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CANTONEJobtome, l'azienda Google-style felice di trovar lavoro agli altri

08.08.18 - 06:04
Ha sede in Ticino, un fatturato di dieci milioni e continua a crescere, aggregando annunci d'impiego per 20 milioni di utenti in 34 Paesi del mondo
Jobtome, l'azienda Google-style felice di trovar lavoro agli altri
Ha sede in Ticino, un fatturato di dieci milioni e continua a crescere, aggregando annunci d'impiego per 20 milioni di utenti in 34 Paesi del mondo

STABIO - La sua prima azienda l'ha aperta mentre ancora andava a scuola: maturità scientifica, poi economia e commercio. Aveva 15 anni ed era già un imprenditore; quasi una mascotte negli uffici di Confindustria a Genova. «Mi occupavo di informatica, davo lavoro a una quindicina di persone».

Sessanta dipendenti, ma un giorno saranno 150 - Adesso Gabriele Borga, che di anni nel frattempo ne ha compiuti 29 a giugno, lo dà a 60 dipendenti a tempo indeterminato, qui in Ticino. Stabio, per l'esattezza, dove è in allestimento una sede più grande per la sua ormai ex start-up e spera di arrivare a impiegare 150 persone. «I nuovi uffici lo permetterebbero, ma ci avvicineremo a quel numero intorno alla fine del 2019. Per ora ci sono 98 scrivanie attrezzate; abbiamo già affittato una superficie per aggiungerne altre. Ma in questo momento le candidature aperte sono una decina. Poi passeremo ad altre 20».

Da 270 metri quadrati a 2'200 in quattro anni - Nome: Jobtome. Obiettivo: trovare lavoro agli altri, attraverso una piattaforma che fa da aggregatore di annunci. «Abbiamo iniziato a Chiasso nel 2014, su 270 metri quadrati - racconta Gabriele - Poi siamo passati a Mendrisio, 1'200 metri. E adesso Stabio, 2'200».

«Ho scelto la Svizzera perché l'adoro» - Spostamenti quasi in sordina, a tenere sotto traccia una presenza che c'è ma non si vede e sceglie la Svizzera come luogo ideale. Le tasse non c'entrano, giura lui, nato in Italia ma ormai residente in Svizzera. «Adoro la Svizzera, ci sto benissimo. Qui c'è la certezza del diritto, non c'è odio sociale. Poche regole, chiare e rispettarle: questo è quello che cerco. E poi amo il verde». Nel giardino della villetta che sta ristrutturando a Mendrisio ospita anche delle pecore. «Davvero. Io adoro il mio lavoro, ma quando smetto è la natura e la tranquillità che voglio».

Nel 2018, 5'800 impieghi trovati solo in Svizzera. «No, di più» - Et voilà, ecco dunque il piccolo Canton Ticino, cui fanno riferimento inconsapevole 20 milioni di persone attive distribuite in 34 Paesi del mondo, utenti di Jobtome. «L'azienda sta crescendo. Ogni giorno si iscrivono 40mila nuovi utenti, ogni mese si fanno 12 milioni di ricerche. Se guardiamo solo alla Svizzera, in questa prima parte del 2018 abbiamo già trovato lavoro a 5'800 persone, con certezza. Perché poi ci sono tutti quelli che non conosciamo. Noi sappiamo solo di quanti ci contattano per ringraziarci».

«Il nostro segreto? Siamo una Google del lavoro» - Se invece si considera tutta la platea mondiale, «sono 9mila al mese. Siamo una macchina di generazione del valore», dice Gabriele, presentando la sua idea in fondo semplicissima. "Copiare" il sistema Google. «Agiamo come una sorta di Google del lavoro. Raduniamo le offerte, le raccogliamo tutte su Jobtome. E da qui portiamo traffico agli altri siti. Tanto». Senza far troppo rumore, almeno finora. «Una scelta. Abbiamo preferito restare in silenzio fino a che non avessimo avuto qualcosa da dire. Adesso abbiamo qualcosa da raccontare». Eccola: «Chiuderemo il 2018 con poco meno di dieci milioni di fatturato».

