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CANTONEArriva dal Ticino il “mostro” che raffredda il supermercato cinese

09.04.18 - 06:08
Ma chi l’ha detto che dall’Asia dobbiamo per forza solo importare? Ecco il caso della ditta Biaggini, capace di fare scuola a Pechino
Arriva dal Ticino il “mostro” che raffredda il supermercato cinese
Ma chi l’ha detto che dall’Asia dobbiamo per forza solo importare? Ecco il caso della ditta Biaggini, capace di fare scuola a Pechino

 CADENAZZO – Il Ticino fa scuola in Cina. Una centrale frigorifera ad anidride carbonica (CO2) prodotta a Cadenazzo sarà presto piazzata in un supermercato di Pechino. Si tratta di una vera e propria "prima" per la ditta Biaggini, che proprio nel 2018 raggiunge il traguardo dei 90 anni di esistenza. «Solitamente – spiega il progettista Luca Rossi – gli svizzeri sono abituati a importare dall'Asia. Cinesi e giapponesi sono visti come quelli che inventano tutto. Beh, stavolta è accaduto il contrario».

In Asia, infatti, la tecnologia che porta il CO2 a essere impiegato come gas refrigerante è poco sviluppata. «Anche per questo, un'azienda di Dalian, la Panasonic Appliance Refrigeration System, si è rivolta a noi. Aveva bisogno di questa centrale per fare funzionare la refrigerazione di un centro commerciale. In Svizzera, come nel nord Europa, siamo all'avanguardia su questi aspetti». Una macchina “mostruosa”. Lunga 4 metri e 30, alta 1 metro e 90 e larga 1 metro e 20. «Ha una potenza di 125 kilowatt. Può refrigerare tranquillamente un negozio di grandi dimensioni».

Ma soprattutto la creatura presentata da Rossi ha un occhio di riguardo per l'ambiente. Aspetto che non è passato inosservato agli occhi del committente. «È performante, ecologica e sostenibile. Sarà installata probabilmente nel corso del mese di maggio. Ci recheremo sul posto per la messa in servizio dell'apparecchio».

Prima la centrale sarà esposta al pubblico in occasione di una fiera, sempre a Pechino. «C’è molta curiosità in Asia nei confronti di questo genere di innovazioni. E in futuro potrebbero esserci ulteriori collaborazioni. Dal nostro punto di vista, siamo felici che un’impresa della Svizzera italiana abbia potuto mettere piede in un mercato così importante».

 

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