farmaci, anche generici, che in Svizzera costano un occhio. Cronaca di una sanità malata di speculazione

Si sa che la medicina è amara a prescindere. E l’amaro in bocca non è mancato neppure in questo fine settembre 2018... tra gli ennesimi aumenti di cassa malati (pur contenuti nella media nazionale in confronto agli anni precedenti, ma ancora fortemente penalizzanti per il Ticino) e la notizia dei duemila licenziamenti annunciati da Novartis.

Tipress

La prima botta per il Ticino - Il 24 settembre vengono comunicati gli aumenti di cassa malati per il prossimo anno. La media nazionale del rincaro è molto più contenuta rispetto agli anni passati. Ma le regioni più avvantaggiate, dove i premi saliranno meno, risultano essere quelle della Svizzera più ricca. Il Ticino è nuovamente tra i cantoni più penalizzati, in compagnia di Vallese, Neuchâtel e Jura. Anche questi ultimi non si classificano di certo tra i cantoni che sprizzano abbondanza.

Di conseguenza le normali famiglie, quelle che già miracolosamente riescono a sopravvivere con un reddito medio-basso, continueranno anche per il prossimo anno sulla via del loro percorso di impoverimento.

Il nostro Presidente della Confederazione, che ovviamente ha una visione nazionale, anzichè  su ogni singolo cantone, si dichiara molto soddisfatto di un aumento così contenuto. E aggiunge che in una nazione come la Svizzera, anche il continuo supporto alla ricerca farmaceutica è importante per permettere di curarci sempre meglio e poter così vivere più a lungo. La domanda che nasce spontanea è se veramente ognuno di noi voglia vivere sempre di più, però sempre più povero, oppure rinunciare anche a un anno di vita media. Ma questa è pura retorica. 

Keystone

Novartis accumula soldi e  poi licenzia - Il giorno successivo agli annunci del salasso sui premi di cassa malati, Novartis comunica tagli per duemila impieghi nei prossimi quattro anni. Venticinque posti salteranno anche il Ticino.

La multinazionale farmaceutica basilese, nonostante un 2017 che ha segnato un aumento dell’utile netto di ben il 15% pari a 7.3 miliardi, e con solo l’1% di aumento del fatturato rispetto all’anno precedente (chapeau!), guarda al futuro con le lenti di una cura dimagrante.

Cura che, come al solito, fa piangere chi non avrà più il posto di lavoro e fa sorridere chi fa speculazioni finanziarie. Il titolo Novartis, infatti, che lunedì 24 settembre, giorno precedente l’annuncio dei tagli, aveva aperto la borsa svizzera a 81.46 franchi, raggiunge quota 84.94 franchi a mezzogiorno di venerdì 28 settembre. Più 4% in soli quattro giorni per un’azione che, nel mondo finanziario e bancario, ti consigliano da sempre come stabile e tranquilla.

KeystoneVas Narasimhan, CEO Novartis

Il nuovo Ceo di Novartis e il suo stipendio d'oro - D'altronde, il nuovo Ceo, Vas Narasimhan, a differenza del suo predecessore Joseph Jimenez - che nei tre anni precedenti si guadagnò il premio come manager più pagato in Svizzera con uno salario di oltre 13 milioni di franchi all’anno  -  dovrà sudare un po' di più per portare a casa lo stipendio. 

Vas Narasimhan, alla guida di una delle società emblema dell’economia svizzera, 41 anni e due figli, natali americani ma di chiare origini indiane, quest’anno guadagnerà probabilmente 8.9 milioni di franchi, ma solo a condizione di raggiungere tutti gli obiettivi. La parte variabile dello stipendio comprende un bonus che è inferiore del 26% rispetto a quello di Jimenez. Lo stipendio base del manager 41enne indiano è di 2.1 milioni di franchi, mentre quello del predecessore era di 3.6 milioni. Nel contratto di Narasimhan è previsto un aumento dello stipendio base, ma solo a condizione che il manager riesca a dimostrare di essere in grado di stare alla guida di una complessa multinazionale come Novartis. E, probabilmente, a condizione di continuare il trend del 2017 con utili in crescita del 15% e un aumento meno proporzionale di fatturato del’1%.

Da una parte, quindi, abbiamo le grandi multinazionali svizzere che fanno ricerca, utili miliardari e sempre meno garantiscono posti di lavoro. Dall’altra, costi sanitari che, a volte inspiegabilmente, almeno per le persone normali, continuano a crescere da anni.

