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CANTONE / SVIZZERANon potete permettervi una casa? Comprate un quadro

14.06.17 - 06:01
Da passione a forma d'investimento e bene rifugio: il mercato dell'arte si allarga e diventa democratico. Aspettando Art Basel
Non potete permettervi una casa? Comprate un quadro
Da passione a forma d'investimento e bene rifugio: il mercato dell'arte si allarga e diventa democratico. Aspettando Art Basel

LUGANO/BASILEA - Fino a qualche anno fa, era prerogativa di pochi e ricchi estimatori, che con la passione per l'arte ci guadagnavano pure. Ovvi requisiti: avere parecchi quattrini e capacità di fiutare l'affare, da esporre alle pareti come emblema di status sociale e magari, un giorno a venire, vinti infine dalla noia e l'abitudine, da rivendere per trarne profitto.

Salgono le contrattazioni: +27,9% - Qualcosa è cambiato. Lo dicono i numeri, quel 23,1% in più di contrattazioni alle principali aste di primavera 2017 registrato nelle edizioni diurne, +27,9% nelle evening sales, per un giro d'affari di 152 e 757 franchi milioni rispettivamente. Percentuali che acquistano un chiaro significato: l'arte è sempre più forma di investimento, e soprattutto sempre più democratica, allargata ormai anche a chi mette a disposizione poche centinaia di dollari o di franchi.

Bastano poche centinaia di franchi - Spesa media «fra i 1.000 e i 5.000 a opera», dice Adriano Alessio Sala, senior consultant di Art51, società di Lugano specializzata nelle transazioni del "mercato" – appunto – dell'arte. «La forchetta ormai è ampia e bassa. A livello di aste, si è scesi solo di un poco. Più interessanti le fiere, dove si vedono opere per tutti i gusti e le tasche».

Stampe e fotografie: perché no? - Lo dimostra in un certo senso anche Art Basel, aperta al pubblico da domani, con la sua sezione di stampe alla portata di tutti. O le aste di fotografie, a segnalare l'appeal artistico di un prodotto fino a poco tempo fa marginale. A beneficiare di un interesse in crescendo è però soprattutto l'arte contemporanea, con le sue quotazioni al rialzo in tempi sempre più brevi e prospettive di guadagno solide senza necessità di rischiare troppo.

Le quotazioni crescono sempre più in fretta - «Negli ultimi quindici anni, si è allargata la base potenziale di acquirenti, dunque anche la base di artisti - spiega Sala - La domanda è forte e l'offerta deve tenere il passo: per questo motivo, si sono accorciati i tempi con cui un'opera incrementa il suo valore. La sete è tanta: di conseguenza salgono le contrattazioni, il valore e la fiducia nell'arte come forma di investimento».

Ma le banche sono titubanti - Un bene rifugio in una piazza finanziaria incapace di offrire certezze come una volta; alternativo al mattone, rispetto al quale soffre però una certa titubanza nella concessione di finanziamenti. «La messa a pegno di un bene mobile è rara, specie in Svizzera. Né l'acquisto viene di norma finanziato dalle banche». Resta il fatto che la Svizzera è «un importante mercato, che si posiziona appena dietro ai più grandi: Stati Uniti, Londra, Hong Kong, Parigi. Non a caso qui l'offerta culturale pro-capite è fra le più elevate».

Il Ticino? Ama (e compra) l'arte locale - Non fa eccezione il Ticino, che «sta vivendo un momento particolare. Quando la piazza finanziaria è in crisi, i beni superflui sono i primi a essere tagliati. A livello statistico, dovrebbe andare male. Invece non è così. Negli ultimi 4-5 anni è aumentato il numero di gallerie che sono venute a Lugano». E anche il ticinese acquista. «Magari investe meno soldi. Compra tanta arte locale».

Un consiglio: non siate timidi - Un ripiego? Tutt'altro. «Il ticinese medio ama l'arte. Compra perché ama, non ancora perché investe». Come scegliere? «È importante farsi consigliare. Osservare, parlare, chiedere, senza essere timidi. Più si vede, più si affina l'occhio. Il bello diventa oggettivo. Il valore si riconosce. E non necessariamente si riflette sul prezzo».

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COMMENTI
 

GI 6 anni fa su tio
Wow, compro un bel quadro per CHF 600k e poi mi ci accampo sotto.....fino all'arrivo dell'autunno e poi ??
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