Ma il lavoro non è  tutto: qui si gioca, si legge, si ascolta musica -  Funziona dunque il sistema Google, che si riproduce anche "dentro". «La struttura è Google style. C'è uno spazio ristorazione con bibite e snack gratuiti; se si desidera qualcos'altro da bere o da mangiare, basta chiedere e viene ordinato. C'è una zona svago con calcetto, ping pong, play station, simulatore di volo. C'è una sala riunioni che ha come tema la piscina. Una biblioteca con musica jazz di sottofondo, dove chiediamo che tutti passino almeno un'ora a settimana: per la lettura, il relax, per la crescita personale. In futuro avremo una palestra ad accesso gratuito. Vogliamo che le persone stiano bene, e qui dentro passino belle giornate».

Gli altri benefit: skypass, biglietti del cinema, ore per lo shopping - E per fuori ecco skypass, biglietti del cinema, sconti sui trasporti, magazine, corsi online, gift card. E pure una mezza giornata retribuita, a ridosso del Natale, per comprare i regali.

Sì orari flessibili, no home working: «Crediamo nel gruppo» - Età media, 28 anni. «Il piu giovane ne ha 19, il più anziano 55». Una volta al mese «ci si ritrova tutti insieme per una cena. Crediamo moltissimo nel gruppo. Anche per questo gli orari sono flessibili, entrata tra le 7 e le 9.30, uscita tra le 17.30 e le 22, ma non contempliamo il lavoro da casa. Vedersi è importante. Non ci sono badge, non servono sistemi di controllo. Tutti hanno le chiavi, possono entrare come vogliono, anche a mostrare l'ufficio a un amico, se lo desiderano».

"Best place to work", età media 29 anni - Nelle descrizioni e nelle parole dello staff, un'azienda "best place to work", che ha fatto della mancanza di lavoro degli altri la sua fortuna. «Sì, esistevano tanti motori di ricerca, ma non un prodotto che potesse aiutare al 100%. Spesso la gente perde tempo a cercare qua e là. Noi lo facciamo per loro. Cerchiamo le offerte di lavoro sui siti specializzati, le agenzie di selezione, le aziende. Le indicizziamo e le "portiamo dentro"».

«Abbiamo una mission, tutti devono abbracciarla» - Il resto, poi, sta alla domanda e l'offerta, che è importantissimo far incontrare al meglio. «Ovunque. Anche da noi. La selezione è fondamentale. Chi non crede nel progetto, non può far bene. Chi mi è capitato di licenziare, l'ho licenziato per questo. Non ho mai allontanato nessuno per la sua cattiva performance. Ma perché non credeva nella mission sì. Da noi non si sono le "Human resources". C'è l'ufficio "People operation". Il suo compito è allineare gli obiettivi dei singoli con quelli dell'azienda. Ci crediamo moltissimo. Non è un caso se le prossime sei persone, da assumere nel giro di 4 mesi, verranno impiegate qui».

I lavori del Ticino? «Nell'IT e nell'architettura» - Inghilterra, Germania, Francia, Italia, Brasile. «Questi sono i mercati più forti. Ma se la Svizzera non è nella top five è solo per ragioni demografiche». Lavoro più richiesto? «Bisogna considerare che ci concentriamo su professioni di fascia medio-bassa. Il target superiore usa altri canali di ricerca, non gli aggregatori. Detto questo, in Ticino tanti cercano nei settori dell'Information Technology e nell'architettura. Oppure anche mestieri più umili».

La Svizzera si reinventa con le aziende di servizi - Il mondo del lavoro sta cambiando anche qui come altrove, ammette Gabriele, che da postazione privilegiata osserva l'evoluzione da vicino. Guai però a generalizzare. Ogni località ha la sua storia e le sue peculiarità. «La Svizzera si sta reinventando. Il settore bancario è in crisi, nascono tante aziende di servizi».

«Siamo il cantone che soffre di più, ma abbiamo tanta eccellenza» - «Ma ogni regione ha la sua professione. A Zugo, per esempio, c'è la blockchain. Il Ticino è il cantone che soffre di più, ma si dà comunque da fare. Stanno nascendo tante piccole e medie imprese, c'è tanta eccellenza. C'è anche chi si sposta da fuori per pagare meno tasse, sì: ma non fa il bene di nessuno».

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