In mezzo ci sono i costi del personale medico, sempre più importato da Germania, Italia e Francia, ma anche da altri Paesi europei, e i prezzi dei medicamenti che non accennano minimamente a livellarsi con il resto d’Europa.

Tipress

La giungla dei prezzi dei farmaci - Nell’ultima analisi di mercato sulla comparazione dei prezzi di farmaci effettuata da SantéSuisse esattamente due anni fa, il risultato è sempre più inspiegabile: prezzo più alto del 14% per i medicinali protetti da brevetto e del 53% per i generici.

A settembre del 2016 il livello dei prezzi dei medicinali protetti da brevetto era, in base al tasso di cambio di CHF/EUR 1.07 applicato dall’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), più alto del 14% rispetto ai paesi europei di riferimento. I farmaci originali con brevetto scaduto erano più cari del 20% rispetto alla media dei paesi considerati. E per i generici la differenza del 53%, rimane inspiegabile a molti.

Il confronto dei farmaci con brevetto scaduto e dei generici si basa sui circa 240 principi attivi con brevetto scaduto che generano maggior fatturato. In Svizzera i prezzi dei preparati originali con brevetto scaduto erano più alti del 20% rispetto alla media dei paesi europei. Per quanto concerne i generici è emersa una differenza di prezzo del 53% rispetto all’estero. In Svizzera, dunque, i generici costano tuttora molto di più  rispetto alla media europea.

Ma perché parliamo soprattutto di farmaci con brevetto scaduto? Per il semplice motivo che gli anni di protezione del brevetto servono proprio a compensare l’investimento fatto dalla casa farmaceutica per la ricerca e la scoperta del farmaco stesso. Ma dopo questo periodo? È accettabile che in Svizzera un generico lo si continui a pagare a un prezzo della metà più alto di un qualsiasi altro Paese europeo? Domanda retorica anche questa?

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

moma 5 anni fa su tio
Il Dio profitto. Ho proprio sentito ieri sul caso del famoso ponte nai giò. Fin quando lo stato era responsabile, gli investimenti per la sua manutenzione erano un tot, da quando invece è stato privatizzato, quella cifra è stata ridotta quasi a zero (23'000 euro l'anno dicevano). Evvai.

Tato50 5 anni fa su tio
@ Lo Rena. Posso capire chi non può ma non chi non vuole perché le cure le avranno ugualmente e le pagheremo noi. Ecco perché i Pronto Soccorso sono pieni, devono rivolgersi li e non a un Medico !! Quelli che possono ma non vogliono dovrebbero togliergli il premio direttamente dallo stipendio ;-((

siska 5 anni fa su tio
Tra le altre cose ho trovato un'azienda italiana di prodotti e articoli per studi medici e per tutto quanto riguardano utensili sanitari per persone bisognose però non ho ancora fatto l'ordine perché voglio approfondire. L'articolo che avrei bisogno e che vorrei ordinarlo dall'Italia costa €uro 42,00 ed é esattamente il medesimo proveniente sempre dalla ditta produttrice tedesca. Quindi in svizzera mi costa Fr. 152.- ad oggi, in Italia €uro 42,00 + spese postali quindi circa € 50,00 o su di lì. Non comprendo questo giro di affari tutto svizzero.

siska 5 anni fa su tio
Nella giungla dei prezzi dei farmaci ma anche di articoli e prodotti medicali bisogna essere molto addentro altrimenti si rischia di non capirci nulla di nulla. Un esempio: un mio famigliare necessita di un'articolo specifico, le prime 3 volte ho avuto la ricetta medica da un'ottima dottoressa specialista costo = Fr. 83.- (originale Fr. 63.-) in pratica il costo sarebbe stato molto meno se mi rivolgevo direttamente all'azienda fornitrice tedesca (paghi in anticipo l'articolo e poi paghi l'invio) ma qui sta la differenza di quanto vorrei far comprendere: l'azienda tedesca non poteva inviarmelo senza ricetta perché avrebbe dovuto "appoggiarsi" ad una ditta svizzera conosciuta che tale ditta svizzera conosciuta attualmente non fa più capo alla ditta tedesca (é un prodotto made in germany) ma tramite la ricetta medica e tramite una farmacia oggi questo minuscolo articolo lo posso avere tranquillamente ma lo paghi Fr. 152.- roba da scervellarsi. Premetto che questo articolo l'ho voluto pagare per ben 2 volte cioé alla 4° e 5° comanda di tasca mia ancora quando il prezzo era inferiore perché non volevo appoggiarmi ad un medico (ci devi pagare sopra la richiesta e la ricetta medica e i costi lievitano!) Morale della favola: se desidero questo articolo che é fondamentale per il mio famigliare o due opzioni: lo pago interamente di tasca mia e sono Fr. 152.- (oggi stranamente é possibile malgrado il costo si ultra raddoppiato se non quasi triplicato o devo continuamente rivolgermi al medico specialista che mi invia la ricetta e ci pago solo il 10% tramite la cassa malati. Non voglio entrare in merito ma qui da noi in svizzera é una giungla di falchi e non comprendo ancora oggi come mai la ditta di articoli medici e medicali (che distribuisce anche negli studi medici) mi dia l'opzione del fai date cioé pagare di tasca mia quando il prezzo é quasi triplicato o mi da l'opzione della ricetta medica indi si paga il 10% del prodotto fatturato alla cassa malati.

Tato50 5 anni fa su tio
Ci hanno rubato, cari ticinesi, centinaia di milioni di riserve fatte da noi e poi usate per calmierare i premi dei Cantoni della Svizzera tedesca e ci vengono a dire che a sud delle Alpi si spende troppo. Come mai allora si riesce a mettere da parte un malloppo simile, per poi rubarcelo, se siamo così spendaccioni ? Se non era per un certo Cereghetti nessuno si accorgeva di nulla e per due anni ci hanno rimborsato la miseria di quello che ci hanno rubato e il Beltra era giulivo ma non aveva capito un accidenti che ci fregavano ugualmente più di 300 milioni. Poi, per farci ancora più contenti, ci aumentano i premi con una percentuale più alta della media Svizzera ;-(( Ladroni !!!!!!!!!!

Zico 5 anni fa su tio
Risposta a Tato50
e se ben ricordi ci hanno rimborsato ad agosto quello che ci avevano tolto con l'aumento dei premi a gennaio. cioè il nulla

Tato50 5 anni fa su tio
Risposta a Zico
Caro Zigo, da fonti anonime ma sicure, son venuto a sapere che nel 2019 ai ticinesi il primo tubetto di Vasellina sarà offerto dalle Casse Malati. Quindi gioisci ;-))

dan007 5 anni fa su tio
Compro medicinali in Italia ho Francia prima di farmi toccare in Svizzera consulto esperti Francesi che non hanno scopi lucrativi e dispensano ottime cure

Tato50 5 anni fa su tio
Risposta a dan007
Io sono contro gli acquisti in Italia per principio. Guadagno qui e sostengo la mia economia. Quando però un medicinale per l'allergia del mio cane qui costa 433 franchi 100 past. e in Farmacia a Pte Tresa 120 Euro, al diavolo la nostra economia ;-((

BRA_Zio 5 anni fa su tio
Non è vero che non abbasseranno i premi, previsti grandi sconti per chi inserirà nel contratto polizza cassa malati : soggetto a cure eutanasia dopo i 65 anni.

pillola rossa 5 anni fa su tio
“Se ci ammaliamo aumenta il Pil e diminuisce lo spread”

Mesana 5 anni fa su tio
Tutto ruota solo intorno al Dio denaro ..... il resto non conta..... ??

rojo22 5 anni fa su tio
Ci tangono in vita per spremerci, poi, quando i costi superano i benefici, ci lasciano morire o promuovono l’eutanasia. Ci convincono che è eticamente corretto togliere il disturbo. E noi ad applaudire....

BRA_Zio 5 anni fa su tio
Risposta a rojo22
Sintetica, cruda, triste ma inesorabilmente vera la tua analisi! Esistevano gli schiavi. Ora siamo dipendenti-schiavi-robot. Si passerà a chi non soffre e non reclama più: I robot. Ma dell essere umano che ne sarà?

rojo22 5 anni fa su tio
Risposta a BRA_Zio
Il bello, al di là dell’ironia, è che possiamo deciderlo noi. Abbiamo la fortuna di vivere in una democrazia dove possiamo dire la nostra. Il problema è rimboccarci le maniche e non partire sconfitti. Il limite della democrazia, per quanto paradossale possa apparire, sono i cittadini. E su questo giocano i grossi gruppi di interesse. Peccato dar loro ragione.

Bandito976 5 anni fa su tio
Come stiamo andando vivremo sempre meno. Meno soldi e piú inquinamento causato dai CEO e tutti quelli nel consiglio di amministrazione.

streciadalbüter 5 anni fa su tio
E`meglio vivere meno a lungo da ricchi?

Frankeat 5 anni fa su tio
Risposta a streciadalbüter
Che poi "da ricchi" è tutto da dimostrare
NOTIZIE PIÙ LETTE